Come sapete Xiaomi 12S Ultra non è previsto per il nostro mercato: peccato, ma quando Xiaomi mi ha fatto sapere che ne avevano uno a disposizione da provare non mi sono fatto scappare l’occasione. Si tratta appunto del modello destinato alla Cina, con qualche limitazione per chi lo vuole usare dalle nostre parti, ma poco importa in realtà, perché la mia curiosità era tutta per il super comparto fotografico.
Facendo una piccola corsa contro il tempo son riuscito a riceverlo appena prima di partire per le vacanze, che ho trascorso in Corsica insieme alla mia famiglia. Che dire, uno smartphone eccellente con una fotocamera principale da primo della classe, vi racconto come è andata.
INDICE
DESIGN ED ERGONOMIA
Xiaomi 12S Ultra è il top di gamma in senso stretto degli smartphone Xiaomi, un vero flagship e come tale già dal design cerca di comunicare raffinatezza e cura. Se anteriormente non c’è moltissimo da dire rispetto alla media, sulla parte posteriore è immediatamente riconoscibile e originale.
Tutta la back cover è rivestita in finta pelle morbida (ricorda le coperture gommate delle macchine fotografiche) che oltre ad avere una funzione estetica si rivela utilissima per migliorare il grip. Al centro, in bella mostra, c’è un enorme oblò che racchiude tutto il gruppo ottico, il sensore TOF per autofocus e il doppio flash LED. Nell’angolo in alto a sinistra, c’è in bella mostra il logo LEICA disposto in orizzontale, quasi a voler invitare ad usare lo smartphone per scattare una foto.
La qualità ovviamente non manca, gli assemblaggi sono impeccabili, il frame è in alluminio ed è presente la certificazione IP68 contro acqua e polvere.
Le dimensioni sono generose (163.2 x 75 x 9.1 mm) così come il peso di ben 225 grammi. D’altra parte con una diagonale da 6,73 pollici, nonostante i bordi curvi e le cornici ottimizzate, è inevitabile sconfinare nel mondo dei “padelloni”. Devo dire comunque che un ottimo bilanciamento e le giuste proporzioni tra i vari elementi, lo fanno sembrare più piccolo e maneggevole di quel che è: non mi ha mai infastidito, probabilmente perché si tiene in mano molto bene a differenza di illustri colleghi come Galaxy S22 Ultra o Google Pixel 6 Pro.
A proposito di ergonomia aggiungo una nota sulla vibrazione che è davvero perfetta, corposa, precisa, netta e sul lettore di impronte digitali ottico e molto rapido, quasi infallibile, seppur non a livello di Vivo X80 Pro.
Infine non posso evitare di tirare le orecchie a Xiaomi sul sensore di prossimità: se persino su questo prodotto così “maxato” installano un sensore virtuale, significa che proprio non desistono da questa scelta inspiegabile. Anche lui funziona abbastanza bene in chiamata mentre ascoltando note vocali fa disperare. Perché?
SCHEDA TECNICA
Xiaomi 12S Ultra è completissimo da cima a fondo, si parte dallo Snapdragon 8+ Gen 1 e per finire con un display LTPO fino a 120 Hz. Mettendolo a confronto con Xiaomi 12 Pro in realtà le differenze sono minime e riguardano per lo più il comparto fotografico, batteria e ricarica, stranamente a vantaggio del Pro che arriva a 120 Watt contro i 67 Watt in ingresso di Xiaomi 12S Ultra.
- display: Dolby Vision TrueColor Display, AMOLED by Samsung di tipo LTPO 2.0, da 6,73 pollici, 3.200 x 1.440 pixel (522 ppi), frequenza di aggiornamento da 1 a 120 Hz, campionamento tocco 240Hz, HDR10+, 1.500 nit di luminosità massima, contrasto 8.000.000:1, supporto DCI-P3, copertura in Gorilla Glass Victus
- chip: Qualcomm Snapdragon 8+ Gen 1 con sistema di raffreddamento riprogettato
- memorie: 8 o 12 GB di RAM LPDDR5, 256 o 512 GB di spazio di archiviazione UFS 3.1
- fotocamere:
- Leica Summicron 1:1.9-4.1 / 13-120 ASPH
- posteriore principale: Sony IMX989 da 1 pollice, 50 MP (12,5 MP con pixel binning), f/1.9, 23 mm di lunghezza focale equivalente, lenti asferiche, OIS
- posteriore ultra wide e macro: Sony IMX586 da 48 MP f/2.2, 13 mm (0,57x), autofocus dual PD
- posteriore teleobiettivo (a periscopio): Sony IMX586 da 48 MP f/4.1, 120 mm (zoom 5,2x), stabilizzazione ottica Hyper OIS, stili fotografici e filtri curati da Leica
- anteriore: 32 MP
- video: 8K a 24 fps, 4K a 60 fps (anche Dolby Vision HDR), Full HD fino a 480 fps e 720p fino a 960 fps (massimo 30 secondi)
- Leica Summicron 1:1.9-4.1 / 13-120 ASPH
- connettività: Dual 5G, Bluetooth 5.2, Wi-Fi 6, NFC, GPS, USB-C
- impermeabilità certificata IP68
- audio: stereo con speaker simmetrici, sound by Harman Kardon, supporto a Dolby Atmos
- batteria: 4.860 mAh
- ricarica con cavo: 67 watt, chip di gestione Xiaomi Surge P1 (96,8% di efficienza)
- ricarica wireless: 50 watt
- ricarica inversa: 10 watt
- interfaccia utente: MIUI 13 su base Android 12
- dimensioni: 163,17 x 74,97 x 9,06 mm, 225 grammi di peso
- colorazioni: Classic Black, Verdant Green
ESPERIENZA D’USO
Questa non vuole essere una recensione vera e propria, lo smartphone è invalutabile per quanto mi riguarda visto che il software è la MIUI cinese e la compatibilità della parte telefonica con le reti italiane non è completa. Non sto quindi a farvela tanto lunga perché sarebbe un puro esercizio di stile, se poi dovesse arrivare nel nostro mercato una variante apposita, allora certamente lo riprenderemo in mano per una recensione completa.
GRANDE QUALITA’
La prima impressione di uso è quella di avere a che fare con uno smartphone “premium” in tutto e per tutto. Ha un display con il meglio delle tecnologie disponibili, ha un audio stereo potente e corposo, il migliore del mondo Android per distacco, un’autonomia che gli consente senza problemi di arrivare a sera e una velocità operativa impressionante nel fare qualunque cosa, specialmente le foto che mi hanno lasciato di stucco.
Ecco, questo Snapdragon 8+ Gen 1 mi stupisce una volta di più, non scalda e riesce comunque a garantire prestazioni impeccabili, in gaming come nell’uso quotidiano Xiaomi 12S Ultra è sempre una scheggia, nonostante la MIUI 13 in versione cinese sia decisamente corposa.
MIUI CINA E TELEFONO
Se casomai vi venisse in mente di importarlo dalla Cina, sappiate che la MIUI in versione orientale è ben diversa dalla nostra, ha ancor più funzioni ed è infarcita di app e add-on in lingua madre dei quali ho faticato a trovare un’utilità. Notevole comunque la quantità di settings a disposizione dell’utente, gli utenti cinesi hanno di cui divertirsi.
Lato telefonico manca il supporto ad alcune bande per cui spesso e volentieri fatica ad aggregare per raggiungere buone velocità in 4G e spesso in 4G non ci va proprio. Ve lo sconsiglio se pensate di utilizzarlo come smartphone principale.
RICARICA “LENTA” E ADDIO SCHERMO POSTERIORE
Due parole anche sui due punti che mi hanno lasciato una punta di rammarico, proprio una punta eh, perché il vero peccato di questo smartphone è solo uno, cioè che non arriva in Italia.
Dicevo, la velocità di ricarica non eguaglia i 120 Watt del 12 Pro e per quanto non sia un dramma, rimane un punto interrogativo visto che parliamo del top di gamma assoluto del brand. L’altro nodo riguarda lo schermino posteriore che avevamo visto sullo Xiaomi Mi 11 Ultra e che tanto mi era piaciuto, pensavo fosse un marchio di fabbrica della serie e invece no, adios con lacrimuccia.
UNA MACCHINA FOTOGRAFICA
Arriviamo al nocciolo della questione, il comparto fotografico di Xiaomi 12S Ultra. Per due terzi viene riproposto l’hardware della precedente generazione, troviamo infatti una fotocamera ultrawide con sensore Sony IMX586 da 48 MP con AF e lo stesso sensore anche per il teleobiettivo periscopico con ingrandimento ottico 5X e stabilizzazione meccanica.
Il vero asso nella manica è invece il sensore principale da 1 pollice di diagonale, Sony IMX989 da 50 MP, abbinato a lenti asferiche con apertura F/1.9 e lunghezza focale equivalente di 23 mm e ovviamente stabilizzazione ottica.
SI’, E’ DA UN POLLICE
Polemiche sterili si sono create dopo un video di JerryRig che ha smontato fisicamente lo smartphone e misurato con un calibro la diagonale del sensore. Con grande sorpresa (di chi non conosce la fotografia) è saltato fuori che la diagonale era di circa 0,67 pollici.
Il modo con cui vengono espresse le dimensioni dei sensori in pollici è piuttosto articolato. Se volete conoscere il perché più nel dettaglio vi lascio un video a seguire nel quale ho approfondito la questione un annetto fa, ascoltatelo e avrete tutto chiaro. Se invece volete solo una spiegazione rapida, sappiate che la misura con cui viene espressa la diagonale si riferisce a circa i 2/3 della misura reale della stessa.
Funziona così per tutti i sensori, dalle macchine fotografiche a quelli per smartphone, Xiaomi ha solo espresso correttamente la misura, tutto qui.
[embedded content]
COME VENGONO LE FOTO
Prima di tutto bisogna anticipare che tutto il comparto foto è stato curato insieme a LEICA, non solo per la parte hardware ma anche nell’interpretazione del colore, che poi è ciò che fa davvero la differenza parlando di fotografia computazionale come negli smartphone.
Togliamo subito di mezzo la parte relativa a ultrawide e periscopio. Come dicevo non ci sono sostanziali novità hardware per cui i miglioramenti (che pur ci sono stati) rispetto a Mi 11 Ultra sono da attribuire al fine tuning di Xiaomi e LEICA. Siamo su standard decisamente elevati, in particolare sul periscopio è difficile trovare smartphone che tengono il passo, mentre sulla ultrawide mi vengono in mente alcuni smartphone più solidi sulla fascia premium.
Nota di merito, ma vale per tutte le fotocamere di questo smartphone, la velocità di scatto che è davvero sorprendente e permette di non perdere mai l’attimo.
ULTRAWIDE
TELEOBIETTIVO
PRINCIPALE
Archiviati i primi due sensori arriviamo a quello principale: cosa significa avere un sensore da 1 pollice? Innanzi tutto è sbagliato pensare di paragonare Xiaomi 12S Ultra ai competitor in termini di dettaglio e pulizia dell’immagine. Quelle sono presenti e siamo su livelli paragonabili a quelli dei migliori smartphone per fare foto (Vivo X80 Pro, iPhone 13 Pro, Pixel 6 Pro, OPPO Find X5 Pro, Samsung Galaxy S22 Ultra), anzi, a dire la verità in alcuni contesti emerge ancora un po’ di immaturità nel software di Xiaomi. Ci sono dispositivi che fanno meglio in termini di gamma dinamica, altri che avendo maggiore risoluzione riescono a tirar fuori ancor più dettagli. Il vero valore aggiunto di Xiaomi 12S è nella profondità di campo ridotta dovuta alle dimensioni maggiori del sensore.
In questo senso Xiaomi 12S Ultra è uno smartphone diverso dagli altri, o per lo meno ha un approccio alla fotografia molto più simile alle macchine fotografiche vere e proprie in termini di resa ottica dell’immagine rispetto a ciò che vediamo comunemente con gli smartphone.
Se da un lato otteniamo immagini che se la giocano con i migliori, dall’altra solo Xiaomi 12S Ultra riesce a ricreare quella prospettiva naturale delle lenti grandangolari che si usano su mirrorless e reflex. Chiaramente parlando di un grandangolo spinto non si può avere una profondità di campo ridotta su distanze medie, ma se il soggetto si trova entro un paio di metri, allora emerge quel bokeh ottico che fa tutta la differenza del mondo e permette di mettersi alle spalle tutto lo schiacciamento tipico delle foto con smartphone.
In questi giorni mi sono chiesto spesso che cosa si potrebbe ottenere con lo stesso sensore abbinato ad un ottica standard equivalente a 50 mm, cioè con una prospettiva vicina a quella dell’occhio umano. Probabilmente, visti gli ovvi compromessi di spazio, si dovrebbe sacrificare un po’ di apertura, ma sarei proprio curioso e potrei anche azzardare che la resa sarebbe pazzesca (in relazione al mondo smartphone, chiaramente).
Vi metto qualche ritratto, realizzato ovviamente senza alcun effetto software.
In tutto ciò, nonostante a livello hardware lo smartphone sia eccellente, credo ci sia ancora margine di miglioramento, magari in notturna e nella scienza colore dei profili LEICA, che comunque mi sono piaciuti molto perché non vanno a spingere eccessivamente su contrasto e nitidezza, cercando piuttosto di ricreare quella pasta tipica di alcune reflex del produttore tedesco.
VIDEO
Nei video Xiaomi 12S Ultra mette in campo tutte le sue qualità, non solo grazie al sensore principale ma anche per merito di un software che ultimamente è stato molto migliorato nella stabilizzazione e nella precisione dell’autofocus, mai brusco e piuttosto intelligente. Si arriva anche all’ 8K ma è in 4K a 30 fps che riusciamo ad ottenere il meglio, potendo anche passare da un obiettivo all’altro senza interrompere la registrazione.
[embedded content]
SELFIE
I selfie sono mediocri, nulla di speciale e non rispettano lo standard elevato del resto delle fotocamere. Per il sottoscritto poco male, ne faccio pochissimi, ma è giusto segnalarvelo.
IN CONCLUSIONE
Xiaomi 12S Ultra mi ha convinto fino in fondo, c’è qualche sbavatura qua e là ma è uno smartphone che prenderei in considerazione anche solo per il comparto fotografico, che è nettamente una spanna sopra a tutti gli altri per la resa “fotografica”.
Come ho già detto è difficile paragonarlo con gli altri e probabilmente anche il prossimo anno non vedremo smartphone che ne ripercorrono le orme, puntando invece sulla solita altissima risoluzione e algoritmi che mettono una pezza su tutto il possibile. Sarebbe un peccato perché guardando ai risultati, penso che ne varrebbe la pena.
Intanto comunque un bravo a Xiaomi e incrociamo le dita perché la stessa tecnologia fotografica venga riproposta su prodotti più accessibili e destinati anche al nostro mercato.
VIDEO
[embedded content]