Eccoci con Realme GT2 Explorer Master, un altro smartphone che in teoria non arriverà in Italia. Dopo la prova dello Xiaomi 12S Ultra vi riproponiamo quindi un test senza particolari velleità, se non la pura curiosità di provare ciò che i brand propongono al di fuori del nostro mercato e che magari vedremo nei prossimi mesi in salsa leggermente rivista.
In questo caso il GT2 Explorer Master può essere considerato come la summa dei tanti smartphone Realme usciti nel 2022: mette insieme alcune caratteristiche del GT2 Pro (che ancora rimane uno dei migliori smartphone degli ultimi mesi), qualcosa di GT2 e un tocco di GT Neo 3, il tutto mixato in un design inedito e particolarissimo. Andiamo a scoprirlo.
INDICE
DESIGN
Realme GT 2 E. M. è stato realizzato in tre varianti di colore: Wilderness (quella del nostro test) è stata creata in collaborazione con lo stilista Jae-Jung (The North Face, Ralph Lauren ed altri); Snowfield e Black Beach invece hanno un design più classico.
In particolare la parte posteriore dello smartphone è ispirata alle valigie resistenti che si vedono spesso in aeroporto, il telaio è in alluminio, mentre la back cover è in finta pelle con inserti metallici. Insomma, è certamente originale, può piacere. Peccato per l’assenza di certificazione IP contro acqua e polvere, perché a vederlo sembra quasi un rugged.
Frontalmente le cornici sono molto sottili sui due lati lunghi. Un po’ più spesso solo il mento, ma complici i bordi piatti il primo impatto estetico è veramente notevole, sembra quasi che lo schermo sia rialzato e mi ha ricordato vagamente alcuni Nubia di qualche anno fa, bello!
Per altro il display non è affatto male, è un 6,7 pollici OLED da 1 miliardo di colori, risoluzione FullHD+ e refresh rate di 120 Hz, non adattivo. E’ impreziosito dal Gorilla Glass 5 e da un trattamento oleofobico ottimo, apprezzabile dopo aver rimosso la pellicola protettiva preapplicata. All’aperto non è luminosissimo, purtroppo complici le vacanze non ho ancora avuto modo di fare le misurazioni in ufficio, ma siamo sul livello di Realme GT2, quindi appena sopra i 1000 nits di picco.
A livello di ergonomia non è male: pur essendo comunque uno smartphone abbastanza grande si riesce a tenere in mano senza grossa fatica. Certo il design spigoloso non è proprio il massimo in termini di comfort, ma c’è da dire che in confezione si trova una bella cover in TPU morbido di qualità nettamente sopra la media.
SCHEDA TECNICA
- Display: 6,7″ (2.412 × 1.080 pixel) Full HD+ AMOLED 10-bit, 100% DCI P3 colour gamut, DC Dimming, 120Hz refresh rate, 360Hz touch sampling rate, 1000Hz instant touch sampling rate
- Processore: fino a 3.2GHz Octa Core Snapdragon 8+ Gen 1 4nm + chipset per display indipendente X7
- GPU: Adreno next-gen
- RAM: 8GB /12GB LPDDR5X
- Storage interno: 128GB / 256GB (UFS 3.1)
- Fotocamere posteriori:
- Principale: 50 megapixel, Sony IMX766 V2.0, OIS, f/1.88 aperture
- Grandangolo: 50 megapixel 150°, Samsung JN1 sensor, f/2.2 aperture
- Microscopio: 2 megapixel, fino a zoom 40x
- Fotocamera anteriore: 16 megapixel, f/2.5 aperture
- Sicurezza: sensore d’impronte nel display
- Gaming: Dual pressure sensitive gaming trigger, doppio sistema di raffreddamento a vapore in acciaio inossidabile
- Audio: USB Type-C audio, Stereo speaker, Dolby Atmos, Hi-Res Audio
- Dimensioni: 161,3 × 74,3 × 8,17mm (Black and White) / 8.5mm (Wilderness)
- Peso: 195g (Wilderness) / 199g (Black and White)
- Connettività: 5G SA / NSA, Dual 4G VoLTE, Wi-Fi 6 802.11 ax, Bluetooth 5.2, GPS (L1 + L5)/ GLONASS / Navic/ QZSS/ Galileo, NFC, USB Type-C, Dual SIM (doppio nano SIM)
- Batteria: 5.000mAh con ricarica rapida a 100W, in grado di ricaricarsi da 0 al 100% in 25 minuti
- Sistema operativo: Android 12 con realme UI 3.0
Vi dicevo che Realme GT 2 Explorer Master è un remix di altri Realme del 2022. Il display per esempio è lo stesso di Realme GT2, il comparto fotografico del GT 2 Pro, ma troviamo anche la ricarica a 100 Watt e il nuovo Snapdragon 8+ Gen 1 e alcune chicche dedicate al mondo gaming e in generale alle prestazioni.
PRESTAZIONI E GAMING
E’ velocissimo nel fare qualunque cosa, un po’ come OnePlus 10T che ho provato di recente, ma qui, oltre alle solite ottimizzazioni software, c’è anche una componente hardware importante: il chip X7 è separato rispetto al SoC e si occupa di gestire i processi grafici, in particolare il frame rate, la risoluzione e la profondità colore dei contenuti multimediali e dei giochi.
Non è tutto, perché Realme GT 2 E.M è anche uno dei primi smartphone ad essere equipaggiato con le memorie RAM di ultimissima generazione LPDDR5X e presenta l’enorme piastra di dissipazione multi layer che abbiamo visto (e apprezzato) sugli ultimi GT Neo 3 e 3T.
In gaming è ottimo, tanto che si potrebbe quasi definire uno smartphone da gaming mascherato. C’è una suite software piuttosto ricca per migliorare le sessioni di gioco, tra cui anche la possibilità di attivare dei trigger virtuali che si attivano tramite sensori di pressione posizionati sul lato sinistro (lato alto tenendo lo smartphone in landscape). Le prestazioni non mancano e la fluidità è spinta al massimo grazie ai controlli software per migliorare il framerate.
ESPERIENZA D’USO
Come per Xiaomi 12S Ultra, questa non vuole e non può essere una recensione classica visto che il modello è pensato per il mercato cinese, anche se bisogna dire che la compatibilità con le reti nostrane è completa, dunque per chi volesse acquistarlo di importazione non ci sarebbero grossi problemi nell’utilizzo quotidiano, se non qualche piccola bega (risolvibile) legata al software in versione china.
A livello di connettività mi ha stupito positivamente, come del resto anche gli ultimi Realme che ho provato: prende molto bene e funziona in modo impeccabile su Bluetooth, GPS (dual band) e WiFi. Peccato per il supporto e-Sim assente, compensato comunque dalla doppia nanoSIM.
In chiamata il comfort è elevato, si possono anche sfruttare i due speaker stereo in vivavoce. L’audio appunto è di discreta qualità, gli altoparlanti sono stereo ma non particolarmente incisivi in termini di pressione sonora e presenza sulle basse frequenze, manca inoltre la presa jack audio da 3,5 mm.
AUTONOMIA E RICARICA
Non è semplicissimo farsi un’idea realistica dell’autonomia a causa del software cinese che ha caratteristiche diverse da quello destinato al mercato occidentale, i 5000 mAh di batteria comunque sono più che sufficienti per arrivare a sera ed emerge la buona ottimizzazione della Realme UI, sempre ben bilanciata e parca nei consumi. Verosimilmente con il software europeo i consumi sarebbero leggermente superiori, ma questo non rappresenterebbe un grosso problema e stiamo comunque andando per ipotesi.
La ricarica arriva a 100 Watt con il caricabatteria in confezione (presa cinese ovviamente), e permette di portare da 0 a 100% lo smartphone in poco meno di mezz’ora. A proposito del caricabatterie c’è una curiosità, perché è realizzato con transistor a GaN (nitruro di gallio) che è un semiconduttore che può sostituire l’ossido di metallo utilizzato nei transistor MOSFET, grazie a questa tecnologia le dimensioni sono particolarmente compatte rispetto alla potenza che può veicolare e in fase di ricarica il surriscaldamento è inferiore dell’85% (valore dichiarato).
REALME UI 3.0 CINESE
A bordo troviamo la Realme UI 3.0 basata su Android 12, aggiornata con le patch di sicurezza di agosto 2022. Come già detto si tratta della versione cinese, molto simile a quella che conosciamo sugli smartphone europei ma con alcune funzioni in più e una marea di bloatware preinstallato.
Senza dilungarmi troppo sulle funzionalità vi segnalo i compromessi, che in realtà sono pochissimi e tutti risolvibili.
Bisogna innanzi tutto sapere che Realme GT 2 E.M è certificato da Google, non avrete quindi alcun problema con i pagamenti, con l’installazione di app e con i vari servizi dell’azienda. Il primo inghippo però è che all’accensione non troverete il PlayStore preinstallato. Il primo passaggio sarà dunque quello di andare sul browser preinstallato (rigorosamente in cinese) e fare una ricerca per Google.it, una volta entrati sulla pagina di Google, basta cercare il PlayStore come file apk, nulla di complicato, si intende. Una volta installato il PlayStore il gioco è fatto, si aggiornano i servizi di Google e si possono installare tutte le app che normalmente utilizziamo.
L’altro compromesso riguarda la lingua di sistema: ce ne sono molte ma non l’italiano, io l’ho impostato in inglese e vi assicuro che ci si abitua in pochissimo tempo, volendo c’è anche il francese se può esservi utile. Per quanto riguarda il bloatware basta un po’ di pazienza per disinstallare tutto ciò che non è gradito, rimarranno solo due app cinesi di Realme, uno è lo store e l’altra app rimanda ad un forum per la community.
Qua e là ci sono funzioni con residui in lingua cinese, ma è sufficiente disattivarle per non avere più quel piccolo fastidio. Solo ogni tanto mi si attiva l’assistente Breno e non sono riuscito a capire come mandarlo nella tomba definitivamente, amen.
FOTO E VIDEO
Il comparto foto è identico a quello del Realme GT 2 Pro, a sua volta molto simile a quello di altri smartphone della galassia OPPO: si affida quindi al collaudato Sony IMX 766 da 50 MP con OIS per la fotocamera principale, affiancato dal Samsung JN1 da 50 MP con FOV da 150 gradi (fisheye) per la ultrawide e completato da un obiettivo microscopio con ingrandimento 40X da 3 MP.
Le foto vengono piuttosto bene esattamente come su tutti gli smartphone con lo stesso sensore (ormai non conto più quanti ne ho provati negli ultimi 2 anni!). Di giorno c’è una bella pasta, leggermente calda a livello di wb, ma ben contrastata e non esagerata sulla nitidezza aggiunta. Anche di notte questo sensore si fa valere, non ci sono particolari problemi e il rumore è ben controllato. Ultrawide buona ma con il plus di poter scattare foto con effetto fisheye, divertente. Infine il microscopio, che serve praticamente a nulla, ma è simpatico ed è nettamente meglio che quelle fotocamere dubbie da 2 MP per la profondità di campo.
Chiude la dotazione una discreta selfie cam da 16 MP, ne ho viste di migliori ma tutto sommato di giorno se la cava bene, basta avere l’accortezza di disattivare gli effetti di miglioramento che ogni volta vengono riattivati in automatico.
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I video arrivano al 4K a 60 fps e sono convincenti sotto tutti i punti di vista, i risultati migliori in termini di stabilizzazione si vedono comunque a 30 fps.
IN CONCLUSIONE
Arriviamo alla fine di questa mini-recensione, che in realtà non si concluderà con un voto, come per altri modelli destinati al mercato cinese: è difficile fare una valutazione puntuale su tutti gli aspetti, oltre chiaramente a non poter tarare il giudizio sul prezzo di listino, che non esiste per il vecchio continente.
Vi lascio quindi con alcune ultime considerazioni: Realme GT2 Explorer Master conferma, se ancora ce fosse stato bisogno, la solidità che ha ormai raggiunto Realme nelle sue proposte, specialmente nella fascia media e medio-alta, come in questo caso. Manca ancora un super top di gamma, ma forse non è nemmeno necessario visto che la popolarità del brand cresce costantemente senza dover fare fuochi d’artificio.
Arriverà in Italia? In teoria no, ma quando Realme ci ha contattati per proporre questa prova la porta non mi è sembrata chiusa del tutto. Vedete anche questo articolo come un piccolo test per sondare il terreno degli utenti. In Cina costa poco più di 500 Euro al cambio, il ché da noi fa pensare ad un posizionamento simile a quello del Realme GT 2 Pro.
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