È interessante notare come il mondo delle cuffie si sia rapidamente evoluto negli ultimi anni portando ad una differenziazione di questi accessori in diverse sottocategorie, sintomo che le esigenze di noi utilizzatori finali siano divenute sempre più specifiche. Le cosiddette true wireless sono tra quelle più in vista e, forse, anche tra le più desiderate: leggere, senza fili, con ottima autonomi e sempre più funzionali.
Il loro sviluppo e la loro diffusione è direttamente collegata alle eccezionali efficienze raggiunte con le piccole batterie integrate; poterle utilizzare per svariate ore ha così consacrato le true wireless sul mercato, con funzioni sempre più avanzate che stanno alzando l’asticella. Penso alla riduzione del rumore di fondo, ancora difficile da integrare in elementi così piccoli ma già presente su diverse delle cuffie che oggi mettiamo a confronto.
Prima di iniziare con questa guida vorrei tuttavia chiarire una cosa: le cuffie perfette, purtroppo, non le ha ancora inventate nessuno, possono certo eccellere in qualcosa e rispondere così alle esigenze più specifiche ricercate da qualcuno, ma c’è ancora da lavorare su diversi fronti. Mi piace poi pensare a questo contenuto come “provvisorio”, d’altronde ci sono tante altre interessanti cuffiette true wireless che presto arriveranno sul mercato, dalle Pixel Buds di Google alle Echo Buds di Amazon e Surface Buds di Microsoft.
APPLE AIRPODS PRO
Sono probabilmente tra le più comode del gruppo, finalmente rinnovate nel design e nella tecnologia, Apple ha ovviamente fatto molto bene i compiti e portato sul mercato un paio di cuffie capaci di fornire una qualità del suono ottima. Peso piuma con soli 5,4g per singolo auricolare, le si possono indossare e dimenticare di averle, oltretutto l’ergonomia è quasi perfetta e permette di inserirle nel padiglione senza troppi fastidi.
Rispetto al modello precedente cambia la sua natura, queste sono delle vere e proprie in-ear con tanto di adattatori in silicone che aiutano ad escludere i rumori esterni. Anche io odiavo inserire dei gommini nelle orecchie, ma negli ultimi anni sono migliorati tanto i materiali e la comodità complessiva, riducendo di molto il fastidio. Gli AirPods Pro sono una perfetta evoluzione che si adegua ai tempi che corrono, più salde all’orecchio e con una resa che le proietta immediatamente nel podio del settore. Modalità trasparenza che fa la differenza e permette di indossarle e ascoltare in maniera naturale i suoi e le voci che ci circondano.
Sono poi adatte per lo sport, resistenti ad acqua e sudore (certificazione IPX4), grazie alla forma e i gommini appena descritti risultano poi saldi e non scappano durante le attività fisiche più classiche. Più che ottimo infine l’audio in chiamata, seppur manchino un po’ di bassi e nel confronto diretto con le Sony paghino pegno. Prezzo alto, le AirPods Pro sono le più care di questo gruppetto con un listino di 279 euro.
PRO E CONTRO
SAMSUNG GALAXY BUDS
Tra le più piccoline del gruppo con soli 5,6g di peso e, probabilmente, le migliori per fare sport visti gli ingombri e l’aderenza garantita. Aderiscono perfettamente all’orecchio, prendono la forma del padiglione e sporgono pochissimo oltre, non si sbilanciano quindi come tante altre. Anche il case è poco ingombrante, ha la ricarica wireless e integra una batteria (da 252mAh) che fornisce poco più di una ricarica completa.
Le 6 ore di ascolto dichiarate da Samsung sono accurate, seppure sia impensabile tenerle addosso per un’intera giornata perché restano sempre e comunque delle in-ear. Il pairing avviene tramite Bluetooth 5.0 ed è sempre molto rapido, per gestire tracce e chiamate ci sono poi i controlli touch, finalmente precisi dopo i primi mesi di frustrazioni. E si, le prime settimane con queste Galaxy Buds non sono stata affatto positive, ma Samsung le ha prontamente aggiornate in più occasioni e messo apposto diverse cose: dalla connessione Bluetooth alla qualità in chiamata.
Per parlare al telefono e conversare non sono il massimo, sia Sony che Apple e Huawei sono riuscite a fare di meglio, ma siamo di certo sopra la sufficienza e risolto i problemi iniziali.
PRO E CONTRO
HUAWEI FREEBUDS 3
Le uniche di questo gruppetto che non sono delle in-ear, non hanno infatti gommini e seguono molto da vicino il design degli AirPods. Le somiglianze sono spiccate, risultano leggermente più grandi e poco più pesanti ma appena indossati non si notano nemmeno questi dettagli.
L’autonomia è strabiliante: ben 10 ore di riproduzione continuativa e possibilità di ricaricare altre 4 volte le cuffiette tramite la batteria integrata nel case. Quest’ultimo, neanche a dirlo, ha la UBS Type-C e vanta anche la ricarica wireless. Non manca la soppressione del rumore di fondo che fa discretamente bene il suo lavoro ma non ci isola “completamente” dal mondo circostante.
Per i controlli c’è la classica superficie esterna sensibile al touch che permette di avviare una riproduzione o stopparla con un semplice tap, tramite l’applicazione (ancora acerba) si possono poi personalizzare le gesture e altre combinazioni collegate. Non costano pochissimo, per portarsele a casa servono 179 euro, al netto di offerte e sconti che impazzano online.
PRO E CONTRO
SONY WF-1000XM3
Probabilmente le migliori tra le true wireless che abbiamo provato fino adesso, le WF-1000XM3 non vantano tuttavia un nome particolarmente accattivante e un form factor che le rende difficili da indossare se si vuol fare attività fisica in loro compagnia. Le soluzioni tecnologiche adottate da Sony hanno infatti un prezzo in termini di ingombri, all’interno trova posto un chip dedicato alla cancellazione del rumore di fondo (HD QN1e) e driver da 6mm.
La qualità del suono è eccellente: chiaro, cristallino e al contempo corposo, per quanto sia possibile su un tale dispositivo, è importante sottolineare infatti che le true wireless difficilmente riusciranno a raggiungere le prestazioni delle ben più grandi over-ear. Più che soddisfacenti anche le chiamate vocali ma a patto però che la riduzione del rumore sia disattivata, pena le parole tranciate alla fine che rendono più complicata la comprensione.
Il case è croce e delizia, certamente migliorabile: fornisce autonomia per tre volte oltre quella delle batterie integrate nelle cuffie, ha il chip NFC che facilita il pairing ma pesa ben 77g ed è fin troppo grande per stare comodamente in tasca. I controlli touch funzionano piuttosto bene, i tap sono registrati rapidamente. Prezzo di listino pari a 250€ ma online si trovano ormai tranquillamente sotto quota 200 euro.
PRO E CONTRO
JABRA ELITE 65/75T
In questa selezione non può certo mancare Jabra con le sue Elite 65T ed Elite 75T, nuova variante che rispetto le precedenti recensite un anno fa rinnovano leggermente le prestazioni a design quasi invariato (seppur siano più piccoline e quindi più comode): 7,5 ore di riproduzione continua ed un totale di 28 ore se si considera anche il case. Quest’ultimo, finalmente, si può ricaricare tramite porta USB-C.
I microfoni sono sempre 4 ma adesso risultano più efficienti, è stato rivisto infatti l’algoritmo di riduzione del rumore e del vento. Sono adatte allo sport, certificate IP55 resistono infatti a pioggia e sudore e la forma facilita l’aderenza quando indossate. Il prezzo varia di poco tra le due versioni, io mi sento di consigliare senza molti indugi le Elite 75T che vedono un listino medio-alto a 179,99 euro.
PRO E CONTRO
SOUNDCORE LIBERTY 2
Infine un bonus che punta ad un prodotto più economico come le Soundcore Liberty 2, delle true wireless realizzate da Anker e vendute su Amazon sotto la soglia dei 100 euro. Funzionano come standalone, possiamo quindi tenerne solo uno all’orecchio, cosa non sempre scontata sui modelli più economici.
Anker ha integrato il Bluetooth 5.0 e la tecnologia aptX, non mancano poi i classici 4 microfoni che permettono l’eliminazione del rumore di fondo. Case non certo piccolissimo che si ricarica tramite porta USB-C e certificazione IPX5 che assicura resistenza contro spruzzi e sudore, difficile consigliarle tuttavia per lo sport viste le dimensioni degli auricolari che sporgono abbastanza dall’orecchio.
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