Cassandra Crossing/ Due anni senza Google.
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Due anni senza Google
Che cosa manca di più?
Certamente Google Maps. L’utilizzo delle reti WiFi per migliorare la rilevazione delle posizioni e l’integrazione con il motore di ricerca e i punti di interesse rendono Maps un’applicazione dall’uso incredibilmente semplice e potente.
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Il sostituto Magic Earth, che usa solo il posizionamento GPS e le mappe di Open Street Map, è molto più spartano e farraginoso da utilizzare. Ma 10 anni fa sarebbe stato giudicato invece un miracolo dell’informatica, e comunque vi porta dove volete andare. È un sacrificio che valeva senz’altro la pena di fare. I ristoranti cercateli con un motore di ricerca.
Quali sono le 4 regole auree da seguire per non ricadere nella tentazione di ricollegarsi a Google?
Primo: installare un’applicazione solo quando avete una necessità reale, e cancellarla se vi accorgete di non usarla;
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Secondo (comprensibile solo a chi ci ha provato, ma vabbé): mai, e ripeto MAI, loggarsi a Google da microG.
Terzo: installate Shelter appena potete e segregatevi tutte le applicazioni non supergarantite dal punta di vista della privacy, ma che vi sono necessarie.
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Quarto: installare le app solo da F-Droid ed Aurora Store. Non prendete nemmeno in considerazione Google Play Store; fate attenzione ai punteggi privacy ed ai traccianti indicati nella descrizione dell’applicazione. Usate il sideload con parsimonia e solo se vi rendete conto di cosa state facendo.
Per concludere. Ne valeva la pena?
Assolutamente ed entusiasticamente sì, due anni spesi bene, e risultato pienamente raggiunto; inoltre perfino Cassandra ha imparato un sacco di cose che non conosceva, non ultima l’esistenza della magnifica comunità di LeAlternative.net. Un ringraziamento particolare agli sviluppatori che hanno realizzato il sistema operativo /e/ ed i loro fratelli e padri che hanno iniziato questa avventura creando LineageOS e prima ancora CyanogenMod. L’organizzazione no-profit E-Foundation rende inoltre possibile, per i neofiti, trovare tutto quello che serve in un unico posto.
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E Cassandra conclude con le sue congratulazioni ai produttori della linea di smartphone “etici” e riparabili Fairphone.
Ora tocca a voi!
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