Galaxy S22 Ultra è uno smartphone che ormai utilizziamo da diversi mesi e che nel corso di questo tempo si è costantemente migliorato grazie al continuo supporto software ricevuto dagli aggiornamenti rilasciati da Samsung. Si tratta quindi di uno smartphone che conosciamo a fondo e che abbiamo provato in praticamente ogni contesto. Praticamente in corsivo perché, effettivamente, sino alla scorsa settimana non avevamo avuto modo di testarlo anche in uno scenario più estremo del solito, ovvero in viaggio.
La pandemia ha praticamente azzerato le occasioni di spostarsi al di fuori dell’Italia, ma fortunatamente la situazione sta gradualmente ritornando alla normalità e quindi abbiamo colto con piacere l’invito che ci ha proposto Samsung: quasi una settimana in Giordania per mettere alla prova le potenzialità di S22 Ultra nel campo della fotografia, ma non solo. Ci siamo quindi armati del nostro fido top di gamma, di uno stabilizzatore DJI Osmo e poco altro ancora e siamo partiti con diversi colleghi italiani alla volta della Giordania per questa prova sul campo fuori dall’ordinario.
Il nostro viaggio ci ha permesso di apprezzare diversi scenari e tra questi ne citiamo 4 in particolare: la capitale Amman, il castello crociato di Kerak, il sito archeologico di Petra e il deserto del Wadi Rum. Ognuna di queste aree ci ha permesso di mettere alla prova S22 Ultra in condizioni diverse: dallo scatto cittadino alla fotografia notturna, passando per paesaggi all’aperto e altri completamente al chiuso.
LA CAPITALE AMMAN
La capitale della Giordania, Amman, è stata la città dalla quale è partito e si è concluso il nostro viaggio ed è stata proprio quest’ultima parte a fornirci le maggiori possibilità di scatto, in particolare in occasione della visita al Museo Archeologico di Amman e durante un breve tour della città.
Esplorare le strade di Amman ci ha permesso di destreggiarci in scenari un po’ diversi da quelli che vedrete nelle gallerie successive e in questo caso non c’è stato bisogno di particolari accorgimenti, quindi ci siamo affidati alla soluzione più basilare offerta da Galaxy S22 Ultra: applicazione stock e scatto a mano libera.
D’altronde questo è anche lo scenario in cui ci immaginiamo che si troverà la maggior parte delle persone che affronterà un viaggio di piacere, quindi quello in cui non si vuole badare troppo ai settaggi e si preferisce puntare ad ottenere lo scatto giusto nel minor tempo possibile. Come potete notare dalla galleria di immagini, ci siamo spesso affidati all’ottica 3x per portare a casa degli scatti con una prospettiva un po’ diversa da quella offerta dall’ottica principale, che spesso risulta essere un po’ troppo wide.
E questo è anche uno dei temi ricorrenti nel presente speciale, ovvero come sia proprio l’ottica 3x a risultare quella più interessante in tantissimi scenari di scatto, mentre è proprio la fotocamera ultra grandangolare a convincere di meno, un po’ come avevamo riportato anche nella prima puntata del nostro confronto tra il mondo Samsung e quello Apple.
Negli scatti diurni si può quindi fare largo uso delle due ottiche tele di cui è dotato Galaxy S22 Ultra, mentre già quando si passa al chiuso è preferibile ritornare su quella principale. All’aperto è possibile dare libero sfogo anche al 10x ottico, anche se in questo caso si perde qualcosa in termini di gamma dinamica, ma si riescono ad immortalare scene che altrimenti sarebbero precluse, o comunque non utilizzabili.
IL CASTELLO DI KERAK
Il castello crociato di Kerak è stata la nostra prima vera tappa del viaggio alla scoperta delle bellezze della Giordania e ci ha permesso di confrontarci con diversi scenari, tra cui la presenza di stanze ormai sepolte sotto il terreno – quindi con scarsa illuminazione – e tantissimi controluce.
In tali condizioni S22 Ultra è riuscito ad offrirci scatti in grado di preservare i dettagli della pietra che compone i resti del castello, inclusi quelli dei bassorilievi che adornano alcune ale della struttura costruita nel 1142. In queste condizioni è stata la fotocamera principale di S22 Ultra a gestire al meglio tutte le scene, visto che è quella in grado di reagire meglio in una situazione che offre scenari variegati come in questo caso.
Sulla via per il castello abbiamo avuto modo di visitare un bazar locale e di mettere quindi alla prova le capacità di scatto in macro di S22 Ultra, avvicinandoci ad uno dei mosaici appena stati realizzati dagli artigiani del luogo. La scelta di dotare l’ottica ultra wide di un sistema di messa a fuoco dedicato permette anche di effettuare scatti del genere, rendendo quindi ancora più versatile lo smartphone. Se la ultra wide non ci convince più di tanto per quanto riguarda l’utilizzo tradizionale, in questi casi diventa davvero fondamentale.
IL SITO DI PETRA
Petra è stata senza dubbio la principale attrazione che ci ha convinto ad imbarcarci in questo viaggio ed è stata una delle scoperte più belle dell’esperienza. Pensavamo tutti di trovarci davanti ad un’escursione tutto sommato veloce, nella quale l’unico soggetto degno di nota sarebbe stato il principale tempio scavato nella roccia che si intravede in tutte le locandine (si chiama Il Tesoro), ma è bastato addentrarci nella lunga gola che collega l’ingresso del sito con il Tesoro per capire che c’era molto di più.
Petra è proprio lo scenario ideale per testare tutte le ottiche di S22 Ultra, in particolare per mettere nuovamente alla prova gli zoom e per tentare qualche scatto con la ultra grandangolare. Nella prima galleria – quella che sta qui sopra – ci siamo affidati nuovamente solo alla fotocamera stock con impostazioni automatiche, dato che in condizioni di così ottima illuminazione è davvero facile ottenere risultati degni di nota. Come potete vedere, abbiamo nuovamente utilizzato l’ottica 3x in diverse occasioni, specialmente per via della sua capacità di offrirci prospettive in grado di dare il giusto risalto al soggetto, senza perdersi nello scenario circostante.
Anche in queste situazioni la modalità Expert Raw riesce a risultare particolarmente efficace anche se non si intende editare la foto in un secondo momento, ma si è semplicemente alla ricerca di un JPEG che risulti immediatamente condivisibile e che adotti una pipeline diversa da quella della fotocamera stock, come nel caso delle due immagini proposte qui sopra.
Gli spazi aperti del sito di Petra ci hanno anche permesso di testare un’alternativa alle foto grandangolari, ovvero lo scatto in modalità Panoramica utilizzando il sensore principale. Inutile dire che il risultato è decisamente superiore rispetto al grandangolo, in quanto la distorsione viene quasi del tutto eliminata e si ha una foto qualitativamente migliore. Oltre a ciò, possiamo scegliere noi quanto deve essere wide lo scatto.
Al calar della notte lo scenario di Petra ci offre degli scorci suggestivi che permettono di mettere alla frusta Galaxy S22 Ultra e testare in condizioni estreme la nightography di cui ha parlato Samsung in sede di presentazione. Quelle offerte da Petra sono condizioni davvero critiche, non tanto per la quasi totale assenza di luce – che comporta quindi del rumore elevato anche nelle foto realizzate in modalità notturna -, quanto per l’utilizzo di tantissime luci rosse che tendono a complicare notevolmente il lavoro dell’algoritmo e gli artefatti presenti nella galleria – in particolare nella terza foto – ne sono la testimonianza.
Il confronto proposto qui sopra, invece, permette di esaminare una situazione davvero al limite e il modo in cui viene gestita dallo smartphone, ovvero uno scatto notturno con una forte dominanza di rosso, uno dei colori che manda maggiormente in crisi il sensore principale di qualsiasi smartphone. Come potete notare, anche S22 Ultra non è da meno e i dettagli della parete rocciosa vengono completamente persi. Tuttavia, curiosamente, i capelli della ragazza posta in basso a sinistra presentano notevolmente meno rumore e lo stesso sembra valere per molte delle altre persone presenti.
IL DESERTO DI WADI RUM
Il momento più suggestivo di tutto il viaggio è stato senza dubbio il tour nel deserto di Wadi Rum, forse il paesaggio più alieno tra tutti quelli che abbiamo avuto modo di vedere in questa quasi settimana.
Alieno è proprio il termine più corretto, dal momento che il Wadi Rum è anche uno dei più famosi set cinematografici quando c’è da girare una pellicola ambientata in un pianeta rosso e desolato. Non a caso The Martian, il film con Matt Damon, è stato girato proprio qui, così come alcune scene dell’ultimo Star Wars: L’ascesa di Skywalker. Il paesaggio marziano è un soggetto incredibilmente interessante e che regala spunti di scatto a non finire; ogni duna e ogni roccia riescono a diventare fonte di ispirazione.
Abbiamo passato quasi un giorno nel deserto, quindi abbiamo avuto modo di fotografarlo in tutte le condizioni di luce, dal pomeriggio soleggiato, sino al tramonto e al mattino. La galleria proposta poco sopra raccoglie diversi scatti realizzati proprio in tutte le condizioni citate e nella gran parte dei casi ci siamo affidati all’ottica principale. La particolarità del paesaggio e gli spazi così aperti ci hanno anche spinto a dare nuovamente fiducia all’ottica ultra grandangolare per uno scatto in particolare, ma nel complesso il nostro giudizio freddo verso quest’ultima non è cambiato molto.
Nonostante la prevalenza di rocce e sabbia, anche il deserto nasconde degli interessanti resti del passaggio delle vecchie civiltà che lo hanno popolato e in questa situazione è nuovamente l’ottica 3x a permetterci di scavalcare gli altri turisti e immortalare alcune tracce davvero suggestive.
Oltre al caso menzionato poco sopra, ci sono state anche altre situazioni in cui il Wadi Rum è stato un soggetto in grado di permettere allo zoom 3x di Galaxy S22 Ultra di dare il meglio di sé, regalandoci altre prospettive suggestive durante il nostro viaggio in jeep attraverso le dune del deserto.
Purtroppo però anche il deserto non è più così deserto e persino una zona del mondo completamente isolata dall’esterno deve fare i conti con il problema dell’inquinamento luminoso, in particolare quello prodotto da altri campi. Il cielo stellato del Wadi Rum è stato quindi meno di impatto di come ci saremmo aspettati, ma ci ha comunque permesso di tentare qualche scatto di astrofotografia.
Per fare ciò ci siamo affidati alla modalità completamente manuale di Expert Raw e abbiamo giocato sui tempi di esposizione e i valori ISO, in modo da riuscire a catturare il cielo stellato nel modo più fedele possibile. I risultati prodotti da Expert Raw sono senza dubbio d’impatto sul pannello di S22 Ultra, ma purtroppo è difficile riuscire ad apprezzare la stessa qualità anche su schermi diversi da quelli dei migliori top di gamma; in ogni caso si tratta di scatti suggestivi. Ovviamente per poter portare a casa questi scatti si è rivelato indispensabile l’uso dello stabilizzatore.
CONCLUSIONI
Questa prova un po’ diversa dal solito ci ha permesso di confermare le impressioni che ci siamo fatti nel corso di questi mesi di utilizzo di Galaxy S22 Ultra, specialmente per quanto riguarda il suo comparto fotografico. S22 Ultra si rivela essere ancora una volta uno smartphone versatile e adatto a praticamente ogni tipo di situazione, specialmente quando ci troviamo in condizioni in cui è possibile sfruttare le sue doti in ambito zoom per dare quel qualcosa in più ai nostri scatti.
Il principale punto debole è rappresentato dalla fotocamera ultra grandangolare, che non tiene il passo con il resto del comparto fotografico nel suo ambito principale, tuttavia risulta particolarmente efficace non appena c’è bisogno di confrontarsi con scenari più ravvicinati che mettono in difficoltà il sensore principale.
Oltre alla buona dotazione hardware, Samsung ha anche arricchito S22 Ultra con una buona suite software per quanto riguarda lo scatto, visto che Expert Raw è una vera e propria alternativa credibile per gran parte degli scenari. In realtà potrebbe essere quella da preferire quasi sempre, se non fosse che ciò impone una gestione della memoria davvero oculata, considerando che ogni RAW pesa sui 30 MB e il JPEG di accompagnamento altri 5-6 MB.
Samsung potrebbe migliorare ulteriormente la versatilità di S22 Ultra andando a fondere Expert Raw con l’applicazione fotocamera stock, eliminando quindi il bisogno di doversi alternare tra due app. Un altro elemento molto apprezzato sarebbe l’integrazione di un editor fotografico molto più avanzato, che permetta di intervenire sin da subito sugli scatti con la possibilità di apportare modifiche avanzate anche ai RAW.
Nel complesso S22 Ultra offre un’esperienza bilanciata, che forse non eccelle in alcun modo sui singoli aspetti – eccezion fatta per lo zoom -, ma che in generale riesce ad accontentare un po’ tutti grazie alla sua affidabilità e – come già ripetuto più volte – la sua versatilità.
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(aggiornamento del 28 febbraio 2022, ore 09:32)