Lo stabilimento di LG Display a Guangzhou ha raggiunto la piena operatività. Il colosso coreano ha così finalmente ottenuto la capacità ideale per quanto riguarda la produzione di pannelli TV OLED. Raggiungere l’obiettivo è stato tutt’altro che semplice: ad ostacolare i piani sono stati inizialmente alcuni ritardi causati da difficoltà legate alle tecnologie impiegate (che avevano portato ad ottenere una resa ritenuta insufficiente) e poi la pandemia di COVID-19.
L’impianto cinese è di generazione 8.5 e può realizzare substrati che misurano 2.200 x 2.500 millimetri. Da questi vengono poi ricavati i singoli pannelli che troviamo nei televisori commercializzati con marchio LG o da terzi. LG Display poteva già contare su una produzione mensile di 70.000 substrati presso lo stabilimento di Paju in Corea del Sud. A questi si vanno ora ad aggiungere ulteriori 60.000 substrati prodotti a Guangzhou per un totale di 130.000 al mese.
Nel prossimo futuro si pianifica un’ulteriore accelerazione: dalla Cina usciranno 90.000 substrati al mese che rafforzeranno ancora di più la capacità di LG. Da sottolineare anche la grande versatilità delle nuove linee produttive: Guangzhou è capace di sfornare pannelli di tutte le dimensioni, partendo dai 48″ e salendo poi a 55″, 65″ e 77″ (il comunicato esclude di fatto solo gli 88″ 8K, quelli che equipaggiano modelli come lo Z9).
Al momento LG Display fornisce i pannelli TV OLED a 19 marchi: LG, Sony, Philips, Panasonic, Skyworth e la controllata Metz, Konka, Grundig, Sharp, Toshiba, Bang & Olufsen, Changhong, Haier, Loewe, Vestel, Vizio, Xiaomi e Huawei. In uscita è invece Hisense, che ha deciso di sostituire la serie O8B con gli LCD Dual Cell a doppia modulazione, in arrivo nei primi mesi del 2021.