La rivoluzione, o meglio il big bang digitale, scuote il mondo reale in proporzioni difficili da immaginare. Internet è uno straordinario strumento di comunicazione interattivo e multimediale. Una enciclopedia dinamica della conoscenza, una sorta di accesso a tutte le culture. Secondo le Nazioni Unite, l’accesso a internet non è una questione di conforto, ma è un diritto umano fondamentale. Un diritto che, tuttavia, viene costantemente violato.
Se nel continente asiatico la Cina è, probabilmente la grande muraglia di internet, visto che dispone di un complesso il sistema di censura, questa particolare forma di “arte”, trova nella Turchia di Erdogan nuova e rinnovata vitalità. Per controllare gli utenti di internet, la Russia, invece, si affida anche ad un efficiente e portentoso arsenale legislativo.
In Africa la censura su internet fa rima con elezioni. Infatti, anche in questo continente, ci sono molti esempi. In Gabon, ad esempio, durante le elezioni del 2016, per evitare “disordini” le autorità del Paese hanno tagliato fuori i social network e internet. Nella Guinea Equatoriale, in Sudan, nella Repubblica del Congo, nel Ciad e in Uganda, le elezioni sono state fortemente utilizzate per censurare internet. Se, poi, vi sono persone che esprimono pareri discordanti con il governo, anche paesi come, ad esempio, Egitto, Tunisia, Niger, Burundi, Camerun e Mali, provvedono, ad applicare una dura censura su internet.
Se storicamente, in America Latina, Cuba vince la censura su internet, anche in Paesi come Bolivia e Venezuela, i casi di censura su internet non sono rari. In sostanza, in nome della stabilità della patria, si pratica la censura e la mancanza di pluralità. È, poi, da annotare come in Europa vi sia una censura discreta. Difatti, nel Vecchio Continente, l’attenzione è maggiormente rivolta alla fragilità della neutralità della Rete, una questione che, senza dubbio, si pone come centralità in una delicata gestione informativa.
In questa sorta di casinò online NetBet, ci si è di molto allontanati dalla visione di internet come una forma di una idea, semplice e brillante, in grado di resistere a qualsiasi evoluzione tecnologica proprio perché le trascende.
Eppure, l’idea di unire, attraverso uno standard comune, tutti i computer e tutte le reti di telecomunicazione, consentendo così la comunicazione di qualsiasi computer sul pianeta con qualsiasi altro computer e con un qualsiasi altro mezzo di telecomunicazione, appariva così fantastica, brillante e rivoluzionaria. Decodificare il mondo internet oggigiorno, non è certo facile. Infatti, se internet era inizialmente visto come una tecnologia che poteva essere utilizzata per sviluppare esigenze emancipatorie, ora sembra essere diventato un formidabile strumento per i poteri statali, economici e non solo.
Dall’altra parte, dalla nascita della stampa, le strategie di censura, di sorveglianza e di propaganda, sono costantemente cambiate e sono riuscite ad addomesticare ciò che sembrava sfidarle. Di conseguenza, è quanto mai ovvio che anche internet, proprio perché rappresenta un progetto emancipatorio, venga ad essere tenuto sotto stretto controllo, anche perché, andando a concludere, nell’evoluzione di questo nuovo e potente mezzo di controllo, hanno trovato sempre più spazio nuove forme di alleanze tendenti a pratiche sovversive.