(ANSA) – ROMA, 07 GEN – Sebbene sia rapidissima
nell’agganciarsi alle cellule umane, la variante Omicron del
virus SarsCoV2 riesce molto poco a fondersi con esse rispetto
alla variante Delta e al virus SarsCoV2 originario. Lo segnala
il consorzio giapponese Genotype to Phenotype (G2P-Japan),
specializzato nell’analisi genetica, in un articolo pubblicato
online prima della revisione da parte della comunità
scientifica.
L’analisi del genoma della variante Omicron indica che la
proteina Spike (S), utilizzata dal virus per agganciarsi alle
cellule, non ha una struttura tale da facilitare il processo di
fusione del virus con la cellula umana. Manca infatti la
divisione in due sub-unità, presente nella variante Delta, che
permetteva al virus di fondersi in modo efficiente con le
cellule umane.
Altri test, che lo stesso gruppo di ricerca ha condotto
successivamente sui criceti, indicano poi che la Omicron infetta
meno i polmoni e si diffonde meno nelle loro cellule, con il
risultato di essere meno patogenica sia della Delta, sia del
ceppo originario del virus SarsCoV2. Secondo i ricercatori i
dati suggeriscono che la struttura della proteina S e la sua
attenuata capacità di fondersi con le cellule umane “sono
strettamente associate alla patogenicità virale” e lasciano
ipotizzare che la variante Omicron “si sia evoluta verso una
maggiore trasmissibilità e una patogenicità attenuata”. (ANSA).