Nei prossimi anni sarà possibile misurare il tempo con maggiore accuratezza, pari all’errore di un secondo su un periodo superiore all’esistenza dell’intero universo, migliorando così i Gps e il cosiddetto internet delle cose, il posizionamento degli oggetti nel globo. Lo ha detto all’ANSA Maria Luisa Rastello, direttore scientifico dell’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (Inrim), a margine della conferenza stampa ‘Il futuro prossimo dei pesi e delle misure’, organizzata dall’Inrim a Roma, con la partecipazione del viceministro per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca (Miur) Lorenzo Fioramonti.
L’incontro è promosso a pochi giorni di distanza dalla Conferenza Generale dei Pesi e delle Misure (Cgpm), in cui i rappresentanti di 62 Paesi riuniti a Versailles hanno approvato il nuovo Sistema Internazionale delle unità di misura (Si). Dal 20 maggio 2019 cambierà la definizione di chilogrammo, ampere, mole e kelvin, sulla base di costanti fondamentali della fisica, anziché di oggetti fisici mutevoli nel tempo come il prototipo del chilogrammo, un cilindro di platino-iridio.
[embedded content]
“Con questo risultato migliorerà ad esempio il linguaggio comune usato dalle macchine per dialogare tra di loro, elemento base del cosiddetto internet delle cose”, ha spiegato Rastello. “Prendendo ad esempio la costante di Planck dallo scaffale – ha aggiunto – potremo effettuare misure di precisione a livello del nanogrammo, con ricadute importanti nel settore delle nanotecnologie”, ha precisato Rastello.
L’innovazione nelle misurazioni è fondamentale anche nell’economia reale. Per Fioramonti, “senza un sistema di misurazione uniforme, non avremo il commercio internazionale. Purtroppo però – ha concluso – non abbiamo altrettanta precisione nella misura del Pil, dalla quale dipendono molte scelte politiche con un grande impatto sui cittadini”.