Se c’è un settore che la crisi economica causata dalla pandemia proprio non lo sente è quello dei dispositivi indossabili. IDC ha analizzato i dati delle unità spedite nel primo trimestre dell’anno, rilevando un incremento che sfiora i 30 punti percentuali.
Dati che sono ben superiori rispetto a quelli che la stessa IDC aveva in precedenza stimato per l’intero 2020, anno in cui si attende una crescita, sì, ma più ridotta e di poco superiore al 9%. Colpiscono (in positivo) i numeri del primo trimestre: 72,6 milioni di unità spedite, in gran parte cuffie, auricolari e smartband.
La notizia infatti è proprio questa: a differenza di quanto riportato da Strategy Analytics, secondo cui il mercato smartwatch sarebbe cresciuto nei primi tre mesi del 20%, IDC ritiene invece che proprio gli smartwatch abbiano frenato un settore intero che, altrimenti, si sarebbe potuto sviluppare ulteriormente. La società di ricerca parla di un -7,1% nelle spedizioni degli smartwatch nel Q1, dunque di segno completamente opposto rispetto ai dati visti in precedenza.
Smartband e hearable, si diceva, con questa seconda categoria (che include cuffie e auricolari) che ormai rappresenta più della metà dell’intero settore (54,9% delle spedizioni totali). Nel sotto-settore degli smartwatch sorridono solamente Huawei (+118,5%), Garmin (+31,7%) e Huami (+80,2%, in crescita ormai da diverso tempo, ora di diritto tra i principali produttori).
In breve:
- Apple mantiene la leadership del settore con una quota di mercato del 29,3% e una crescita complessiva del 59,9% rispetto al 2019. A sostenere la crescita sono state le cuffie Airpods e Beats, mentre Apple Watch ha registrato un calo del 2,2% su base annua.
- Xiaomi è seconda grazie alla continua espansione al di fuori dei confini nazionali. Ha il 14% di market share e segna un +56,4% nelle spedizioni.
- Samsung occupa il terzo gradino del podio: il merito, anche in questo caso, va soprattutto agli auricolari, che da soli contano per 2/3 delle sue spedizioni di indossabili. Ha l’11,9% di quote di mercato, ed è cresciuta del 71,7%.
- Huawei e Fitbit chiudono la top 5, la prima in positivo (+62,2%) grazie alla sua presenza che resta tuttora forte in Europa, la seconda in negativo (-26,1%) a causa di una catena produttiva basata in Cina che ha subito forti rallentamenti durante la crisi sanitaria.
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