Lento, lentissimo, come un bradipo in carne e ossa. Ma si tratta in realtà di un robot. Realizzato dai ricercatori della Georgia Tech, avrà il compito di mimetizzarsi nell’ambiente e tenerlo sotto controllo passando quasi inosservato.
Interamente stampato in 3D, il robot bradipo vive appeso a cavi d’acciaio lungo i quali si muove. Lentamente e solo quando necessario.
Invisibile. Il suo compito è quello di monitorare i livelli di inquinamento e di CO2 presenti nell’ambiente ma anche di altri fattori di interesse per i ricercatori. Il robot bradipo potrà anche controllare le specie a rischio, sia animali che vegetali, presenti nell’ambiente in cui viene impiegato.
Il robot è alimentato da pannelli solari e protegge all’interno del guscio in plastica tutta la strumentazione necessaria al suo lavoro. Il bradipo non ha bisogno di alcuna manutenzione e grazie alla sua alimentazione con energie rinnovabili può essere impiegato per anni senza bisogno, almeno in teoria, di alcun intervento umano.
Non gli sfugge niente. Questo lo rende uno strumento ideale per l’utilizzo in ambienti incontaminati, dove anche il più breve contatto con l’uomo potrebbe lasciare il segno.
Il robot potrebbe essere impiegato anche in agricoltura per il monitoraggio delle piante: il suo occhio vigile potrebbe infatti scoprire malattie e infestazioni di parassiti prima che se accorga l’uomo, riducendo così i costi ma soprattutto la necessità di pesticidi.