Con le foglie si può fare di tutto: imballaggi, posate, piatti, scatole, bicchieri e altro ancora.
Oggigiorno tutti vedono la plastica come il nemico pubblico numero uno, responsabile delle peggiori nefandezze, tanto che l’espressione «lotta alla plastica» è diventata l’ultima moda.
Tuttavia il mondo della plastica è ampio e vario: chi la contesta seriamente non si rivolge tanto alla plastica usata per realizzare oggetti di lunga durata che sarebbe molto difficile e costoso (o addirittura impossibile) realizzare con altri materiali, fatte salve le materie plastiche di origine diversa dal petrolio, quanto piuttosto la plastica monouso, quella degli imballaggi e dei bicchieri, delle cannucce e della scatole, che si potrebbe intelligentemente e senza troppa fatica sostituire.
Il problema è sapere che cosa usare come alternativa, ma a risolvere il dilemma pensa Banana Leaf Technology, un’azienda nata dall’idea che Tenith Adithyaa ebbe nel 2010, quando aveva appena 11 anni: le foglie dei banani.
Queste foglie sono perfettamente adatte a sostituire la plastica monouso in ogni ambito. Banana Leaf Technology le raccoglie e le tratta fortificandone le pareti cellulari senza usare prodotti chimici per aumentarne la resistenza, garantendo che restino verdi per un anno e intatte per tre.
Il trattamento permette alle foglie di sopportare pesi maggiori, resistere a temperature superiori e inferiori, durare più a lungo e guadagnare maggiori flessibilità ed elasticità rispetto a quanto farebbero naturalmente.
L’azienda sostiene inoltre che la lavorazione rende le foglie più resistenti agli agenti patogeni, facendo loro guadagnare proprietà antivirali, antibatteriche e fungicide.
Sono attualmente 30 i prodotti realizzati in questo modo: ci sono piatti, bicchieri, scatole, ma anche carta (da utilizzare per scrivere, come normali fogli) e buste.
Oltre a far calare il numero degli imballaggi di plastica dispersi nell’ambiente, adottare i prodotti di Banana Leaf Technology garantirebbe un’alternativa più salutare in cucina: a differenza della plastica non c’è rischio che le foglie di banano rilascino sostanze nocive negli alimenti che proteggono. Lo stesso si può dire se con le foglie vengono realizzati piatti e posate.
Quando poi hanno concluso il loro servizio, i prodotti realizzati con le foglie possono essere tranquillamente adoperati come fertilizzante.
Banana Leaf Technology ha l’ambizioso obiettivo di «risolvere la crisi climatica globale senza compromettere l’economia» e il suo fondatore, che oggi ha vent’anni, vuole rendere la tecnologia che ha ideato «disponibile a tutti gli esseri umani, indipendentemente dai confini geografici ed economici».
Per questo motivo l’azienda ora si occupa per lo più di concedere in licenza le proprie soluzioni.
Qui sotto, alcuni dei prodotti di Banana Leaf Technologies