Chiusi 140 gruppi sulle app di messaggistica, identificati 432 utenti. Arresti in 18 regioni italiane, la maggior parte in Lombardia e Campania
Un’operazione della polizia postale contro la pedopornografia online ha portato alla chiusura di 140 gruppi su WhatsApp e Telegram dove si scambiavano immagini e filmati di abusi su minori, all’identificazione di 16 associazioni criminali, per un totale di 432 utenti e a una serie di arresti in flagranza, condotti da 300 agenti, in 53 province e 18 regioni italiane. Questa è la conclusione dell’operazione denominata Luna Park. Per due anni agenti sotto copertura si sono infiltrati in gruppi dove si scambiava materiale pedopornografico, che in taluni casi riguardava persino neonati, per risalire all’identità degli utenti e mettere fine al traffico illecito.
#Poliziapostale Operazione contro pedopornografia online in 53 province e 18 regioni d’Italia.
Gli agenti, lavorando sotto copertura, hanno scoperto 16 associazioni criminali e identificato oltre 140 gruppi pedopornografici su telegram e whatsapp#16dicembre #essercisempre pic.twitter.com/MqorMzE2Fn— Polizia di Stato (@poliziadistato) December 16, 2020
Le indagini hanno permesso alla polizia postale di Milano e del Centro nazionale per il contrasto della pedopornografia online (Cncpo) del servizio della polizia postale di Roma, coordinati dai procuratori aggiunti Fusco e Mannella insieme ai sostituti Barilli e Tarzia della procura distrettuale di Milano, di identificare i 432 utenti che partecipavano ai vari canali e gruppi sulle applicazioni di messaggistica. Durante le perquisizioni sono stati anche individuati gli account utilizzati dagli indagati per la richiesta il materiale pedopornografico. Lo stesso materiale illecito è stato ritrovato in grandi quantità custodito su diversi supporti informatici, ora sottoposti a sequestro.
I mesi passati sotto copertura hanno permesso agli agenti di dare un’identità ai nickname usati nella rete di pedofili. Sono 81 i cittadini italiani identificati, dai 18 ai 71 anni, localizzati per la maggior parte in Lombardia e Campania. Tra gli arrestati spiccano un ottico napoletano di 71 anni e un disoccupato veneziano di 20 anni che agivano da veri e propri promotori delle attività dei gruppi pedopornografici, organizzandone le attività di scambio e reclutando i membri provenienti da ogni parte del mondo.
Le indagini hanno permesso di risalire anche ai 351 utenti stranieri coinvolti nel traffico. Per ciascuno sono state raccolte le tracce informatiche utili all’identificazione. Questi elementi sono stati condivisi con le polizie dei rispettivi Paesi.
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