(ANSA) – ROMA, 05 GEN – Tempeste e alluvioni nell’Africa
occidentale sono raddoppiate in 30 anni, la causa è nella
deforestazione. A dirlo è un nuovo studio del UK Centre for
Ecology & Hydrology pubblicato sulla rivista dell’Accademia
delle Scienze degli Stati Uniti (Pnas) grazie ai dati
satellitari.
È risaputo che il disboscamento e la rimozione delle aree verdi
aumenta il deflusso delle acque piovane e il rischio di frane di
fango, come quelle avvenute nella capitale della Sierra Leone,
Freetown, nell’agosto 2017 quando morirono 1.100 persone, ma il
nuovo studio mostra che la drastica riduzione dei boschi ha
anche aumentato il numero di nubifragi lunghe le aree costiere
dell’Africa occidentale, in particolare Guinea, Sierra Leone,
Liberia, Costa d’Avorio, Ghana e Nigeria. Analizzando i dati
satellitari relativi alla regione degli ultimi 30 anni i
ricercatori britannici hanno scoperto che la riduzione delle
foreste in queste regioni ha amplificato localmente gli effetti
del riscaldamento globale. Se recenti studi avevano evidenziato
come in Amazzonia, sempre per la riduzione delle foreste, si
stia assistendo a una riduzione delle piogge, in Africa
occidentale sta avvenendo l’opposto. “In questo caso i modelli
meteorologici locali sono dominati dalle brezze marine e la
deforestazione rafforza questi venti che trasportano l’umidità
nell’entroterra, innescando più acquazzoni pomeridiani”, ha
spiegato una delle responsabili dello studio, Cornelia Klein. Il
fenomeno è messo facilmente in evidenza dai numeri: a partire
dal 1991 la frequenza dei temporali nelle aree deforestate è
aumentato di circa il 100% mentre nelle aree boschive è salito
di circa il 40%. “Circa il 40% della popolazione mondiale vive
entro 100 km dalla costa – ha sottolineato Chris Taylor, primo
autore della ricerca – quindi l’aumento delle inondazioni
improvvise può causare danni alla vita di milioni di persone. I
nostri risultati forniscono quindi un avvertimento alle città
costiere in rapida crescita in tutto il mondo”. (ANSA).