L’acqua è un bene prezioso per l’uomo, dal momento che senza sarebbe impossibile vivere. In questi giorni con le alte temperature è inevitabile bere un bicchiere in più e nel nostro frigorifero, oltre ad avere quella naturale, c’è anche la minerale.
Tuttavia il Ministero della Salute ha deciso di introdurre delle novità sull’acqua minerale dell’azienda Guizza. Pare che ci siano delle probabilità di pericolo per il nostro organismo. Ecco tutti i dettagli.
“Sono considerate acque minerali naturali le acque che, avendo origine da una falda o giacimento sotterraneo, provengono da una o più sorgenti naturali o perforate e che hanno caratteristiche igieniche particolari e, eventualmente, proprietà favorevoli alla salute”, ecco secondo la legge italiana la definizione.
Solo nell’Ottocento c’è stata la prima industria dell’acqua minerale mentre in Italia i primi esperimenti di commercializzazione di acqua minerale si sono avuti solo nel 1890. Solo 9 anni dopo è stata fondata la Società San Pellegrino e da allora la produzione è decollata. Dopo la seconda guerra mondiale, in seguito al boom economico, è diventata un elemento essenziale delle nostre tavole.
L’acqua minerale arriva le nostre case così come sgorgano dalla fonte. Nel percorso sotterraneo l’acqua si depura e si arricchisce di sali minerali entrando in contatto con le rocce. Ovviamente la composizione è diversa in base alla natura delle rocce che attraversa, dalla temperatura e dalla presenza di gas.
Tuttavia di recente il Ministero della salute ha fatto un richiamo precauzionale all’acqua minerale del marchio Guizza. Alla base c’è la tutela della sicurezza.
“Presenza dell’indicatore di contaminazione Stafilococco aureo”
L’azienda in questione è la Gran Guizza Spa nello stabilimento di località Valle Reale, in provincia di Pescara. Per “rischio microbiologico per Staphylococcus aureus”, sono state tolte dal commercio le bottiglie in PET da 1,5 litri con i numeri di lotto 10LB2202A e 08LB2208A. “La decisione è stata presa a seguito dei campionamenti svolti dall’Arta Abruzzo per conto del Sian Asl di Pescara presso il sito produttivo di Popoli che hanno riscontrato la presenza dell’indicatore di contaminazione Stafilococco aureo in alcuni prodotti finiti“, ecco cosa ha riferito Il Fatto Alimentare.
Bisogna aggiungere che solo i prodotti appartenenti ai lotti menzionati sono stati ritirati. Pertanto l’azienda garantisce “l’assoluta purezza per tutti i prodotti e i lotti non indicati nella comunicazione”.
“La sicurezza dei propri consumatori è la priorità assoluta”
Su Il Fatto Alimentare si prosegue: “Gli impianti di Gran Guizza sono progettati, realizzati, collaudati e controllati in conformità ai più stringenti requisiti di sicurezza. La Società dichiara, infine, che ha attuato tutte le azioni volte alla tutela della salute dei consumatori come il ritiro/richiamo precauzionale dei prodotti finiti e la contestuale comunicazione alle autorità sanitarie. Per Gran Guizza S.p.A. la sicurezza dei propri consumatori è la priorità assoluta”.