Le auto autonome del futuro vedranno con gli occhi della cicala di mare, i più complessi ed efficienti finora noti nel mondo animale. Le telecamere ispirate a loro, infatti, permettono di riconoscere ostacoli e pericoli da una distanza tre volte maggiore e riescono a “vedere” molto meglio in condizioni luminose difficili, come nel passaggio da un tunnel buio alla piena luce del Sole o in caso di nebbia. Le nuove telecamere sono state realizzate da ricercatori dell’Università dell’Illinois a Urbana-Champaign guidati da Missael Garcia, che hanno pubblicato i loro risultati sulla rivista Optica.
“La nostra nuova telecamera bioispirata è la dimostrazione che la natura offre un sacco di soluzioni interessanti da cui possiamo prendere spunto per realizzare i sensori di prossima generazione”, commenta Garcia. “In un recente incidente che ha coinvolto un’auto a guida autonoma, la macchina non è riuscita a individuare un camion perché il suo colore e l’intensità della luce si confondevano con quelli del cielo sullo sfondo”, spiega Viktor Gruev, uno dei ricercatori. “La nostra telecamera può risolvere questo problema perché le sue caratteristiche le rendono molto più facile distinguere oggetti simili allo sfondo”.
Oltre alle applicazioni per le auto autonome, i ricercatori stanno anche esplorando altri campi: la telecamera potrebbe essere utilizzata in medicina per individuare le cellule tumorali, che riflettono la luce in modo diverso dai tessuti sani, e anche nell’esplorazione oceanica. Infatti mentre i sistemi Gps non funzionano sott’acqua, la telecamera ispirata alla cicala di mare è in grado di sfruttare il modo in cui la luce solare si diffonde nell’acqua per calcolare in modo accurato le coordinate di posizione.