Alcuni ricercatori di tre università olandesi hanno sviluppato una nuova tecnologia che, invece del segnale GPS dei satelliti, sfrutta la rete mobile dei nostri smartphone per posizionarci nello spazio: oltre ad essere più accurato, questo sistema funziona bene soprattutto in contesto urbano, dove normalmente il segnale GPS – ostacolato da edifici e infrastrutture – risulta più debole. I risultati della ricerca sono stati pubblicati su Nature.
A cosa servirà? Posizionare nel modo più preciso possibile un oggetto, un edificio o una persona nello spazio non serve solo a Google Maps per indicarci il percorso migliore da casa al ristorante, ma anche, in vista di un futuro ancor più tecnologico del presente, a far funzionare correttamente i veicoli a guida autonoma, a sviluppare sistemi di comunicazione quantistica (ovvero, semplificando al massimo, un modo molto sicuro e criptato di inviare messaggi) e a migliorare i sistemi di telecomunicazione mobile del futuro.
I limiti dei satelliti. Fino ad oggi, per posizionarci nello spazio, abbiamo usato i segnali radio provenienti dai satelliti che orbitano attorno al nostro Pianeta. Questo sistema, però, ha diverse limitazioni: innanzitutto il segnale radio arriva sulla Terra indebolito, in particolare in ambiente urbano dove viene bloccato dagli edifici (per questo Google Maps spesso ci colloca nello spazio con un margine di errore di diversi metri). In secondo luogo, al momento non abbiamo alcun sistema di back-up: il che vuol dire che se un giorno ci fosse un blackout dei segnali satellitari, sarebbe un bel problema.
Orologio atomico. Il nuovo sistema, nato da un progetto chiamato SuperGPS, si basa sull’utilizzo di schemi di trasmissione ottica e wireless già utilizzati dalla rete di telecomunicazione mobile: oltre a fornire un posizionamento più accurato, con una precisione di soli 10 cm, la nuova tecnologia permette di connettere la rete mobile a un orologio atomico molto preciso, consentendo così di inviare messaggi perfettamente sincronizzati sulla posizione di un oggetto, una persona o un edificio.
«Questa ricerca dimostra che in futuro le reti di telecomunicazione serviranno non solo a garantire la connettività, ma anche a fornire, con una precisione e un’affidabilità mai viste prima, servizi di posizionamento e misurazione del tempo indipendenti dai segnali satellitari», conclude lo studio.