Meta, la società che controlla Facebook e Instagram, ha deciso di non rinnovare l’accordo di licenza che aveva sottoscritto con la SIAE (Società Italiana Autori ed Editori), che gestisce i diritti della maggior parte degli artisti italiani e riscuote i compensi per l’utilizzo delle opere: per quanto riguarda la musica, si parla di oltre 4 milioni di brani.
Ciò avrà conseguenze molto spiacevoli per gli utenti dei social network di Meta: tutti i brani musicali gestiti dalla SIAE, infatti, saranno rimossi.
Per poter utilizzare le canzoni della SIAE sui suoi servizi social e compensare regolarmente gli artisti (al di là degli sprechi di cui la SIAE è da tempo accusata), Meta aveva stipulato un accordo con la Società. L’accordo, ormai scaduto, doveva essere rinnovato entro il 15 marzo 2023 ma le due parti non sono riuscite a trovare un’intesa sulle condizioni economiche e legali del nuovo contratto.
Meta ha dichiarato di aver offerto alla SIAE una proposta «equa ed equilibrata» e che questa è stata respinta. Ha quindi aggiunto che, poiché la tutela dei diritti d’autore è una «priorità assoluta», avvierà la procedura per rimuovere i brani del repertorio SIAE dalla sua libreria musicale.
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La SIAE ha replicato affermando che la decisione di Meta è stata «unilaterale» e «incomprensibile», e che lascia «lascia sconcertati gli autori ed editori italiani». Meta avrebbe imposto alla SIAE delle condizioni inaccettabili, con una riduzione dei compensi del 50% – affermano alcune indiscrezioni – rispetto all’accordo precedente
La conseguenza del mancato accordo tra Meta e SIAE è dunque che gli utenti di Facebook e Instagram non potranno più ascoltare o condividere le canzoni italiane della SIAE sui social network di Meta, ma ha avuto anche un contraccolpo inaspettato.
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Pare infatti che anche i brani gestiti da Soundreef, la principale alternativa alla SIAE in Italia, siano stati infatti rimossi da Meta: sebbene Soundreef non sia direttamente coinvolta nella diatriba, i suoi artisti hanno già iniziato a denunciare la sparizione delle loro opere dalle piattaforme di Meta, apparentemente senza un valido motivo.
Ovviamente, la situazione attuale non è da considerarsi definitiva: è sempre possibile che nelle prossime settimane finalmente i soggetti coinvolti riescano ad arrivare a un accordo.
In ogni caso, la posizione della SIAE al momento è molto chiara: «SIAE» – si legge sul sito ufficiale – « non accetterà imposizioni da un soggetto che sfrutta la sua posizione di forza per ottenere risparmi a danno dell’industria creativa italiana».
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