In Italia ci sono grandi città in cui i collegamenti in fibra ottica sono realtà da oltre 10 anni: pian piano si è passati da 100 Mbps (fibra 100) alla Gigabit e ora 10 Gbps. E poi c’è tutto il resto del Paese, in cui se va bene l’infrastruttura è di tipo FTTC (fibra e rame), ma spesso la fibra è solo un miraggio, magari i cavi ci sono ma la burocrazia blocca l’attivazione, oppure proprio non se ne parla e chissà se e quando l’infrastruttura verrà creata.
Ecco, io vi scrivo da uno di questi luoghi, Priola, in provincia di Cuneo, 677 anime e una connessione in banda larga inqualificabile.
Questa però non è un storia triste, anzi, è il seguito di quanto proposto da Gabriele nel suo pezzo “Connessione a casa con meno di 10 Euro al mese”, un’esperienza diversa, molto più complessa e completa ma davvero in grado di rappresentare una svolta per chi il digital divide lo sperimenta ogni santo giorno.
LA SOLUZIONE ALLA FIBRA CHE NON ARRIVERÀ MAI
Qualche anno fa potevamo pensare di attendere speranzosi, poi il tempo è passato e la speranza di ottenere un collegamento in fibra ottica, per lo meno FTTC (fiber to the cabinet, ovvero fibra fino alla centrale e poi collegamento in rame fino alle abitazioni) è lentamente svanita, lasciando spazio alla rassegnazione.
Questo tempo però è servito a migliorare sensibilmente la capillarità e l’efficienza del segnale radio telefonico, prima il 4G e ora anche il 5G. E’ così che, inaspettatamente, ho visto aggiornare via via l’antenna posizionata a 200 metri dalla mia abitazione fino ad un sorprendente 5G a 1800 MHz.
Questo è un processo comune in moltissime parti del nostro Paese, specialmente nelle zone di montagna dove i collegamenti via cavo trovano più difficoltà di realizzazione: niente fibra ma un segnale in 4G stabile ed efficiente. Di qui la soluzione: sfruttare il segnale 4G/5G per il collegamento internet di casa, con una SIM, un piano dati adeguato e un modem compatibile.
La scoperta dell’acqua calda? In un certo senso si, i modem portatili con SIM si utilizzano ormai da 15 anni almeno, ma l’evoluzione tecnologica ha fatto passi da gigante sia nell’infrastruttura che nella strumentazione casalinga, per cui i risultati che si ottengono ora sono di tutt’altro spessore. Sì, il concetto non è complicato, la sua applicazione invece può assumere configurazioni molto articolate in base alle condizioni ambientali e agli obiettivi di velocità che si vuole raggiungere.
FIXED WIRELESS
Introduciamo il concetto di Fixed Wireless (FWA), perché è il nome tecnico in cui rientra quello che abbiamo espresso. Ovvero portare una connessione internet performante fino alle abitazioni, non tramite cavo in rame o in fibra ottica, ma tramite onde radio.
Dentro al calderone del Fixed Wireless rientrano una serie di tecnologie anche molto diverse e ogni operatore sceglie la strada che gli è più congeniale. Ad esempio possiamo trovare un’infrastruttura FTTT (fiber to the tower), ovvero un collegamento in fibra ottica che arriva fino ad una torre, da cui parte poi il segnale radio fino alle abitazioni. Ci sono poi i ponti radio in cui tutta l’infrastruttura si muove attraverso ripetitori e onde radio fino ad una torre principale e da qui viene erogata alle abitazioni (che dovranno orientare un’apposita antenna in direzione della torre) e infine anche modem router collegati alla rete telefonica via wireless.
Il concetto di base è sempre lo stesso, i passaggi cambiano in base alle caratteristiche del territorio e all’infrastruttura preesistente a cui appoggiarsi.
Diversi operatori propongono già da tempo piani di FWA (Fastweb, TIM, Tiscali, Linkem, Vodafone, Eolo) ma nei prossimi anni assisteremo ad un massiccio incremento delle offerte grazie ad una maggiore capillarità del 5G.
Il 5G sarà importante per le prestazioni che riesce ad offrire, velocità di donwload/upload che possono eguagliare e addirittura superare quelle di una rete in fibra FTTH Gigabit. Inoltre, il Fixed Wireless su 5G sarà la soluzione nelle aree remote non coperte dalla fibra ottica, ma perché no anche in città, dove potrà risolvere problemi di congestione che affliggono sempre più le reti in fibra ottica.
I PIANI FWA E LA SOLUZIONE FAI DA TE
I piani FWA visti fino ad oggi, hanno più o meno gli stessi problemi: sono molto costosi oppure limitati nel traffico dati disponibile o nelle prestazioni. Oltre a ciò sono spesso accompagnati da hardware modesto in comodato d’uso, che limita in modo importante le potenzialità della rete.
La soluzione più avanzata in questo senso è offerta da Fastwebb con Nexxt, un servizio che propone un CPE modem 5G ricevitore da installare esternamente all’abitazione e un router per la gestione degli accessi WiFi. Si tratta di una infrastruttura FWA RF, ovvero fibra fino alla torre e radio dalla torre all’abitazione, velocità fino a 1 Gbps. Il prezzo è più che interessante: 19,95 Euro al mese ad oggi. Il problema è che risulta disponibile in pochi comuni d’Italia, come si può facilmente verificare dal sito.
Una valida alternativa viene fornita da Wind Tre, con il piano Super Internet Casa, quello che io stesso ho scelto come base per l’infrastruttura che ho costruito. Fino a qualche mese fa l’offerta era davvero conveniente, per 17,99 Euro ci si portava a casa un piano dati illimitato e un buonissimo modem 4G+ di Huawei in comodato d’uso gratuito. Purtroppo ad oggi i prezzi sono lievitati a 26,99 Euro (22,99 Euro sottoscrivendo anche un abbonamento mobile). C’è però una seconda versione dell’offerta che si può attivare in alcuni negozi, ma provando a sentire alcuni esercenti non è chiarissimo se sia ancora disponibile o meno.
La proposta di Wind Tre è limitata ai comuni nelle zone non coperte dalla fibra ottica e questo la rende particolarmente interessante per tutti coloro che abitano in zone disagiate, come la mia appunto. La tecnologia è una FWA che si appoggia alla rete di Wind Tre, i dati viaggiano quindi sulla stessa infrastruttura a cui si collegano gli smartphone. Dovrete semplicemente inserire la SIM nel modem-router e posizionarlo in un punto intelligente della casa, dove cioè riceve meglio il segnale dall’antenna più vicina.
IL FAI DA TE CHE FUNZIONA
E’ molto probabile che tra le varie proposte del mercato non riusciate a trovare qualcosa di convincente al 100%, per questo vi propongo una soluzione costruita in casa che può essere adeguata perfettamente sulle vostre necessità. L’obiettivo è quello di ottenere una piccola rete FWA creata su misura, scegliendo il giusto provider, il giusto modem/router ed eventualmente aggiungendo antenne per migliorare il segnale. Ho preparato uno schemino per essere più chiaro.
Vediamo dunque, passo a passo, come procedere.
COME CREARE UNA FWA CASALINGA
Il primo passo, quello forse più importante, è quello di analizzare le caratteristiche delle zona geografica in cui vogliamo portare la connessione internet. Purtroppo non sempre sarà possibile procedere, la qualità dell’infrastruttura di rete, infatti, non dipende da noi, perciò quello che possiamo fare è cercare di sfruttare al massimo ciò che abbiamo a disposizione.
Prima di tutto registratevi sul sito LTE Italy, è completamente gratuito (c’è una versione premium con alcune funzioni aggiuntive), il sito offre diverse funzionalità (anche una marea di materiale informativo molto utile) tra cui una mappa aggiornata con frequenza delle BTS, cioè le stazioni radio base (le stazioni in cui sono presenti le antenne del segnale radio telefonico per intenderci).
La mappa è piuttosto intuitiva e vi permette di capire una serie di parametri importantissimi per decidere a quale operatore affidarsi. Potrete infatti capire dove sono posizionate le antenne, quali rete possono gestire, quando sono state aggiornate e molto altro.
Nella parte bassa avrete un menù in cui poter filtrare la visualizzazione per operatori o altri parametri, oltre a poter abilitare/disabilitare alcune informazioni sulle etichette. Avrete inoltre una visualizzazione comprensiva di tutti gli operatori.
Nel mio caso la BTS più utile si trova ad alcune centinaia di metri da casa mia ed è gestita da Wind 3, cliccando poi sul segnaposto della BTS ho potuto verificare le bande di frequenza che riceve e trasmette, oltre al supporto per le reti 5G.
La mia situazione è piuttosto semplice da dirimere, ho di fatto una sola possibilità, perché gli altri operatori hanno BTS lontane, con un segnale parecchio ballerino su cui non avrebbe troppo senso lavorare.
Non sempre la situazione risulta chiara, nei centri abitati un po’ più grandi può capitare che le BTS a distanza utile siano più di una, a volte dello stesso operatore, quasi sempre di provider diversi che vanno a coprire la zona ognuno con la sua infrastruttura. In questi casi le valutazioni sono più complesse, bisogna sicuramente tenere conto del contesto orografico ma anche del posizionamento rispetto ad eventuali barriere architettoniche (case, ponti, tralicci ecc) e di altri parametri un po’ più complessi.
In generale, per decidere a quale operatore affidarsi (al netto delle tariffe che propongono) tenete conto di questi parametri:
- Distanza dalla BTS: è facile intuire che più la BTS si trova vicino al luogo da cui ci colleghiamo e meglio è.
- Visuale libera: meglio una BTS lontana ma con la linea d’aria libera, che una vicina ma oscurata da un grosso palazzo
Ora, spesso una volta determinato quale BTS sia più alla portata il gioco è fatto, ma molte volte a questo punto entrano in gioco altre valutazioni che bisogna fare
Qui introduco un concetto un po’ più complesso che è necessario conoscere fin da subito, quello della discrezionalità del collegamento: mentre sugli smartphone non possiamo scegliere a quale BTS collegarci e le antenne presenti nel dispositivo funzionano in modo omnidirezionale (cioè cercano e trasmettono il segnale in modo uniforme a 360 gradi nell’intorno), su molti modem/router abbiamo la possibilità di collegare antenne direzionali (che possono cioè essere orientate), che ci permettono di avere un certo controllo sulla direzione da cui captare il segnale, inoltre, grazie a specifici software riusciamo spesso a “obbligare” il nostro modem a collegarsi ad una ben determinata BTS.
Questo significa che in una situazione in cui abbiamo a disposizione diverse BTS, di diversi operatori o anche dello stesso operatore, abbiamo la possibilità di decidere a priori (con una discreta precisione) quale dovrebbe essere la BTS a cui collegarci. Vi faccio un esempio concreto:
Nel caso che vedete in figura, immagiamo di trovarci nel punto rosso. Siamo in una zona di pianura per cui la visuale è tendenzialmente libera verso tutte le BTS circostanti. A est c’è una BTS di TIM, a ovest un’altra di TIM, Vodafone, Wind3 e Iliad.
Verrebbe da pensare che TIM sia la soluzione migliore, in realtà non è così e lo scopriamo andando a vedere i dettagli delle bande di frequenza supportate dai diversi provider.
Come potete vedere i due provider più promettenti sono Wind3 e Vodafone, entrambi hanno infatti a disposizione una BTS molto prestante, con tante bande di frequenza e addirittura il supporto 5G nel caso di Wind3. In particolare la situazione è la seguente:
- Vodafone: B7, B1, B3, B20
- Wind3: B7, B1, B3, B30, B38 per il 4G, N78, N3 per il 5G
Per quanto il numero di bande sia superiore sulla BTS Wind3, questo non deve essere necessariamente indice di una maggiore velocità e stabilità della connessione.
Bisogna infatti tenere conto di altre variabili molto importanti e conoscere il concetto di carrier aggregation (CA), cioè la capacità dei modem di collegarsi contemporaneamente a più celle e più bande di frequenza per riuscire ad aumentare la velocità dello scambio dati.
Il carrier aggregation è ciò permette di raggiungere il 4G+ o LTE Advanced, cioè una tecnologia di trasmissione 4G ma con un plus dettato dall’aggregazione di più celle e più bande. Esistono innumerevoli combinazioni tra bande di frequenza e celle ma in ultima analisi è l’hardware a fare la differenza. Cioè non tutti i modem/router possono fare carrier aggregation, non tutti possono farlo con lo stesso numero di bande (la famosa “Cat.” dei modem), non tutte le bande possono essere aggregate, infine, anche se forse è scontato, più il modem è costoso e più è in grado di aggregare bande e di conseguenza essere più veloce ed efficiente.
A questo punto entra in gioco anche un discorso economico e qui incidono fondamentalmente due elementi: l’operatore e l’hardware che si acquista.
Tutti gli operatori propongono tariffe più o meno complete con diversi prezzi, alcune prevedono un traffico dati illimitato, altre invece hanno soglie precise da non superare. Dipende da voi e dalle vostre esigenze.
Per quanto riguarda i modem router ce ne sono di tutti i prezzi: un buon modem/router capace di aggregare 2 bande si trova a circa 100/150 Euro, per salire di livello invece si superano i 250 Euro, per andare in 5G è molto difficile spendere meno di 400 Euro. Eventuali antenne esterne richiedono un ulteriore investimento di altri 100/150 Euro. Questo per darvi un’indicazione spannometrica delle cifre in ballo.
E’ TUTTO COLLEGATO PER LA SCELTA
Capite quindi che la valutazione della disponibilità delle reti nella zona in cui vogliamo connetterci deve andare di pari passo con le nostre esigenze ed il nostro budget.
Nel caso che vi ho esposto sopra, la scelta migliore probabilmente sarebbe quella di optare per WindTre. Ma per sfruttarla a fondo avremmo bisogno di un modem/router di Cat. 12 (250 Euro), capace di aggregare almeno 3 bande, inoltre ci potremmo rendere conto che WindTre ha tariffe meno convenienti o combinazioni di pacchetti internet poco congeniali (29 Euro/mese per traffico dati illimitato).
Ecco allora che tornano in auge altre BTS, magari meno performanti ma più convenienti in definitiva. Se ad esempio vogliamo spendere il meno possibile potrebbe avere senso fare una SIM Iliad con pacchetto dati contenuto e spendere poco per un modem/router che non ci permetterà di andare oltre i 100 Mbps in download.
I MIGLIORI MODEM ROUTER
Il mercato è davvero pieno di proposte, in generale online si parla molto bene dei prodotti Huawei e dei Mikrotik, validi anche i prodotti ZTE.
Il mio consiglio è quello di investire un po’ di tempo su questo canale YouTube (MioNonno), troverete tantissime recensioni e approfondimenti sul tema. Vi consiglio assolutamente di dare uno sguardo a questo sito (UIBlog) e al forum Fibraclick, troverete tantissime risorse utili.
Se volete andare sul sicuro con soluzioni super collaudate la scelta migliore è tra alcuni modem/router Huawei, che nel tempo si sono dimostrati super affidabili e attorno ai quali si sono sviluppati materiali informativi, software e tutorial che vi potranno tornare utili.
Attenzione per questo ultimo modem, è il migliore, io stesso ho scelto lui, ma bisogna assicurarsi che si tratti della versione B818-263, in commercio esistono diverse varianti brandizzate molte delle quali hanno limitazioni, non aggregano cioè la banda 1(usata con Wind3 e TIM), altre invece hanno le porte VoIP bloccate.
COME OTTIMIZZARE LA RETE
Uno dei motivi per cui vi consiglio un modem router Huawei è perché esistono strumenti interessanti per andare ad ottimizzare la resa della nostra rete FWA fatta in casa.
Ci torna in aiuto il canale YouTube “Miononno” (si chiama davvero così) che ci propone un tool chiamato semplicemente “Hack Huawei”. In verità si tratta di un codice java che opera sul browser e impartisce comandi specifici al modem. Le funzioni sono molte ma in particolare potremo imporre al modem la scelta di una banda di frequenza primaria e di quelle secondarie da aggregare.
Vi lascio il video in questione dove è tutto spiegato con molta precisione.
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Normalmente questi modem fanno tutto in automatico, ma spesso sbagliano privilegiando magari frequenze non ideali per la scelta della banda primaria. Questo “hack” è quindi molto comodo per riuscire ad ottimizzare al meglio la nostra rete, non invalida la garanzia del modem router e in ogni momento sarà sempre possibile tornare alle impostazioni di fabbrica.
Potete fare alcuni test empirici per capire quale sia la miglior combinazione, la scelta della banda primaria dovrebbe tenere conto dell’ampiezza della stessa banda di frequenza (può essere da 5, 10, 15, 20 MHz) più è ampia e meglio è. LTE Italy ci torna in aiuto con un ottimo schema interattivo dello spettro di frequenze italiano diviso per bande e per operatori.
Tra gli aspetti interessanti c’è anche un bel set informativo che ci da un’indicazione della qualità del segnale in ricezione. Questo valore ci potrà tornare molto utile nel caso in cui volessimo aggiungere delle antenne esterne direzionali.
ANTENNE ESTERNE
La maggior parte dei modem/router consentono il collegamento di antenne esterne, se ne possono trovare di ogni genere online e si differenziano in antenne ominidirezionali o direzionali.
Nel primo caso l’antenna è utile per amplificare genericamente il segnale ricevuto dal modem/router, nel secondo caso invece permette di puntare una determinata BTS. Acquistando un’antenna esterna ci sono diversi parametri da tenere in considerazione, le dimensioni chiaramente, ma anche il tipo di connettore, i cavi, le distanze.
Ho personalmente testato tre diverse antenne del brand Kaser, funzionano bene e vengono proposte con un kit completo di cavi e adattatori ,dopodiché è sempre possibile andare a fare alcuni upgrade ad esempio con cavi di maggiore qualità, più lunghi o più corti.
Questa è un’antenna ominidirezionale: può essere utile se vi trovate nella classica situazione in cui all’interno delle mura il segnale è molto debole, mentre all’esterno è più forte e stabile. Ecco, questa antenna vi permette di avere un punto di accesso esterno, è costruita bene, solida e vi arriva con tutto il necessario. Essendo omnidirezionale non è adatta a puntare una determinata BTS, ma capterà e trametterà il segnale a 360 gradi nel suo intorno.
Questa è un’antenna molto semplice da posizionare e offre ottime prestazioni. E’ direzionale in un range di 180 gradi. Rispetto al modello precedente permette di orientare il segnale verso una specifica area e riesce a dare il meglio se la BTS non è troppo lontana. Anche in questo caso arriva con un kit completo di cavi da 10 metri e adattatori per il collegamento con il modem.
Infine la variante puramente direzionale, questa ha ottime prestazioni ma impone un puntamento e un montaggio accurato. E’ particolarmente indicata per puntare BTS lontane, l’ho utilizzata per un impianto in una zona particolarmente difficile con risultati davvero eccellenti. Tenete presente che si tratta di un modello particolarmente ingombrante e che mal sopporta forti venti o accumuli di neve.
IN CONCLUSIONE
Come già detto in precedenza affidarsi alle reti 4G per la rete di casa non è una novità, personalmente ho potuto intraprendere questa strada solo dopo un aggiornamento importante dell’infrastruttura che è avvenuto un annetto fa e mi si è aperto un mondo. Non vedo l’ora di poter esplorare la realtà del 5G, potenzialmente la soluzione definitiva per moltissimi luoghi del nostro paese.
Vi ricordo che è possibile approcciarsi a questo tipo di impianto puntando al super low cost, ve ne abbiamo parlato QUI.
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