Computer molto più potenti di quelli attuali e sistemi di crittografia a prova di qualsiasi hacker: sono le grandi promesse del programma europeo sulle tecnologie quantistiche finanziato dalla Commissione Europea con un miliardo e lanciato ufficialmente a Vienna. L’iniziativa, che prevede dieci anni di lavoro, vede l’Italia in prima fila. L’idea è infatti stata lanciata da un fisico italiano e il Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) coordina la partecipazione del nostro Paese al programma e che con il ministero per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca contribuisce con 1,5 milioni al consorzio ERANet QuantERA, che sosterrà alcuni dei progetti di ricerca.
Con il coinvolgimento di 5.000 ricercatori, enti e industrie di tutta Europa, il programma sulle tecnologie quantistiche è una delle più ambiziose iniziative dell’Unione Europea: punta ad accelerare le ricerche in questo settore, che sfruttano le leggi del mondo dell’infinitamente piccolo per ottenere comunicazioni ultrasicure, computer di nuova generazione in grado di elaborare rapidamente calcoli che agli attuali supercomputer richiederebbero un tempo pari all’età dell’universo, sensori capaci di rivelare l’attività di ogni singolo neurone.
La prima fase del programma della durata di tre anni, si concluderà entro il 2021, prevede 20 progetti che contano su un budget di 132 milioni e che coinvolgono oltre 500 ricercatori. “E’ un momento di grande felicità: è un sogno che si avvera. L’Europa potrà vivere la rivoluzione quantistica da protagonista e restare al passo con Stati Uniti e Cina, che hanno fatto molti progressi in questo campo”, ha detto all’ANSA il fisico Tommaso Calarco, che ha proposto il programma e che coordina il progetto che lo lancia.
Il Cnr alla guida di uno dei 20 progetti
Il Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), con l’Istituto nazionale di ottica (Ino) guida uno dei 20 progetti selezionati nel primo bando del programma europeo sulle tecnologie quantistiche lanciato a Vienna. Il progetto da 9,3 milioni di euro, si chiama QOMBS ed è l’unico a guida italiana. Prevede lo sviluppo di una nuova generazione di laser che promettono applicazioni che vanno dalla sicurezza nelle comunicazioni cifrate alla creazione di computer quantistici ultraveloci. Al progetto, partecipano, oltre che Università e aziende svizzere, tedesche e francesi, Agenzia spaziale italiana (Asi) e una società spin-off del Cnr, PpqSense.
“Il progetto mira a sviluppare una nuova generazione di laser capaci di creare un fascio di luce non-classica nello spettro infrarosso composto da diverse frequenze (o colori)”, rileva Augusto Smerzi, del Cnr-Ino, che coordinerà il progetto. “Questo permetterà – ha aggiunto – nuove applicazioni che spaziano dalla possibilità di trasmettere messaggi in maniera intrinsecamente sicura rispetto all’attacco di hacker ostili, alla creazione di computer ultraveloci”. La realizzazione del progetto permetterà “di creare un’industria europea quantistica con leadership italiana, strettamente connessa al mondo accademico e della ricerca fondamentale”. Nel programma da 1 miliardo di euro lanciato oggi, il Cnr è anche presente nella struttura di governance con la responsabilità di coordinare la preparazione della nuova generazione di ricercatori che dovrà trasportare le tecnologie quantistiche dai laboratori di ricerca a quelli industriali.
“Il Cnr – osserva il presidente dell’ente, Massimo Inguscio – riconferma la sua capacità di unire insieme ricerca di frontiera e tecnologie d’avanguardia e, soprattutto, di essere un punto di riferimento e di sintesi per tutta la comunità nazionale, rendendo possibile l’aggregazione di eccellenze su scala internazionale e creando, in definitiva, vera innovazione”.