A mettere sotto stress i sistemi l’alto numero di utenti connessi, più del doppio della media dei volumi durante il Black Friday
Il debutto del cashback di Stato, la misura voluta dal governo per spingere i pagamenti elettronici nei negozi fisici e partita con la la fase sperimentale dell’extra cashback di Natale, è stato segnato da disservizi, malfunzionamenti e problemi. A distanza di qualche settimana, l’amministratore delegato della società che ha sviluppato i sistemi informatici per la gestione della partita cashback, Giuseppe Virgone di PagoPa, su Medium tira le somme del beta test e delle problematiche riscontrate. Una delle prime volte in cui una società statale lava “i panni sporchi” in pubblico e in modo trasparente.
Dall’analisi di Virgone emerge che sono stati i grandi numeri utenti connessi contemporaneamente all’app a metterne sotto stress i sistemi. Nella sola giornata di martedì 8 dicembre l’app Io era stata scaricata da 7,6 milioni di persone (un milione in più in poco più di 24 ore), con 2,3 milioni di cittadini attivi sull’applicazione che ha registrato picchi di 14mila operazioni al secondo nella sola sezione Portafoglio. È quella che ha subito numerosi disservizi nella fase di avviamento del test ed è dedicata all’inserimento dei metodi di pagamento digitali che permettono all’utente di accumulare punti utili per il cashback.
PagoPa sottolinea come le richieste di autorizzazione al pagamento registrate nelle prime settimane di preparazione al cashback di Stato hanno superato di circa 3 volte i volumi di un giorno normale e di oltre 2 volte i volumi del Black Friday.
Questi problemi non potevano essere previsti? Secondo Virgone “stress test realistici, inclusivi delle operazioni sui sistemi autorizzativi e su una scala di richieste simile a quella riscontrata nei giorni più critici, sono estremamente lunghi e complessi da pianificare, se non addirittura impossibili“. Per questo motivo il periodo di dicembre è servito a come beta test per verificare il funzionamento del sistema.
I problemi ora sembrano essere stati risolti e l’infrastruttura rafforzata grazie a una migliore gestione dei comportamenti dei retry da parte dell’app Io, delle ulteriori ottimizzazioni nelle componenti dedicate al servizio delle chiamate della sezione Portafoglio e a una policy di traffic shaping che consente agli standard di sicurezza dei dati dell’industria delle carte di pagamento di funzionare in maniera efficiente nei limiti di traffico imposti, pari a circa 3mila richieste al secondo di media durante la giornata. Altri problemi legati ai circuiti delle carte sono ancora presenti ma con l’avvento del nuovo anno PagoPa ha rassicurato che verranno sistemati.
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