Lombardia, Piemonte, Provincia autonoma di Trento, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Marche e Lazio entrano in zona rossa. Tutte le altre in arancione salvo la Sardegna
Da lunedì 15 marzo, sulla base delle ordinanze firmate il 13 marzo dal ministro della Salute Roberto Speranza, Lombardia, Piemonte, Provincia autonoma di Trento, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Marche e Lazio entreranno in zona rossa, aggiungendosi a Campania e Molise. Mentre la Basilicata passerà in zona arancione. Inoltre, sulla base del decreto legge approvato il 12 marzo dal Consiglio dei ministri, dal 15 marzo al 2 aprile e nella giornata del 6 aprile, in tutte le regioni con dati da zona gialla vigeranno le misure previste dalla zona arancione. Quindi Liguria, Puglia, Calabria e Sicilia saranno, di fatto, arancioni, aggiungendosi a Valle d’Aosta, Provincia autonoma di Bolzano, Toscana, Umbria e Abruzzo. Resiste al diffondersi delle nuove varianti e all’aumento dei contagi la Sardegna, che rimane in zona bianca.
Oltre ai cambiamenti di colore, il 15 marzo entreranno in vigore anche i provvedimenti stabiliti dal nuovo decreto legge. Secondo quanto previsto dalle disposizioni governative, dal 3 al 5 aprile entrerà in zona rossa tutto il territorio nazionale, ad eccezione delle regioni in zona bianca (allo stato attuale solo la Sardegna), replicando la situazione che abbiamo già vissuto durante le vacanze natalizie. Verranno quindi chiusi al pubblico ristoranti e negozi e limitati gli spostamenti. Tuttavia, saranno concesse le visite a parenti e amici, limitatamente a due persone, una sola volta al giorno ed esclusivamente all’interno del territorio comunale.
Inoltre, tra il 15 marzo e il 6 aprile, tutte le regioni che riporteranno un numero di contagi settimanale superiore a 250 su100 mila abitanti entreranno automaticamente in zona rossa. Sempre in questo periodo, i presidenti delle regioni e delle province autonome potranno istituire ulteriori zone rosse o lockdown locali, nelle aree particolarmente esposte alle nuove varianti e nelle province in cui i contagi superino le 250 persone su 100mila abitanti. Conseguentemente alle nuove colorazioni, sarà impossibile spostarsi tra regioni almeno fino al 6 aprile. Con il nuovo decreto saranno anche garantiti i congedi parentali o il contributo baby-sitting per tutte le persone che svolgono attività lavorative in presenza, che non possono venire effettuate in smart working. Per chi ha figli in didattica a distanza o in quarantena, sarà invece assicurato il diritto al lavoro agile.
Tutte le nuove misure restrittive sono riportate, provincia per provincia, nella mappa di Wired, la cui colorazione tiene conto delle restrizioni adottate a livello locale, che possono essere varate dai presidenti di Regione per specifici casi.
Regole per le zone rosse
Vietato ogni spostamento in entrata e in uscita e all’interno degli stessi Comuni, salvo per esigenze lavorative o situazioni di necessità. È consentito il rientro presso il domicilio, l’abitazione o la residenza. Il transito sui territori in zona rossa è consentito per raggiungere aree non soggette a restrizioni negli spostamenti o in caso di necessità.
Le attività didattiche si svolgono esclusivamente a distanza. Resta la possibilità di effettuare alcune attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o per alunne e alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali.
L’attività fisica è consentita in forma individuale, solo nei pressi della propria abitazione e nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona, con obbligo di utilizzo delle mascherine.
Sono chiusi musei, mostre e altri istituti o luoghi di cultura ad eccezione delle biblioteche, i cui servizi sono offerti su prenotazione. Sono sospesi tutti gli spettacoli aperti al pubblico in teatri, sale da concerto, cinema e in altri locali o spazi, anche all’aperto.
Sono chiuse anche tutte le attività commerciali, compresi anche barbieri, estetisti e parrucchieri, eccetto i negozi di generi alimentari e di prima necessità. L’accesso è limitato a un solo componente per famiglia. Restano aperti i mercati solo per la vendita di generi alimentari, prodotti agricoli e vivaistici. Edicole, tabaccai, farmacie e parafarmacie possono tenere aperto.
Sono sospesi i servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie), ad esclusione delle mense e del catering. Resta consentita, senza limiti di orario, la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri ospiti. L’asporto di cibi e bevande è consentito fino alle 22, mentre la consegna a domicilio è sempre permessa.
Regole per le zone arancione
Sono vietati tutti gli spostamenti in entrata e in uscita da queste aree, ma è consentito il rientro presso il domicilio, l’abitazione o la residenza. Si può uscire dal proprio comune solo in caso di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi sospesi o non presenti nel proprio comune. All’interno dei comuni è consentito lo spostamento, una volta al giorno, verso una sola abitazione privata, fra le ore 5 e le ore 22, limitato a due persone e ai minori di quattordici anni. Sono consentiti gli spostamenti dai comuni con popolazione non superiore a 5mila abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri, ad esclusione dei capoluoghi di provincia.
Le scuole superiori garantiscono la didattica in presenza dal 50% fino a un massimo del 75% del totale della popolazione studentesca. Mentre l’attività di asili, elementari e medie si svolge in presenza. I presidenti di regione potranno chiudere le scuole in tre casi: nelle aree in cui siano in vigore misure più stringenti per via della gravità delle varianti; nelle zone in cui vi siano più di 250 contagi ogni 100mila abitanti nell’arco di sette giorni; nel caso di un’eccezionale situazione di peggioramento del quadro epidemiologico.
L’attività fisica è consentita solo all’interno del proprio comune, in forma individuale. Mostre, musei e altri luoghi della cultura seguono le stesse regole previste per la zona rossa. Sono aperti tutti i negozi, compresi i centri commerciali, che però restano chiusi durante il fine settimana e nei giorni festivi. Per i bar e i ristoranti vigono le stesse regole previste per la zona rossa.
Regole per le zone gialle
Fino al 6 aprile nelle zone gialle, come previsto dal decreto legge, valgono le misure previste nelle zone arancione.
Regole per le zone bianche
In queste aree sono sospese tutte le misure restrittive, ma continuano ad applicarsi le generali norme anti-contagio (come uso della mascherina e distanziamento sociale). Sono sospesi anche tutti gli eventi che comportano assembramenti. A oggi, l’unica regione in zona bianca è la Sardegna.
Disposizioni particolari per la Pasqua
Dal 3 al 5 aprile, in tutto il territorio nazionale, ad eccezione finora della Sardegna, che per adesso è in zona bianca, si applicheranno le restrizioni previste in zona rossa. Verranno chiusi quindi chiusi al pubblico bar e ristoranti, mentre saranno totalmente chiusi i negozi diversi da quelli di generi alimentari. Tuttavia, nelle zone interessate dalle restrizioni, sarà possibile fare visita a parenti e amici, una volta al giorno, spostandosi all’interno di tutto il territorio regionale.
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