Il premier Conte chiude tutte le attività tranne farmacie, alimentari e servizi di pubblica utilità, recependo le indicazioni della Lombardia. Domenico Arcuri di Invitalia è stato nominato commissario speciale all’emergenza
Un balcone nel quartiere della Balduina, a Roma (foto: TIZIANA FABI/AFP via Getty Images)
Con un post su Facebook nella serata dell’11 marzo, Giuseppe Conte ha preannunciato “importanti aggiornamenti” riguardanti le scelte del governo italiano nella lotta al coronavirus: in un messaggio alla nazione da Palazzo Chigi andato in onda in streaming alle 21.40, Conte ha spiegato di aver sostanzialmente recepito le indicazioni inviategli in giornata dal presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, che chiedevano un inasprimento del blocco in atto su scala nazionale.
“Saranno chiusi tutti i negozi tranne quelli per i beni di prima necessità, come farmacie e alimentari”, ha spiegato il presidente del consiglio. Chiusura fino al 3 aprile, quindi, per ristoranti, bar, locali, negozi e parrucchieri su tutto il territorio italiano. Rimarranno garantiti invece i “servizi pubblici essenziali e di pubblica attività”, ha spiegato il premier, come i mezzi pubblici, le banche e le poste.
Conte ha inoltre chiesto alle aziende di agevolare “il lavoro agile”, o smart working, chiudendo i reparti non indispensabili e incoraggiando ad adottare misure adatte all’emergenza. Rimane inoltre garantito il lavoro agricolo e zootecnico di filiera.
“È importante essere consapevoli che abbiamo appena cominciato: l’effetto di questo sforzo sarà visibile solo tra due settimane”, ha dunque spiegato Conte, ammonendo i cittadini italiani a perseguire negli sforzi e non pensare che già “domani” la situazione debba essere radicalmente cambiata.
Il capo del governo ha chiuso la sua comunicazione spiegando di aver nominato Domenico Arcuri, ad di Invitalia, a commissario per la gestione dello stato di emergenza dei reparti di terapia intensiva.
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