Tra le tante novità dell’evento Spring Loaded di Apple (ve le abbiamo riassunte in un articolo dedicato), a spiccare probabilmente sono stati i nuovi, coloratissimi iMac con processore M1 e design completamente rinnovato. Ad accompagnarli c’è anche una nuova Magic Keyboard, con colori coordinati e un’estetica ritoccata.
Diverso il discorso invece per Magic Trackpad e Magic Mouse: anche questi saranno presto disponibili in sette diversi colori, gli stessi dei nuovi iMac (verde, giallo, arancione, rosa, viola, blu, argento), ma a parte questo i cambiamenti sembrano nulli.
L’ergonomia del Magic Mouse non è forse la più apprezzata sul mercato, d’accordo, ma stiamo parlando di un prodotto che non solo punta all’eleganza delle linee, ma è anche concepito in maniera anomala rispetto agli altri “topi da scrivania”, dal momento che l’ampia superficie lucida che lo ricopre è interamente sensibile al tocco, e dunque permette di eseguire gesture (anche a più dita) e interagire con MacOS come nessun’altra alternativa consente.
Che l’estetica sia rimasta invariata, quindi, è un problema relativo: con le nuove colorazioni poi il mouse è ancora più bello. Ma sembra proprio che Apple abbia perso una buona occasione per intervenire sul fronte della funzionalità. La bontà del design di un prodotto, e proprio a Cupertino lo sanno bene, non sta solo nell’armonia delle forme, ma anche e soprattutto in come questa si traduce poi nell’uso quotidiano.
Magic Mouse2, infatti, ha abbandonato l’alimentazione tramite pile a vantaggio di una batteria ricaricabile e non rimovibile, ma con un piccolo problema: caricare il dispositivo è una pratica assurda a vedersi e scomoda, dal momento che richiede di capovolgerlo. E stando a quanto confermato da Apple stessa a The Verge, anche i nuovi e coloratissimi Magic Mouse soffriranno dello stesso difetto.
Non solo l’immagine del “topo a gambe all’aria” è piuttosto ridicola, ma quel che più importa è che a differenza di praticamente tutti i mouse in commercio che facciano affidamento su una batteria ricaricabile, non è possibile alimentarlo e, contemporaneamente, utilizzarlo.
Considerando l’aria di rivoluzione che si respira a Cupertino ultimamente, tra processori M1 e iMac nuovi di zecca, è piuttosto deludente pensare che Magic Mouse sia stato rivisitato per l’occasione, sì, ma senza intervenire seriamente sulle sue criticità, e semplicemente passandoci sopra una mano di vernice, per quanto accattivante.
Da Apple magari non ci saremmo aspettati la soluzione più scontata, ovvero ridisegnare internamente il prodotto per spostare la porta di ricarica e renderla accessibile anche mentre si usa il mouse: semmai potevamo ipotizzare una soluzione che sarebbe risultata coerente con la direzione intrapresa dal resto dell’ecosistema, specie dopo il lancio dei nuovi accessori MagSafe, ovvero l’integrazione di un sistema di ricarica wireless, con tanto di tappetino a corredo. E invece no: e chissà quanto tempo passerà, ora, prima che Apple torni ad occuparsi del Magic Mouse.