E’ stato lanciato il nuovo satellite della costellazione italiana Cosmo SkyMed. Dopo quattro rinvii consecutivi, il lancio è avvenuto dal Kennedy Space Center a Cape Canaveral (Florida) con un razzo Falcon 9 della SpaceX. E’ il secondo satellite della nuova generazione, promossa dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e dal ministero della Difesa, con il contributo del ministero dell’Università e della Ricerca. Con questo lancio, arriveranno a sei i satelliti Cosmo SkyMed attualmente in orbita e l’Italia potrà avere un sistema per l’osservazione della Terra ancora più all’avanguardia.
I primi satelliti della costellazione Cosmo SkyMed sono attivi da oltre 15 anni e il loro obiettivo principale è fornire servizi duali, ossia per usi civili e militari, grazie ai dati che è in grado di rilevare giorno e notte e in qualsiasi condizione meteorologica, grazie al radar ad apertura sintetica (Sar).
Nel programma gioca un ruolo importante anche l’industria italiana, con Leonardo e le sue joint venture Thales Alenia Space (Thales-Leonardo), capocommessa responsabile dell’intero sistema, e Telespazio (Leonardo-Thales), che ha realizzato il segmento di Terra e che nel Centro spaziale del Fucino ospita il centro di comando e controllo della costellazione. Leonardo contribuisce inoltre al programma fornendo i sensori di assetto stellare per l’orientamento del satellite, i pannelli fotovoltaici e le unità elettroniche per la gestione della potenza elettrica. I dati generati dai satelliti COSMO-SkyMed sono commercializzati in tutto il mondo dalla società e-Geos (Telespazio-Asi).
Saccoccia, lancio che consolida l’eccellenza italiana
Per il presidente dell’Agenzia spaziale italiana (Asi), Giorgio Saccoccia, “il lancio del secondo satellite della nuova generazione Cosmo SkyMed rappresenta un ulteriore importante passo per assicurare la continuità e il consolidamento di una straordinaria infrastruttura, un’eccellenza tecnologica italiana riconosciuta a livello mondiale, capace di garantire i più sofisticati servizi di monitoraggio e osservazione del nostro pianeta”. La seconda generazione, osserva, “è infatti caratterizzata, grazie ai significativi investimenti dell’Asi e della Difesa italiana, da nuove funzionalità, migliori prestazioni e maggiore flessibilità di utilizzo che abilitano innovativi servizi ed applicazioni per la crescita economica e sociale del nostro Paese”.
Messa, programma cruciale per la transizione ecologica
“Uno dei punti di forza del settore spaziale e aerospaziale del nostro Paese è la completezza della sua filiera industriale e della ricerca”, ha detto il ministro dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, “Questa autonomia strategica ha permesso di sviluppare, negli anni, capacità ed expertise di forte competitività internazionale e proprio in questo contesto è stata concepito e realizzato Cosmo-SkyMed”. Messa rileva inoltre che “grazie ai satelliti di seconda generazione, avremo una qualità dei dati ottenuti ancora migliore e la possibilità, per esempio, di continuare a studiare, con precisione e puntualità sempre maggiori, i trend dei processi naturali e antropici che la comunità scientifica italiana e internazionale stanno monitorando da più di un decennio proprio attraverso questa costellazione. Dovendo affrontare transizioni ecologiche e cambiamenti climatici, agire su questo fronte e investire nella ricerca può rivelarsi determinante”.
Guerini, risorsa fondamentale per la Difesa
“A livello strategico il programma Cosmo SkyMed consentirà alla Difesa di avere un quadro informativo costantemente aggiornato dei potenziali fattori di rischio e la tempestiva valutazione della situazione operativa, al fine di supportare il processo decisionale per operare le scelte più opportune”, ha detto Lorenzo Guerini, ministro della Difesa. “Con questo programma l’industria nazionale spaziale conferma la propria posizione di leadership nello sviluppo dei sistemi ad alta tecnologia, in particolare radar e sensori ad altissima risoluzione. Questo risultato – ha sottolineato – è frutto della forte sinergia tra università e industria, corroborata dalle competenze dei nostri tecnici civili e militari, nonché dalla proficua osmosi di esperienze e conoscenze tra Difesa e Agenzia Spaziale italiana, patrimonio da mantenere e valorizzare negli anni per presidiare la sovranità tecnologica nazionale”. “Il programma COSMO-SkyMed – ha concluso il ministro- rappresenta, inoltre, una opportunità importante per future ulteriori cooperazioni in ambito internazionale”.
Colao, esempio di grandi capacità industriali
“Il lancio del nuovo satellite della seconda generazione della costellazione di Cosmo-SkyMed dimostra tutta l’ambizione italiana nel campo dell’Osservazione della Terra e la nostra straordinaria competenza nei payload radar (SAR)”, ha rilevato il ministro per l’Innovazione tecnologica e la Transizione digitale con delega allo spazio, Vittorio Colao. “E’ una competenza fatta di grandi capacità industriali (quali Leonardo e le sue joint venture Thales Alenia Space e Telespazio) ma anche dal contributo di numerose PMI nazionali e un ecosistema di soggetti pubblici e privati estremamente dinamico e competitivo”.
Con i quattro satelliti della prima generazione del programma e i primi due della seconda generazione, aggiunge, “riusciamo a migliorare la qualità delle informazioni critiche e rendere più veloce la trasmissione dei dati. I 5 satelliti in orbita, dal 2008 a oggi hanno acquisito 2 milioni di immagini, monitorando 7 miliardi di chilometri quadrati, circa 14 volte l’intera area del pianeta, riusciamo inoltre a sviluppare un numero maggiore di applicazioni in aree strategiche quali i cambiamenti climatici, l’agricoltura di precisione, il controllo delle infrastrutture critiche, la gestione delle emergenze (incendi, terremoti, inondazioni), la sicurezza marittima e il controllo delle coste e grazie a Telespazio e Asi i dati Cosmo-SkyMed sono commercializzati in tutto il mondo”.
Profumo, un nuovo successo per l’Italia
“Questo lancio rappresenta un nuovo successo per l’Italia nello Spazio ed è il risultato di investimenti e di competenze frutto dello sforzo comune di istituzioni, comunità scientifica e industria. In prima fila c’è Leonardo, con Thales Alenia Space e Telespazio, alla guida di una vasta rete di piccole e medie imprese”, ha detto l’amministratore delegato di Leonardo, Alessandro Profumo.
“La visione lungimirante e di sistema che ha ispirato Cosmo-SkyMed – ha aggiunto – è la stessa che ci deve guidare oggi nell’affrontare, come Paese, le sfide della New Space Economy e trasformarle in opportunità per la ripresa: Leonardo è pronta a fare la sua parte”.