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Si sono aperti ufficialmente ieri, 21 febbraio 2025, i preordini di iPhone 16e, uno degli smartphone più attesi (prima) e discussi (poi) dell’ultimo periodo. C’è chi lo ama e chi lo odia; in effetti, la sua caratteristica principale è l’essere “divisivo“, presentando tanti pro per quasi altrettanti contro. Decidete voi quali pesino di più, in base alle vostre personali esigenze/aspettative. Ad esempio: vale la pena rinunciare a MagSafe, per avere Apple Intelligence? E a un refresh rate più alto, per avere il tasto Azione? Perché per essere “economico“, questo iPhone ha dovuto rinunciare a qualcosa, è chiaro. D’altra parte, il cambio di nome e la più stretta integrazione nella lineup corrente vogliono dire che qualche innovazione – anche esclusiva – c’è stata. Vediamo anzitutto queste.
IPHONE 16E: TUTTI I PRO
1. Tanta potenza (per Apple Intelligence) ⚡️
iPhone 16e è presentato come l’iPhone più nuovo, al prezzo più conveniente, tra quelli progettati per Apple Intelligence. 16e arriva dove il 15 non era riuscito, grazie ai suoi 8 GB di RAM e al chip di ultimissima generazione Apple A18. La memoria interna parte da 128 GB, ma in tal caso non c’è differenza rispetto ad iPhone 15.
La GPU 4-core promette di far girare “alla grande” tutto, dalla generazione delle immagini basata sull’AI alle classiche sessioni di gioco su titoli impegnativi.
2. Buona autonomia 🔋
Come al solito, Apple non dichiara da quanti mAh sia la batteria. Promette “solo” un salto di qualità evidente, rispetto ad iPhone SE (2022): fino a 12 ore di autonomia in più. 6, rispetto ad iPhone 11 (molti potrebbero voler fare un upgrade da questo o da altri iPhone più datati). Le ore di riproduzione video garantite sono 26 (21 in streaming), mentre la riproduzione audio (musica, podcast) può andare avanti per 90 ore consecutive.
3. Ha il tasto Azione ⏩
Prerogativa degli iPhone della serie 16 (oltreché di 15 Pro e Pro Max), il tasto Azione è più che altro una chicca, ma merita comunque una menzione. Apple lo descrive come “la via più diretta per la tua funzione preferita”, e di fatto lo si può impostare come scorciatoia per diverse azioni. La più interessante? Richiamare l’intelligenza visiva, per avere subito informazioni sugli oggetti che abbiamo intorno (ad es., “che pianta è”, o “dove posso trovare quel vestito”).
4. Ha l’USB-C 🔌
Una per tutto: per la ricarica e per collegarci direttamente gli accessori. Non c’è molto da dire, se non che quella dell’Unione Europea è stata una buona idea.
5. Design relativamente nuovo, green e resistente 💎
“Relativamente”, sì, perché è pur sempre quello di iPhone 14 (con notch). Il display è protetto dal Ceramic Shield, ed è presente inoltre la certificazione IP68 che lo rende a prova di gocce, schizzi e polvere. La scocca è realizzata con l’85% di alluminio riciclato, il che lo rende un prodotto anche “green”. Solo due i colori: bianco e nero.
I CONTRO
1. Una sola fotocamera (ma ha poi così importanza?) 📸
La fotocamera Fusion da 48 MP ha la versatilità di due fotocamere in una, secondo Apple. E non è un modo per giustificare la mancanza di altri obiettivi: effettivamente il sensore è di ottima qualità, promette fino al quadruplo della risoluzione rispetto ad iPhone 14 e 14 Plus e integra un teleobiettivo 2x di qualità ottica. La selfie cam, poi, è la stessa dei modelli correnti: una 12 megapixel in grado di registrare video fino a 4K a 60 fps.
2. È un po’ costoso, per essere “e(conomico)” 💸
Per essere davvero un affare, questo iPhone 16e non sarebbe dovuto costare più di 600 euro. Attualmente è disponibile a 729 € (o 30,37 € al mese) sul sito ufficiale, ma confidiamo che presto si troverà altrove ad almeno 100 € in meno. E allora sarà sì, un affare.
3. Ancora 60 Hz?! 😳
Se già i 90 Hz dei modelli top fanno strabuzzare gli occhi, figurarsi questi 60 (sessanta!) Hertz. Nel 2025! Su uno smartphone da 700 euro! Inoltre, la luminosità massima (tipica) è di soli 800 nit, e altrettanto sconfortante è il dato della luminosità di picco (HDR): 1200 nit. Qui è iPhone 15 a fare meglio, con rispettivamente 1000 e 1600 nit. Nessuna modalità outdoor, quella che sul 15 portava di colpo il display a 2000 nit se esposto al sole diretto.
4. Niente MagSafe e standard Qi2 📉
Proprio così, niente MagSafe (a meno di non far ricorso a una custodia dedicata), e la ricarica wireless è Qi fino a 7,5 W.
5. Niente chip Ultra Wideband (utile ad AirTag) ❌🛜
Chi usa AirTag rimarrà deluso, perché iPhone 16e esclude la possibilità di ottenere indicazioni di precisione quando si “insegue” un oggetto dotato di AirTag. Rimane ferma la possibilità di visualizzarlo sulla mappa, chiaro, ma l’assenza del chip Ultra Wideband vuol dire che iPhone 15 mette la freccia (letteralmente) e sorpassa il 16e, sotto questo aspetto.