Dall’Ordine dei medici di Roma a quelli di Milano, Venezia e Napoli, da biologi ai giornalisti fino ai panificatori: presentate le parti civili alla prima udienza del processo contro il guru
(foto: Ap/LaPresse)
Entra nel vivo il processo contro Adriano Panzironi, l’inventore della contestata dieta Life 120. Il 3 marzo al tribunale di Roma si è celebrata la prima udienza. Il giornalista è chiamato a rispondere di esercizio abusivo della professione medica. Secondo l’accusa con i libri, a cominciare dal manuale che ha codificato la dieta, Vivere fino a 120 anni, i programmi tv, in primis Il cerca salute, e gli integratori Panzironi ha sconfinato nel perimetro della professione medica, come si sa soggetta a rigide regole e a specifiche abilitazioni. Titoli che il guru, che sostiene che si possa vivere fino a 120 attenendosi al suo stile di vita, non ha.
Il processo penale è stato aggiornato al 31 marzo, quando si aprirà il vero e proprio dibattimento. Nel frattempo si allunga la lista delle parti civili che chiedono al giudice un risarcimento danni in caso di condanna. All’Ordine dei medici di Roma, da cui tutto è partito, visto che nel 2018 ha sporto denuncia contro l’ideatore della Life 120, si sono affiancati, a quanto risulta a Wired, i colleghi di Milano, Napoli e Venezia.
Hanno presentato richiesta anche l’Ordine dei biologi, quello dei giornalisti del Lazio (presso cui Panzironi è iscritto e ora sospeso) e Assipan, l’associazione dei panificatori di Confcommercio. “Questo signore (Panzironi, ndr) negli anni con la sua comunicazione ha avuto una grossa responsabilità nell’abbassamento dei consumi di pane, che indica come uno dei prodotti più nocivi al mondo”, spiega a Wired il presidente di Assipan, Claudio Conti. Pane, pasta e più in generale tutti i carboidrati tipici della dieta mediterranea sono ospiti indesiderati alla tavola della Life 120, che si basa sull’accoppiata proteine e integratori. Toccherà ora al giudice vagliare le richieste e stabilire, nell’udienza del 31 marzo, quali parti civili accogliere al processo.
Appelli, dirette tv e claque
Anche Panzironi ha cercato alleati per sostenere la sua causa. Un mese fa, al culmine di una giornata evento dedicata alla dieta Life 120 ha fatto leggere un appello ai suoi seguaci, perché si iscrivessero alla lista dei testimoni del processo. “Poche decine di persone saranno effettivamente chiamate a testimoniare – recitava la lettera -, ma è importante depositare una lista testimoniale composta di migliaia di nomi per influenzare positivamente il giudice che sarà chiamato a presiedere il processo”.
Sfruttare la quantità, insomma, a favore della propria difesa. Il guru sta giocando tutte le sue carte per salvare la faccia di fronte al suo “popolo”: da giorni chiede sms e videomessaggi di sostegno, ha organizzato una diretta tv sul canale Life 120 nel giorno della prima udienza, è stato accolto da una claque di sostenitori fuori dal tribunale di Roma.
L’annuncio della diretta tv del processo ad Adriano Panzironi
Questione di ruoli
L’esercizio abusivo della professione medica può costare la reclusione da sei mesi a un anno, più una multa tra 10mila e 50mila euro. Il codice penale, articolo 348, parla chiaro: l’abuso si configura quando si esercita una professione che richiede peculiari titoli, senza averli. E per la pubblica accusa, sostenuta dal sostituto procuratore Francesco Marinaro, con libri, format tv e integratori Panzironi è andato oltre.
Ai suoi il guru ha scritto: “L’accusa ritiene che solo un medico possa scrivere libri o partecipare a trasmissioni televisive che abbiano come tema la salute e la medicina, oltre al fatto che non riconosce le capacità curative del Life 120, considerandolo come uno stile di vita privo di validità scientifica”. Un’affermazione che si premura di non fare al di fuori del suo circolo ristretto, visto che sotto gli spot dei suoi integratori, onde evitare di attirarsi altre multe per pratiche commerciali scorrette, afferma: “L’integrazione non ha efficacia terapeutica né natura curativa”.
Ma davanti al giudice non è discussione la validità della dieta, che dovrebbe ottenere al massimo un avallo scientifico. Al tribunale tocca stabilire se con il metodo Life 120 il giornalista ha fatto il lavoro del medico, che non ha titoli per esercitare.
Denunciato anche dalla Società italiana di diabetologia (Sid) e dall’Associazione medici diabetologi (Amd), colpito da sanzioni, contro di lui o le società che controlla, da parte dell’Autorità garante del mercato, Panzironi è a capo di una complessa rete di aziende che muove un giro d’affari di diversi milioni di euro. E che si fonda proprio su quei libri, programmi tv e integratori nel mirino della Procura di Roma.
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