Si parla molto, in questi giorni, di un presunto annuncio da parte di Google di aver raggiunto un traguardo molto importante nell’informatica: la cosiddetta supremazia quantistica.
Si tratta di un annuncio presunto perché il Financial Times dice (paywall) di aver visto su un sito della NASA un articolo tecnico di Google, successivamente ritirato, nel quale i ricercatori dichiarano che Sycamore, uno dei computer quantistici sperimentali di Google, sarebbe riuscito a effettuare un particolare e complicatissimo esperimento di campionamento statistico che il supercomputer più potente del mondo, Summit, impiegherebbe circa diecimila anni a svolgere. Sycamore ci sarebbe riuscito in soli tre minuti e venti secondi.
Ed è questo il significato di “supremazia quantistica“: la capacità, da parte di un computer quantistico, di risolvere problemi che sarebbero in pratica impossibili da affrontare con i computer tradizionali. Secondo l’articolo, si tratterebbe del primo caso di un calcolo effettuabile soltanto su un processore quantistico. Se così fosse, sarebbe una vera e propria rivoluzione informatica. Problemi finora intrattabili, per esempio in campo medico, fisico o crittografico, diventerebbero improvvisamente gestibili.
Il problema è che questo articolo è stato appunto ritirato e rimosso, anche se numerose copie restano in circolazione (per esempio qui), e ci sono opinioni esperte che smentiscono la sua rivendicazione di supremazia, dicendo che Sycamore è progettato per risolvere un singolo problema e quindi non è un computer quantistico generalista.
Staremo a vedere: ma è comunque chiaro che i computer quantistici non sono più un concetto da fantascienza.
Maggiori dettagli sono in questo articolo di Scott Aaronson.