Gli smartphone e i laptop pieghevoli, come quelli presentati al CES, saranno anche tra gli oggetti del desiderio di quest’anno, ma sono comunque limitati nelle forme che possono assumere da un componente importante: la batteria.
Infatti nessuno è riuscito a creare una batteria pieghevole affidabile, resistente e praticamente realizzabile. O, meglio, nessuno c’era riuscito fino a ora.
I ricercatori di Jenax, azienda sudcoreana, hanno infatti sviluppato una batteria agli ioni di litio che si può piegare e persino arrotolare, e l’hanno chiamata J.Flex.
Flessibile, sottilissima (è spessa appena 0,5 millimetri) e ricaricabile, è stata pensata per essere integrata nei sensori e, in un prossimo futuro, nei dispositivi indossabili.
La struttura esatta della batteria è un segreto; si sa soltanto che essa è costituita da grafite e litio-ossido di cobalto. Può operare con voltaggi compresi tra 3 e 4,25 Volt e, a seconda della dimensione può avere capacità che variano da 10 mAh a 5 Ah. Inoltre, dopo 1.000 cicli di ricarica è ancora in grado di offrire il 90% della propria capacità.
«Ciò che facciamo alla Jenax» – spiega Ej Shin, dirigente dell’azienda – «è mettere le batterie in posti in cui prima non potevano essere messe».
Anche J.Flex è stata tra le novità mostrate al CES 2020. Tra le sue applicazioni pratiche sono stati presentati un casco da football dotato di un sensore in grado di rilevare la pressione e la forza degli impatti subiti; un sensore in grado di rilevare il battito cardiaco inserito in un pezzo di stoffa; un powerbank indossabile inserito in cinture e braccialetti, ideato per coloro che devono indossare dispositivi medici alimentati 24 ore su 24.
Inserita in un sensore – spiega Ej Shin – J.Flex può durare per un mese senza dover essere ricaricata; se invece il suo compito è alimentare un display, chiaramente l’autonomia sarà inferiore.
La Jenax, nel realizzare la propria batteria flessibile, ha risolto anche un altro problema: l’infiammabilità e il rischio di esplosione.
Anche in questo caso i dettagli sono segreti, ma Shin spiega che il cuore della soluzione sta in uno speciale elettrolita semisolido, grazie al quale J.Flex non è infiammabile.
Al momento non ci sono indicazioni sui tempi necessari perché J.Flex arrivi sul mercato.
Qui sotto, il video di presentazione.
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