
Morgan Stanley ha rivisto al ribasso le sue previsioni per il titolo Apple, riducendo il target di prezzo da 275 a 252 dollari. Secondo l’analista Erik Woodring, le difficoltà della società di Cupertino derivano principalmente da due fattori: un rallentamento nel tasso di aggiornamento degli iPhone el’impatto economico dei nuovi dazi imposti dall’amministrazione Trump.
Nella sua ultima nota agli investitori, Woodring ha sottolineato come il posticipo del rilascio di Siri potenziato da Apple Intelligence e l’aumento dei costi di importazione stiano incidendo sulle prospettive di crescita della società di Cupertino. Questi elementi, secondo l’analista, potrebbero portare a una riduzione degli utili per azione nel breve periodo.
IPHONE 17 E AGGIORNAMENTI
Nonostante il ridimensionamento delle previsioni per il 2025, Woodring mantiene una posizione positiva sulle prospettive a lungo termine di Apple. In particolare, il possibile redesign dell’iPhone 17 potrebbe dare una spinta alle vendite future. Tuttavia, per il 2025 l’analista prevede spedizioni globali di iPhone sostanzialmente piatte rispetto all’anno precedente, in contrasto con le aspettative precedenti che indicavano una crescita.
A influenzare questa previsione sarebbe un’indagine condotta da Morgan Stanley, che evidenzia come l’accesso a funzionalità avanzate di intelligenza artificiale rappresenti un fattore chiave nelle decisioni d’acquisto degli utenti. Tuttavia, i dati dei sondaggi potrebbero essere parzialmente distorti, poiché tendono a riflettere le preferenze della fascia alta del mercato degli smartphone, più incline agli aggiornamenti frequenti rispetto alla maggioranza degli utenti.
Woodring ritiene che il ciclo di aggiornamento degli iPhone continuerà ad allungarsi, complici i rilasci dilazionati delle funzioni di Apple Intelligence. Secondo l’analista, una nuova accelerazione delle vendite potrebbe verificarsi solo nel periodo 2027-2028, rendendo il taglio del target di prezzo di oggi una misura prudenziale.
L’INCOGNITA DEI DAZI E PROSPETTIVE DI VENDITA
Un altro elemento di incertezza riguarda l’impatto dei dazi sulle importazioni. Secondo le stime di Woodring, Apple potrebbe subire un incremento dei costi di circa 2 miliardi di dollari a causa delle nuove tariffe. Non è ancora chiaro se l’azienda deciderà di assorbire questi costi o trasferirli ai consumatori con un aumento dei prezzi dei suoi dispositivi.
Nel breve periodo, Morgan Stanley fissa il range di oscillazione del titolo Apple tra i 200 e i 250 dollari, con il nuovo target di prezzo fermo a 252 dollari. Questo segna un ribasso rispetto alla precedente valutazione di 275 dollari, fissata dopo la pubblicazione degli ultimi risultati finanziari.
All’epoca, Woodring aveva individuato nell’aggiornamento iOS 18.4 previsto per aprile (attualmente in beta) un “catalizzatore importante” per le vendite di iPhone, grazie all’integrazione di Siri avanzato e il supporto per nuove lingue, italiano compreso, elemento chiave per l’espansione nei mercati emergenti. Tuttavia, mentre l’aggiornamento software arriverà puntuale, il potenziamento di Siri è stato rinviato, indebolendo l’argomento a favore di un immediato aumento delle vendite.