Gli scienziati continuano l’esplorazione del pianeta Marte, l’ultima scoperta grazie all’ultima missione spaziale.
A partire dagli anni sessanta, Marte è stata oggetto di numerose missioni di esplorazione spaziale organizzate prima dall’Unione Sovietica e poi dalla Federazione Russa, oltre che da Stati Uniti ed Europa. Alle quali si sono aggiunte India e Cina nel 2010.
Da allora sono state inviate dozzine di sonde automatiche senza equipaggio, tra cui orbiter, lander e rover, con l’obiettivo di carpire i segreti di Marte, in particolare il passato del pianeta che potrebbe dirci molto anche del futuro della terra.
I primi rilevamenti telescopici mostrarono agli scienziati dei cambiamenti cromatici che inizialmente furono attribuiti a vegetazione stagionali. Queste rivelazioni, che poi si sono rivelate sbagliate, hanno comunque acceso l’interesse per il pianeta rosso dove, dalle deduzione, poteva sembrare esserci vita.
In realtà Marte è un pianeta roccioso che dovrebbe essersi formato contemporaneamente alla Terra. Le dimensioni sono, però, molto diverse in quanto misura circa la metà rispetto al nostro Pianeta. Anche l’atmosfera è differente perché molto più rarefatta.
Nuova scoperta su Marte
Gli scienziati hanno continuato a studiare il pianeta rosso, cercando di rispondere a diversi interrogativi che ancora oggi restano un mistero. Prima di tutto si cerca di capire se Marte sia un pianeta geologicamente attivo e, soprattutto, se lo sia mai stato. In particolare si vuole capire se ci sia mai stata acqua e dunque qualche forma di vita. Per farlo però è necessario rilevare la composizione interna del pianeta.
La rivista specializzata “Geology” ha recentemente pubblicato i risultati dell’ultimo studio condotto dalla Cina su Marte, grazie alla missione Tianwen-1 del rover spaziale Zhurong. Il veicolo è atterrato su Marte circa due anni fa, nel 2021, e si è mosso sul pianeta per un raggio di 2km quadrati. Oltre a suggestive immagini di rocce, dune e crateri, il rover è in grado di studiare la composizione del sottosuolo.
Zhurong è dotato di un radar in grado di inviare due tipi di impulsi elettromagnetici diversi direttamente nel terreno. La prima frequenza raggiunge i 4 metri di profondità e fornisce dati più precisi, mentre il secondo impulso raggiunge anche gli 80 metri di profondità. I risultati hanno confermato che non è presente traccia d’acqua in questa parte del sottosuolo. Certo questo non esclude che possa essere presente a profondità maggiori o in altre zone del pianeta. Starà al rover Zhurong continuare la ricerca. Nel frattempo gli scienziati hanno confermato la presenza di numerosi crateri da impatto che sembrano confermare la teoria che Marte sia stata oggetto di un vero e proprio bombardamento da meteoriti.