Ineos Grenadier è la prova che quando hai un sogno, una passione molto forte e… tanti soldi per creare da zero un’auto, si può fare di tutto. Anche resuscitare “il Defender”, non con lo stesso marchio, non con lo stesso progetto, ma con la stessa filosofia, quella di un vero fuoristrada con telaio a longheroni e pochi fronzoli.
TRADIZIONE E INNOVAZIONE
L’evoluzione del mondo delle auto ha fatto sì che l’innovazione, a volte fine a se stessa, diventasse in molti casi l’elemento trainante di un nuovo progetto. Abbiamo visto cosa è successo al Defender, un’auto nata come fuoristrada puro, scomodo, con diversi problemi (ma facili da sistemare) che si è trasformata in un SUV. Parliamo di un SUV estremamente capace in fuoristrada pur avendo un telaio monoscocca, però dove l’elettronica la fa da padrona.
Ineos Grenadier è un fuoristrada che si concede un pizzico di tecnologia, ma che mantiene una costruzione tradizionale nelle parti che contano, perché in offroad non puoi permetterti che l’elettronica ti abbandoni…
Lato tecnologico arrivano quindi il display touchscreen da 12,3″ (tutto il cruscotto è IP54K), ma resta ad esempio il rotore centrale per controllarlo anche con i guanti spessi. E arrivano Android Auto e Apple CarPlay wireless, oppure la frenata automatica d’emergenza, il sistema di avviso della corsia, i sensori (davanti e dietro) e la retrocamera. Ma sono tutti elementi che, qualora dovessero cedere, non vanno ad inficiare le prestazioni del mezzo.
CARATTERISTICHE
Ineos ha scelto per il Grenadier una trazione puramente meccanica. Esiste la modalità offroad, ma non è da intendere come sui SUV che vediamo oggi. Il tasto offroad, infatti, va sì a cambiare la risposta del cambio (un automatico ZF a 8 rapporti testato a lungo in fuoristrada) e della mappatura del motore, ma non interviene a livello di controlli di trazione come accade altrove. Infatti l’avanzamento del mezzo dipende solamente da componenti meccaniche e il tasto Offroad non fa altro che disattivare le cose che potrebbero essere fastidiose, inclusi i sensori di parcheggio ad esempio.
Il telaio
a longheroni, tradizionale, rigido, fatto per resistere. Realizzato in acciaio con sezione fino a 3,5 millimetri. Sopra al telaio poggia la cabina dell’abitacolo.
Assali rigidi
Li costruisce Carraro, azienda italiana che realizza assali per trattori. E non c’è altro da aggiungere visto che derivano da quelli utilizzati in agricoltura e che devono resistere ogni giorno a sollecitazioni enormi.
Differenziali
Il differenziale bloccabile centrale è incluso di serie sulla Fieldmaster. La Trialmaster aggiunge, di serie, i bloccaggi dei differenziali anteriore e posteriore. Si azionano elettronicamente ma l’innesto è meccanico e sono loro, insieme alle ridotte, a permettere al Grenadier di avanzare su fango, roccia, salite e via dicendo. Non c’è un controllo elettronico con la simulazione del bloccaggio dei differenziali tramite frenatura delle ruote, si gioca con i tre bloccaggi a seconda della situazione.
Sospensioni
Tradizionalissime, a molle progressive con multilink a 5 bracci, barre anti-rollio e barra Panhard. Niente pneumatiche, ma un’altezza da terra fissa e già generosa. Il risultato? In fuoristrada siamo tranquilli che non avremo fallimenti del sistema elettronico o pneumatico. Il risultato è un’ottima articolazione e, dopo un’intera giornata in offroad (vero) sui Pirenei, il comfort è stato tutto sommato accettabile, sia nei tratti lenti da crawling, sia in quelli veloci e guidati sullo sterrato con moltissime buche e pozze fangose.
In strada pagheremo pegno con un rollio importante, un ritorno dello sterzo molto lento e una demoltiplicazione dello stesso che non si vedeva dai tempi dei veri fuoristrada. Ma va bene così perché comunque, con un po’ di abitudine, ci si prende la mano; in cambio avremo un mezzo inarrestabile in off road.
Scatola di rinvio e cambio
Anche qui troviamo un nome noto, Tremec. C’è un riduttore a due velocità che integra il selettore delle marce alte e delle ridotte
Qualcuno potrebbe storcere il naso riguardo al cambio, è un automatico di ZF e non è disponibile il manuale. Eppure si tratta di uno ZF ricalibrato e messo a punto da Magna-Steyr (quelli che fanno il Classe G) e Ineos lo ha testato in lungo e in largo. Nel mio percorso tra i Pirenei non l’ho mai visto cedere di un millimetro, ma è chiaro che bisognerà vedere come supererà la prova del tempo.
Motori
Ce ne sono due, potete scegliere tra un sei cilindri… e un sei cilindri. Il primo è un benzina BMW da 3 litri, 286 cv e 450 Nm di coppia massima disponibile da 1.750 a 4.000 giri (0-100 da 8,6 secondi, massimo 160 km/h). Il secondo è un diesel, sempre da 3 litri, con 249 cv e 550 Nm di coppia massima tra i 1.250 e i 3.000 giri (0-100 da 9,9 secondi, massimo 160 km/h).
A quanto descritto sopra si aggiungono altri numeri interessanti, come le 3,5 tonnellati di capacità di traino, un vano di carico da 2.000 litri o il verricello da 5,5 tonnellate che, unico al mondo, è già omologato di serie se lo acquistate (è un optional). I freni sono di Brembo, dischi anteriori da 316 mm (pinze a due pistoncini) e posteriori da 305 mm con pinza a singolo pistoncino.
E le misure? L’altezza da terra è buona, ma non da crawling estremo e per quello bisognerà andare di aftermarket, ci sono comunque 26,4 cm. L’angolo di attacco è di 35,5°, l’angolo di dosso di 28,2° e l’angolo di uscita di 36,1°, a cui si aggiunge un limite massimo per l’inclinazione laterale di 45° e 585 mm di corsa della ruota. Infine la capacità di guado è di 800 millimetri.
PREZZO E ALLESTIMENTI
Ineos Grenadier Fieldmaster
Si tratta dell’allestimento più “civile”. Monta i cerchi in lega da 18″, rivestimenti in pelle, sedili anteriori riscaldabili, impianto audio Premium e tappetini in moquette. Ha il bloccaggio del differenziale centrale di serie, ma gli altri due sono optional, e propone ZF a otto rapporti, riduttore a due velocità, fari LED, abbaglianti a LED, piastre anteriori e posteriori, ruota di scorta full-size, ganci di traino (davanti e dietro), sedili Recaro, modalità fuoristrada e guado e navigatore Pathfinder Off-Road Navigation. Il pacchetto Smooth include retrocamera, sensori posteriori, retrovisori e ugelli lavavetro riscaldati, luci sottoporta e prese di ricarica ausiliarie.
Ineos Grenadier Trialmaster
Nasce già per il fuoristrada impegnativo. Addio cerchi in lega, qui ci sono quelli in acciaio da 17″, ma in cambio avete di serie il pacchetto Rough che include i BFGoodrich All-Terrain T/A KO2 tassellati al posto dei M+S del modello “urbano” e il differenziali bloccabili all’anteriore e al posteriore. C’è poi la presa d’aria tipo snorkel e la scaletta, il resto delle dotazioni le trovate nel paragrafo precedente dedicato al Fieldmaster.
Entrambe le versioni della Station Wagon costano 85.190€, la differenza è nella dotazione di accessori. La Utility Wagon, configurata però come veicolo commerciale (da 2 a 5 posti) parte da 74.540€ mentre la Quartermaster, il pick-up, è disponibile da 83.640€.
CONFIGURATORE ONLINE INEOS GRENADIER
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