“L’entusiastica partecipazione della nostra comunità scientifica all’attività di ricerca costituisce un indicatore positivo della sua attenzione verso l’innovazione e la trasmissione del sapere verso i più giovani. Sono contributi importanti alla creazione di una formazione di base equilibrata, consapevole e indipendente, in un’epoca in cui emergono sconsiderati scetticismi, quando non inaccettabili opposizioni, ai risultati offerti dal metodo scientifico”. Lo ha sottolineato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che oggi ha visitato il Cern di Ginevra insieme al direttore generale, Fabiola Gianotti.
“Nel Cern, nel cuore dell’Europa, da oltre mezzo secolo si mettono alla prova intuizioni e prendono forma ricerche ed esperimenti destinati a incidere profondamente nel progresso scientifico e tecnologico mondiale. L’Italia vi ha svolto, tradizionalmente, un ruolo di primo piano, con dedizione, intelligenza e passione”, ha detto ancora Mattarella.
Lo spirito di apertura del Cern e la sua passione, ha proseguito il presidente, “hanno un significato non solo scientifico, ma anche sociale e, vorrei dire, politico. Il laboratorio ha, infatti, un motto: “Scienza per la Pace”, che, in maniera evidente, sottolinea il profilo morale del ruolo degli scienziati per il progresso dell’umanità. In questo ambito stimolante, scienziati di tutto il mondo cooperano per raggiungere risultati che non costituiscono il patrimonio di un singolo ricercatore, di un solo Paese, di un blocco o di un continente, bensì dell’intera umanità”.