Brave si allea con la Wayback Machine per impedire che i contenuti cadano nell’oblio.
Brave è uno di quei browser “minori” che, pur basandosi sul progetto Chromium come molti altri, è riuscito a ritagliarsi una fetta di utenti fedelissimi grazie alle funzioni particolari che offre.
Creato dal cofondatore di Mozilla nonché inventore di Javascript, Brendan Eich, promette protezione della privacy tramite il blocco delle pubblicità pericolose e del tracciamento nel web e grazie all’integrazione con Tor, che può essere attivato in una scheda separata.
Offre inoltre un programma di ricompense – Brave Rewards – che regala token agli utenti che accettano di guardare certe pubblicità, selezionate per essere certi che siano rispettose della riservatezza degli utenti stessi.
I token per ora non hanno molte applicazioni (a parte il sostegno ai propri creatori di contenuti per il web preferiti), ma prossimamente ci sarà la possibilità di spenderli per ottenere contenuti speciali, carte regalo ed altro.
A tutto ciò oggi Brave aggiunge una nuova funzione: la capacità di andare a ripescare nel passato quelle pagine web che oggi sono svanite.
Si dice spesso che, una volta che qualcosa finisce nel web, essa ci resti per sempre. Ciò può essere vero per i contenuti che, per un motivo o per l’altro, guadagnano molta popolarità; certi siti o singole pagine che però a un certo punto spariscono e non hanno copie in altre porzioni della Rete vanno perse.
A salvarle interviene il progetto Wayback Machine, che periodicamente scatta un’instantanea del web e la conserva sui propri server, consentendo di ripescare ciò che era stato perduto.
L’utilizzo di Wayback Machine non è complicato, ma grazie a Brave diventa ancora più semplice. Navigando con esso, ogni volta che si incontra un errore di pagina non trovata (come il famigerato errore 404, ma sono supportati anche gli errori 410, 451, 500, 502, 503, 504, 509, 520, 521, 523, 524, 525, e 526), Brave rimanda alle versioni passate di quella pagina di cui la Wayback Machine diligentemente dispone nei propri archivi.
Con un semplice clic sul pulsante Controlla la presenza di versioni salvate si può quindi recuperare quelle informazioni che sembravano diventate per sempre inaccessibili.