La Cina ha presentato una roadmap per il suo programma di scienze spaziali che si estende fino al 2050, rivelando progetti ambiziosi che includono una missione per raccogliere campioni dell’atmosfera di Venere. Il piano, annunciato congiuntamente dall’Accademia Cinese delle Scienze (CAS), dall’Amministrazione Spaziale Nazionale Cinese (CNSA) e dall’Ufficio di Ingegneria Spaziale Umana Cinese (CMSEO), delinea una strategia in tre fasi per trasformare la Cina in una potenza spaziale globale.
“La ricerca spaziale cinese è ancora agli inizi, con un numero relativamente piccolo di satelliti scientifici. Ci sono alcune lacune da colmare per diventare una potenza spaziale,” ha dichiarato Ding Chibiao, vicepresidente della CAS.
Il piano si articola in tre fasi principali:
Prima fase (fino al 2027)
- Prima missione lunare con equipaggio entro il 2030
- Operazioni sulla stazione spaziale
- Installazione di un telescopio simile a Hubble
- Progetti di rilevamento delle onde gravitazionali
- Missioni per lo studio della materia oscura ed esopianeti
Seconda fase (2028-2035)
- Missione Tianwen-4 verso Giove
- Esplorazione dei confini del sistema solare
- Stazione di Ricerca Lunare Internazionale (ILRS)
- Missione di raccolta campioni dall’atmosfera di Venere
- Esplorazione di asteroidi
Terza fase (2036-2050)
- Obiettivo di leadership globale nelle scienze spaziali
- 5-6 missioni su larga scala
- Diversi progetti minori
Particolarmente interessante è la missione su Venere, che ha sostituito il precedente progetto VOICE di un orbiter. Sebbene i dettagli specifici non siano stati rivelati, la missione potrebbe ispirarsi a una proposta del MIT del 2022 che prevedeva l‘uso di un pallone per il campionamento atmosferico e un veicolo per il ritorno dei campioni in orbita.
La Cina sta anche lavorando a una missione di raccolta campioni da Marte, prevista per il 2028, con l’obiettivo di consegnare i primi campioni sulla Terra entro il 2031. Sebbene ci sia molto riserbo sull’ stato di sviluppo di questo progetto, si fa sempre più strada la possibilità che la Cina possa superare la NASA, in ritardo e con forti problemi di budget per la controparte Mars Sample Return.
Wang Chi, direttore del Centro Nazionale per le Scienze Spaziali, ha sottolineato l’apertura del programma alla cooperazione internazionale: “Promuoveremo ulteriormente varie forme di cooperazione e scambi internazionali nelle scienze spaziali, affinché i risultati della scienza e della tecnologia spaziale possano beneficiare meglio l’umanità.”