La NASA ha condiviso un nuovo e ambizioso progetto che vedrà protagonista l’azienda privata Firefly Aerospace. L’agenzia spaziale americana ha infatti stanziato 179 milioni di dollari per una missione che porterà sei sofisticati esperimenti scientifici sulla superficie del nostro satellite naturale, con particolare attenzione alle misteriose cupole Gruithuisen.
Questa missione, prevista per il 2028, rappresenta il quarto incarico affidato a Firefly nell’ambito dell’iniziativa CLPS (Commercial Lunar Payload Services), un programma innovativo che sta ridefinendo il modo in cui esploriamo la Luna attraverso partnership pubblico-private.
Le cupole Gruithuisen rappresentano uno degli enigmi più affascinanti della geologia lunare. Si tratta di antiche formazioni vulcaniche che gli scienziati ritengono siano composte da magma ricco di silice, simile al granito terrestre. Ciò che rende queste cupole particolarmente interessanti è proprio la loro composizione: sulla Terra, le rocce granitiche si formano grazie alla tettonica a placche e alla presenza di oceani, elementi assenti sulla Luna. Questa peculiarità ha sempre lasciato perplessi i geologi lunari, che ora sperano di trovare risposta ai loro interrogativi grazie a questa missione.
Per la prima volta nella storia del programma CLPS, la NASA ha incluso nel contratto anche la possibilità di movimento sulla superficie lunare per alcuni strumenti scientifici. Questo significa che i ricercatori potranno esplorare un’area più vasta e raccogliere dati da diverse posizioni, aprendo nuove frontiere per la ricerca scientifica americana sulla Luna.
La missione trasporterà sei strumenti dal peso complessivo di circa 97 chilogrammi. Tra questi, spicca il Lunar Vulkan Imaging and Spectroscopy Explorer, un sistema composto da due strumenti fissi e tre mobili che studieranno le rocce e il regolite sulla sommità di una delle cupole. Non mancherà Heimdall, un sistema di fotocamere all’avanguardia che documenterà il sito di atterraggio da diverse angolazioni, e un braccio robotico innovativo per la raccolta e l’analisi dei campioni di regolite lunare.
Joel Kearns, vice amministratore associato per l’esplorazione presso la NASA, sottolinea l’importanza di questa missione.
“Mentre ci prepariamo per future missioni umane sulla Luna, l’iniziativa CLPS continua a sostenere una crescente economia lunare con aziende americane. Comprendere la formazione delle cupole di Gruithuisen e i flussi di lava antica che circondano il sito di atterraggio ci aiuterà a rispondere a domande cruciali sulla superficie lunare.”
Firefly ha già in programma altre missioni: la prima è prevista per gennaio 2025 con destinazione Mare Crisium, mentre nel 2026 sono pianificate due missioni che includeranno sia il posizionamento di un satellite in orbita lunare sia l’atterraggio sulla faccia nascosta della Luna.