Una criptovaluta tutta europea.
L’Unione Europea non ha mai provato particolare simpatia per le valute digitali in generale e meno che mai per Libra, la moneta virtuale che Facebook vorrebbe introdurre il prossimo anno e che, dopo gli entusiasmi iniziali, sta suscitando diverse perplessità in vari soggetti.
Secondo quanto riporta l’agenzia Reuters, però, la posizione della UE potrebbe presto non limitarsi alla semplice opposizione per diventare una concorrenza attiva.
Un documento, per ora in bozza, che sarà esaminato dai ministri economici dell’Unione il prossimo venerdì (con la possibilità di un’adozione ufficiale nella riunione successiva del 5 dicembre), propone il lancio di una valuta digitale europea gestita dalla Banca Centrale Europea e associata a un’infrastruttura comune a tutti i Paesi dell’Unione per la gestione delle valute digitali.
«La BCE e le altre banche centrali della UE» – si legge nella bozza – «potrebbero esplorare fruttuosamente le opportunità e le sfide dell’emissione di valute digitali da parte della banca centrale, prendendo in considerazione i passi concreti a questo scopo».
Il frutto del lavoro dell’Unione non sarebbe una criptovaluta allo stesso livello di Bitcoin, ma allo stesso livello di Libra: la differenza sta nel fatto che Bitcoin e soci non hanno alcun ente alle loro spalle, mentre Libra e l’eventuale valuta digitale europea sarebbero sostenute da vari organismi finanziari (diversi soggetti, al netto delle recenti fughe, per Libra, la BCE e le banche centrali dei vari Paesi per la valuta europea) e, per questo, vengono generalmente indicate come stablecoin.
Se anche non dovesse dar vita a una valuta digitale europea, il documento potrebbe comunque venir approvato nella parte che propone delle linee guida da rendere vincolanti in tutta la UE per le regolamentazione di tutte le criptovalute: il destino delle monete virtuali in Europa, insomma, è ancora tutto da decidere.