Sono arrivati i primi dati dalla superficie di un corpo celeste ripresi dal radar italiano Rime (Radar for Icy Moon Exploration) a bordo della sonda europea Juice, diretta vero le lune di Giove. I dati sono stati raccolti durante lo storico doppio sorvolo del sistema Terra-Luna avvenuto tra il 19 e il 20 agosto: in quella occasione il radar è stato particolarmente attivo per effettuare un’ampia gamma di test, ‘osservando’ la superficie lunare e ‘ascoltando’ il rumore a radiofrequenza presente al di fuori dell’atmosfera terrestre. Lo rende noto l’Agenzia spaziale italiana.
Il radar è uno dei quattro strumenti italiani a bordo della missione Juice, lanciata il 14 aprile 2023 dall’Agenzia spaziale europea: è stato costruito da un consorzio guidato da Thales Alenia Space sotto la responsabilità dell’Asi, con il contributo del Jet Propulsion Laboratory della Nasa e sotto la guida scientifica dell’Università di Trento.
Lo strumento è stato progettato per misurare le caratteristiche della superficie e del sottosuolo di tre lune ghiacciate di Giove (Ganimede, Callisto ed Europa) fino a una profondità di nove chilometri. Si tratta di misure mai eseguite prima sulle lune galileiane di Giove, che permetteranno di avere una migliore comprensione dell’evoluzione del sistema gioviano e del Sistema solare. Il radar ha inoltre la capacità unica di rilevare la possibile presenza di sacche di acqua negli strati sotto-superficiali. Questo aspetto è di particolare importanza per l’intera missione, visto che l’obiettivo principale di Juice è comprendere l’abitabilità delle lune ghiacciate.
Le misure raccolte durante i test di agosto “permetteranno inoltre di mettere a punto gli algoritmi di elaborazione necessari per ridurre gli effetti delle interferenze a radio frequenza generate dai sottosistemi della sonda nella banda del radar”, spiega Lorenzo Bruzzone dell’Università di Trento. I test effettuati dopo il lancio hanno infatti dimostrato che il sottosistema di alimentazione della sonda emette interferenze inaspettate che potrebbero potenzialmente disturbare la qualità dei dati radar.
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