In Italia il più grande produttore di pneumatici è francese. Ebbene sì, per volumi è Michelin a comandare visto che gli altri brand, persino chi è nato in Italia, hanno la produzione all’estero. All’interno delle attività di Michelin in Italia, è Cuneo lo stabilimento di eccellenza del marchio “stellato”.
In realtà era il 1906 l’anno della fondazione di Michelin Italia. Oggi il gruppo è presente in 177 Paesi con 132.000 dipendenti e 121 stabilimenti nel mondo, tra cui quelli dedicati alla produzione dei materiali. La Ricerca e Sviluppo assorbe circa 700 milioni di euro all’anno per innovare i prodotti della gamma. Michelin Italia conta 3 stabilimenti produttivi e 3.800 dipendenti, con una capacità produttiva totale di 14 milioni di pneumatici all’anno che lo rendono il primo produttore italiano del settorem come dicevamo.
Michelin si definisce un’avventura umana perché le persone sono la base dell’azienda che conta sul 99.7% di contratti a tempo indeterminato e eroga 246.000 ore di formazione all’anno. L’ambiente è inclusivo ed è da tempo che si sono fatti certificare sulla gender equality. Nel 1963 nasce Michelin Cuneo, quello che assorbe 2.300 dipendenti ed è il più grande anche se ampliamo il campo all’Europa Occidentale, con una capacità produttiva di quasi 13 milioni di pneumatici all’anno. L’80% della produzione è per export in Europa, il resto si divide tra Europa e Asia. Fatta 100 la produzione di pneumatici in Italia, il 58% lo fa Michelin, il resto altri 4 brand concorrenti.
MICHELIN CUNEO E IL TERRITORIO
Cuneo è uno degli 8 stabilimenti del gruppo (su 121 nel mondo) che testa le nuove tecnologie e i nuovi prodotti. Per questo la tecnologia è fondamentale per la prototipazione, tra visione artificiale che sfrutta IA, IoT, digitalizzazione, realtà aumentata, manutenzione predittiva e veicoli AGV a guida autonoma, sia per il trasporto nelle tappe della linea di produzione, sia per il trasporto del prodotto finito nei magazzini.
Sul territorio, poi, Michelin crea manifestazioni per la sicurezza stradale e utilizza le sue strutture sportive per interagire con la comunità. A livello professionale, da tempo, Michelin contribuisce allo sviluppo delle filiere locali tra progettazione e manutenzione impianti.
CIM 4.0 è un distaccamento di uno dei Competence Center di Michelin sviluppati con il MISE. Si tratta di un polo che vuole diffondere le nuove tecnologie alle altre imprese del territorio locale. Le aziende potranno accedere per entrare in contatto con chi già le utilizza per capire come integrarle nelle loro realtà.
L’approccio all’innovazione viene quindi trasferito per osmosi da Michelin alle aziende più piccole, come le PMI del territorio che hanno fatto di recente un’immersione nelle tecnologie del trasporto a guida autonoma, entrando a contatto anche con chi forniva queste piattaforme e dialogando con loro per definire i casi d’uso applicativi dedicati a realtà come le PMI che hanno esigenze diverse rispetto ad un grande produttore.
IL FUTURO PASSA PER L’ITALIA
Il futuro? Sono quattro le tendenze strutturali: c’è un aumento costante delle dimensioni perché i veicoli sono più pesanti e i produttori richiedono gommature più grandi vista la moda dei SUV. Si tratta di una scelta in controtendenza con i temi della sostenibilità a causa del maggior utilizzo dei materiali e della maggiore resistenza al rotolamento tipica di pneumatici con impronta maggiorata e rappresenta quindi una sfida importante.
I cambiamenti climatici hanno portato condizioni metereologiche sempre più imprevedibili, vista la tropicalizzazione crescente del nostro Paese, da qui la risposta delle all-season, il loro successo commerciale e la necessità di investire sempre di più nel loro sviluppo.
Le auto elettriche, poi, rappresentano un’ulteriore sfida che mette al centro nuovamente il pneumatico visti i pesi maggiori (della batteria) e la questione autonomia in cui il pneumatico, se in grado di ridurre la resistenza al rotolamento, diventerà fondamentale. La loro coppia è infine mediamente maggiore rispetto all’equivalente termica, immediata e costante: questo sollecita la struttura molto di più rispetto alle auto e benzina/diesel.
Infine la sostenibilità che evidenzia l’importanza di lavorare su materiali diversi. Oggi Michelin è arrivata al 45% di materiali sostenibili (sul prodotto per le autovetture) con un modello già omologato che verrà messo in vendita nel 2025.
Quello per gli autobus, invece, ha una percentuale ancora maggiore, il 58% e, quando si parla di materiali sostenibili per i pneumatici, si intende che questi utilizzano materiali riciclati o provenienti da fonti rinnovabili: l’obiettivo è arrivare al 100% mantenendo intatte le prestazioni. Ovviamente bisognerà ridurre anche l’impatto ambientale della filiera in tutte le fasi di vita, dalle materie prime allo smaltimento e riciclo.
Ed è qui che Cuneo potrà giocare un ruolo fondamentale per l’intero gruppo a livello mondiale: Michelin sostiene che è molto probabile che questo nuovo modello (più) sostenibile sarà prodotto in Italia, sia perché Cuneo è tra gli stabilimenti più grossi e innovativi, sia perché l’impianto è già stato coinvolto nei lanci delle ultime tecnologie di Michelin, tra cui la tecnologia Michelin Acoustic con la prototipazione a Cuneo della spugna di poliuretano utilizzata sui modelli di primo equipaggiamento di marchi come Porsche, Mercedes e Tesla.