(ANSA) – MILANO, 30 SET – Inizia a comporsi il primo ritratto
del Sole ‘dormiente’ firmato dalla missione Solar Orbiter,
realizzata dall’Agenzia spaziale europea (Esa) e condotta in
collaborazione con la Nasa: a poco più di sette mesi dal lancio
della sonda, vengono pubblicati i primi dati scientifici
raccolti da tre dei dieci strumenti di bordo durante una fase di
quiete della stella ed elaborati dai tecnici in tempi record
(appena 90 giorni) nonostante la pandemia di Covid-19. La
pubblicazione avviene in contemporanea con l’uscita di un numero
speciale della rivista Astronomy and Astrophysics che descrive
la missione e le sue tecnologie.
“Volevamo che Solar Orbiter fosse una delle missioni spaziali
più aperte: questo significa renderla accessibile a tutto il
mondo, non solo ai team che hanno realizzato i suoi strumenti”,
spiega Yannis Zouganelis dell’Esa. “Ora ogni scienziato da
qualsiasi Paese può accedere ai dati e usarli per i propri
studi. Ci sono già centinaia di scienziati che stanno lavorando
insieme per interpretare questi dati unici”. A raccoglierli sono
stati tre strumenti ‘in situ’: il rilevatore di particelle
energetiche Epd (Energetic Particle Detector), lo strumento di
onde radio e plasma Rpw (Radio and Plasma Waves) e il
magnetometro (Mag). La maggior parte dei dati è stata pulita e
calibrata manualmente, ma nel prossimo futuro questo processo
verrà automatizzato, sempre sotto la supervisione dei tecnici.
(ANSA).