L’indice di contagiosità Rt che nel Lazio è maggiore di 1 potrebbe essere al momento il risultato di una fluttuazione naturale dovuta ai piccoli numeri dell’epidemia, relativi a pochi focolai di Covid-19. Per il fisico Federico Ricci Tersenghi, dell’Università Sapienza di Roma, la situazione va però tenuta sotto controllo costante perché se l’indice Rt dovesse confermarsi maggiore di 1 per alcuni giorni, fino a una settimana, allora farebbe scattare un campanello di allarme in quando indicherebbe una ripresa dell’epidemia.
In generale l’indice di contagiosità ‘R’ indica il numero di individui che possono essere contagiati da una persona positiva. All’inizio dell’epidemia da nuovo coronavirus era indicato come ‘R0’ perché fotografava la capacità del virus di riprodursi senza l’adozione di alcuna forma di contenimento; si parla invece di ‘Rt’, dove t indica il tempo, quando si descrive l’evoluzione dell’epidemia nel tempo a seconda delle misure di contenimento adottate.
In generale l’indice di co “Sulla base dei modelli, consideriamo rischiosa una situazione in cui Rt resta maggiore di 1 per qualche giorno”, ha rilevato il fisico riferendosi alla situazione in cui chi ha il virus può contagiare un’altra persona. “E’ importante capire – ha aggiunto – che fluttuazioni severe sono possibili da un giorno all’altro in quanto in una situazione come quella del Lazio i numeri sono piccoli e come tali non sono costanti nel tempo. In condizioni come queste le fluttuazioni sono naturali. Questo – ha osservato – fa sì che il numero dei nuovi positivi dipenda da come li abbiamo cercati e da quando li abbiamo trovati”. Bisogna quindi considerare che “le cose cambiano naturalmente da un giorno all’altro e per questo – ha detto ancora – dobbiamo sempre guardare l’evoluzione dell’indice Rt su più giorni. Se dovesse restare maggiore di 1 per alcuni giorni, allora il segnale sarebbe preoccupante”.
In generale l’indice di co La nascita di piccoli focolai che sta avvenendo in questo periodo, nel Lazio come in altre regioni, è tipica dell’epidemia in corso in Italia: “Sta avanzando a focolai, non più con una crescita omogenea e questo – ha osservato Ricci Tersenghi – fa sì che per brevi periodi Rt salga sopra 1. L’importante è che i focolai siano ben gestiti. D’ora in poi, probabilmente finché non ci sarà un vaccino, la nostra convivenza con il virus sarà proprio così”.