La nuova frontiera della ristorazione sembra essere – una scoperta difficile da immaginare – nello spazio.
Lo spazio è la nuova frontiera. Lo si ripete dagli anni Settanta del novecento, complici i primi allunaggi; oggigiorno però è diventato più vero che mai, anzi è una certezza. Dopo la fase di grande crescita tra il 1970 e il 1980 – ricordiamo l’avveniristico Space Shuttle – la frontiera spaziale era stata parzialmente abbandonata. Troppa enfasi sulle guerre al terrore, disinteresse derivante dalla scomparsa dello spauracchio sovietico, un generale disseccarsi dei fondi messi a disposizione per la NASA.
Il cambio di passo è avvenuto negli ultimi decenni quando l’esplorazione privata è subentrata a quella pubblica, realizzando nuove e inedite forme di connubio fino ad oggi insperate. L’ esempio più lampante di tutto ciò è rappresentato da Elon Musk e dal suo Space X. Grazie alla volontà dei privati l’esplorazione nello spazio è rubata, ha conosciuto nuovo slancio. In questo contesto un mercato particolarmente fruttuoso è quello dei satelliti, ma non è il solo.
Space perspective propone infatti una nuova attività nello spazio: degustare un pranzo (o una cena). Specificatamente ci riferiamo alla capsula spaziale Neptune che verrà lanciata nella stratosfera. Sarà possibile pertanto passeggiare nello spazio, a bordo di una sorta di piccola astronave.
Ma chi sarà il cuoco? Lo chef dell’ astronave sarà Rasmus Munk, cuoco pluripremiato per le creazioni e le abilità sui fornelli dimostrate con il ristorante Alchemist di Copenaghen. Si tratta di un cuoco molto conosciuto e apprezzato proprio perché mescola tecnologia e cibo, fantasia culinaria e riflessione sociale.
Come funzionerà il ristorante ‘in orbita’
Il prezzo? Si parla di mezzo milione di euro, 500mila fruscianti bigliettoni. Una clientela pertanto privilegiata, afferente all’elité mondiale: petrolieri, industriali e grandi CEO delle industrie di tecnologia più ricche al mondo.
L’ astronave, di per sé, ricorda una mongolfiera: si tratta infatti di un pallone all’idrogeno, senza razzi e con una limitata capacità di manovra. La capsula non giungerà nello spazio propriamente detto, ma solo nella stratosfera. Verrà lanciata da una nave presso Cape Canaveral, dove la NASA ha la sua sede.
Nonostante formalmente non sia parte dello spazio profondo, ma solo degli strati superiori dell’atmosfera, la cena consentirà comunque di vedere il pianeta Terra dal di fuori, da una prospettiva paragonabile a quella di un astronauta. Il successo dell’ iniziativa è ancora lontano dall’avverarsi, occorrerà sincerarsi della fattibilità dell’impresa.