Si risolvono problemi, si risparmiano soldi, si potenziano i risultati: traguardi possibili con la quarta rivoluzione industriale, quella delle nuove tecnologie digitali, che Ibm nell’ambito degli eventi di Focus Live, intende condividere con le imprese del territorio.
Una sorta di viaggio nel mondo dell’intelligenza artificiale e delle sue innumerevoli applicazioni suddiviso in tre tappe: lo “Spazio per la trasformazione digitale”, moderato da Jacopo Loredan direttore del festival Focus Live, è stato ieri a Brescia, nel mese di maggio sarà a Modena e in settembre approderà a Napoli.
Si tratta di una sfida irrinunciabile per non restare indietro. Un nutrito gruppo di imprenditori e manager bresciani ha così accolto l’invito di Ibm per parlare di cloud, di intelligenza aumentata, di Internet delle cose.
«Le soluzioni per gestire al meglio il nostro business – ha sottolineato Luca Altieri, direttore marketing di Ibm – vogliamo condividerle con voi assieme ai clienti che hanno già iniziato il percorso di trasformazione digitale dell’azienda».
Mettere in moto l’intelligenza artificiale non è semplice: «nel nostro territorio – chiarisce Giacomo Verzeletti, presidente di Unimatica Brescia – La maggior parte delle aziende sono costituite da 50 dipendenti e c’è ancora resistenza sulla trasformazione digitale che invece è indispensabile per restare sul mercato. Innovazione non vuol dire cambiare radicalmente l’azienda, ma stare al passo con ciò che ci circonda, migliorando il prodotto. Le aziende all’estero sono molto, molto più avanti. Bisogna recuperare questo gap».
Altieri, infatti, traccia il quadro di una digitalizzazione a macchia di leopardo: «le grandi aziende l’hanno abbracciata in maniera più massiccia. Ma le piccole e le piccolissime, cuore pulsante della nostra economia, fanno fatica. Per il quarto anno consecutivo siamo al venticinquesimo posto su 28 paesi europei. La domanda più frequente è “ma quanto dobbiamo investire e poi che ritorno c’è?”. Ebbene le opportunità sono grandissime e la digitalizzazione oggi è sicuramente più accessibile grazie ai cloud».
Il modo di acquistare sta cambiando, il consumatore degli anni duemila è l’antenato di quello di oggi. La rete offre tutto e gli imprenditori non possono non considerare questa trasformazione mettendoci qualcosa in più: la lungimiranza, altrimenti «si finisce come Blockbuster, che rifiutò l’acquisizione di Netflix. La storia la conosciamo tutti – dice Altieri – Blockbuster è fallita e Netflix è sulla copertina del Time».
E c’è chi di lungimiranza ne ha avuta parecchia, davvero. È Cesare Battaglia, amministratore delegato di Silc, l’impresa di famiglia che produce tutto ciò che serve per l’assorbenza, dalle traverse ai pannolini per i bambini. Racconta di essere arrivato alla guida dell’azienda in un momento di difficile, quello delle scelte: «per restare competitivi sul mercato ho trovato aiuto nell’informatica, ho imparato a governare i processi grazie ad Ibm. Il primo passo nel ’97 quando abbiamo introdotto i terminali e da lì in poi è stato un aggiornamento continuo: adesso siamo in grado di monitorare tutti gli impianti, abbiamo annullato le perdite e creato efficienza».
Oggi sono molti gli imprenditori che si trovano a dover fare delle scelte radicali per sopravvivere: «siamo partner di Ibm da 40 anni – dice Roberto Tassi di VarGroup – C’è un grandissimo divario tra la tecnologia a disposizione e l’adozione della tecnologia. E questo non è un problema solo del bresciano, ma delle aziende su tutto il territorio nazionale. La gestione di un processo non può più essere gestito con le mail. Robotica software e intelligenza artificiale sono la chiave per cambiare volto all’azienda».
E Ibm è un porto sicuro dove approdare per rendere l’azienda più competitiva. «Quando si parla di industria 4.0 si prende come esempio sempre la Germania, ma in Italia ci sono molte eccellenze da questo punto di vista – conforta Giovanni Todaro, chief digital officer di Ibm – La mia sfida sono le piccole e le micro imprese dove alcuni processi vengono seguiti solo all’inizio e alla fine, ma quello che sta nel mezzo non viene considerato e monitorizzato». E invece è proprio lì che si fa efficienza. Certo, dice ancora Todaro, «ogni azienda ha le sue specificità. Noi del settore It non parliamo un linguaggio semplice, dobbiamo semplificare il messaggio con degli esempi concreti. Abbiamo fatto grandi investimenti a Milano proprio per avvicinare le imprese e i cittadini al mondo delle nuove tecnologie».
Il 20 giugno, è l’invito di Altieri, «apriremo gli Ibm Studios per sei giorni, per mettere a disposizione di tutti, e non solo di manager e imprenditori, l’innovazione tecnologica e toccare con mano le tante opportunità che offre. Vi aspettiamo, ma prima facciamo un altro viaggio. Nello spazio».
Umberto Guidoni, il primo astronauta italiano a entrare nella stazione spaziale internazionale, sale così sul palco e con straordinaria capacità porta il pubblico là dove l’innovazione tecnologia ha mosso i primi passi per raccontare il futuro delle missioni spaziali e di tutti noi, dell’umanità.
Intervista a Umberto Guidoni
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Intervista a Luca Altieri
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Intervista a Cesare Battaglia
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Intervista a Giacomo Verzeletti
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Intervista a Giovanni Todaro
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Intervista a Roberto Tassi
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