L’ultimo aggiornamento della TOP500 dei supercomputer più potenti al mondo, ha visto salire in cattedra i giapponesi con il potentissimo sistema ARM Fugaku, evidenziando allo stesso tempo gli ottimi risultati di una AMD che, grazie ai processori EPYC, piazza ben 4 soluzioni nei primi 50 posti con alla base l’architettura CPU Zen 2 a 7nm.
Tra i risultati degni di nota spicca sicuramente il piazzamento al settimo posto della TOP500 del supercomputer Selene, capace di una potenza di calcolo in HPL (Higk Performance Linkpak) di 27,58 PetaFLOPS. Si tratta di un traguardo importante, giunto anche grazie alla tecnologia NVIDIA, presente nel progetto con le GPU AMPERE A100.
Più in dettaglio, Selene utilizza 280 CPU AMD EPYC “Rome” 7242, soluzioni annunciate a fine 2018 che offrono 64 core/128 thread, memorie DDR4 a 8 canali e supporto PCI-E 4.0. Il cluster di processori AMD EPYC è affiancato a ben 1.100 GPU NVIDIA Ampere A100, per un totale di 277.760 core computazionali totali.
Dopo Selene, in trentesima posizione a 7,7 PetaFLOPS troviamo Belenos (Atos), seguito da Joliot-Curie Rome (34° con 7 PetaFLOPS) e Mahti (48° con 5,4 PetaFLOPS); tutti e tre i sistemi sono basati su rack BullSequana XH2000 con CPU EPYC ROME 64 Core.
Ricordiamo infine che AMD è a lavoro con HPE sul progetto El Capitan, un supercomputer basato su processori EPYC Genoa e Radeon Instinct che, una volta terminato, sarà il più potente al mondo con con una capacità di calcolo di ben 2 ExaFLOPS.