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Dominik “Domtendo” Neumayer, un celebre YouTuber tedesco attivo da 17 anni, è riuscito a sconfiggere un uomo che si spacciava per avvocato di Nintendo e che stava abusando del sistema di copyright di YouTube per minacciare il suo canale.
Il falso avvocato, che si presentava come “Tatsumi Masaaki”, aveva emesso due reclami DMCA (Digital Millennium Copyright Act), accumulando due strike contro il canale di Neumayer. Un terzo strike avrebbe comportato la cancellazione definitiva del suo canale.
UNA STORIA ASSURDA CHE METTE IN IMBARAZZO YOUTUBE
Tutto è iniziato con la rimozione di alcuni video basati su The Legend of Zelda: Echoes of Wisdom. Neumayer era incredulo, dato che la maggior parte delle aziende di videogiochi considera i video di gameplay una forma di pubblicità gratuita. Inoltre, Nintendo, pur essendo famigerata per la sua rigidità sul copyright, non aveva mai preso di mira direttamente il suo canale.
Esaminando i reclami, Neumayer ha notato qualcosa di strano: uno dei messaggi proveniva da un indirizzo e-mail personale su ProtonMail, invece che da un dominio ufficiale Nintendo. Determinato a difendere il lavoro di una vita, ha contattato direttamente Nintendo per chiarire la situazione.
Dopo una settimana di indagini, Nintendo ha confermato che l’e-mail non era autentica e che i metodi del presunto avvocato non rispecchiavano le pratiche dell’azienda. Nonostante ciò, il falso avvocato ha continuato a inviare minacce, arrivando persino a falsificare un indirizzo e-mail ufficiale di Nintendo per sembrare più credibile. Neumayer, analizzando i dettagli tecnici delle e-mail, è riuscito a smascherare anche questo tentativo, costringendo il troll a ritirare formalmente tutte le richieste.
QUANDO I TROLL SFRUTTANO L’ANSIA DELLE PIATTAFORME PER IL COPYRIGHT
Il caso di Neumayer mette in luce i gravi problemi del sistema di copyright di YouTube, che rende troppo facile per i malintenzionati abusare del processo di reclamo. Molti creator, per paura di perdere il loro canale, preferiscono cancellare i video invece di contestare i reclami, anche quando sono palesemente falsi.
Il risultato è che i creatori di contenuti, virtualmente, sono alla mercè del primo malintenzionato in grado di mettere in atto escamotage vagamente sofisticati come quelli del finto avvocato protagonista di questa storia. Un problema, quest’ultimo, che non è nemmeno esclusivo di YouTube: proprio di recente, vi abbiamo raccontato di come anche l’App Store di Apple si presti a questo genere di abusi, talvolta creando grossi danni agli sviluppatori.