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27.10.2024 In Apple, Tecnologia

Recensione AirPods 4 con ANC: microfoni eccellenti, chiamate al TOP e comodissime!

Ho passato quasi un mese in compagnia delle nuove Airpods 4 con ANC. Ci ritroviamo di fronte alla quarta generazione di Airpods e al primo modello che integra l’attenuazione dei rumori attiva. Ho volutamente utilizzato il termine attenuazione e non cancellazione, poiché parliamo comunque di auricolari con design semi-in-ear che nascono proprio per evitare di isolarci completamente dal contesto.

Perché integrare allora l’ANC su un paio di auricolari come questi, se è già presente a bordo degli AirPods Pro? Beh per tutte quelle persone che come me fanno fatica ad utilizzare per tante ore di fila, ad esempio in aereo, auricolari in-ear con gommini. L’ANC degli Airpods 4 non è perfetto, ve lo anticipo, ma è di un eccellente livello, soprattutto se paragonato a quello delle FreeBuds 5 di Huawei o delle Xiaomi Buds 5.

Ho personalmente utilizzato gli Airpods di prima generazione per oltre un anno ma le ho poi abbandonate, come le FreeBuds 3 di Huawei, per colpa di un fit non eccellente. Quando provavo a fare delle camminate sostenute o tenevo gli auricolari per lungo tempo, dovevo sempre effettuare svariate ri-collocazioni o ricorrere a gommini in silicone.

Apple ha ottimizzato la forma di queste nuove Airpods 4, cercando di migliorare il design della terza generazione, già leggermente differente da quello delle prime due generazioni. Gli auricolari ora sono più sottili, promettendo di adattarsi ad un numero di persone più ampio possibile. Il prezzo è alto, ma non proibitivo, parliamo di 199€. Nel caso l’ANC non ci interessi c’è una versione più economica a 149€, che rinuncia anche alla ricarica wireless e il rilevamento delle conversazioni.

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Le alternative non sono molte: settimana scorsa abbiamo recensito le Xiaomi Buds 5 che per 100€ in meno ci offrono un ANC decisamente più scarso, una qualità di audio più bassa, una autonomia minore, senza ricarica wireless, con microfoni peggiori e svariate ulteriori mancanze.

Seppur reputi i prodotti Apple sempre leggermente sovrapprezzati, non è questo il caso degli Airpods. La quarta generazione è la più completa, qualitativa e con sempre meno concorrenza. Scopriamo tutti i pro ed i contro in questa recensione completa.

INDICE

CASE E DESIGN

Il case degli Airpods 4 è un bel passo avanti rispetto a quello della generazione precedente: il peso è lo stesso, 4.3g, ma le dimensioni più contenute. Parliamo di 30.2mm in altezza, 13.3mm in larghezza e 18.1mm in profondità. Gli Airpods 4 senza ANC e quindi senza neanche ricarica wireless hanno stessa dimensione e peso, per quanto riguarda il case.

La custodia diviene quindi più stretta, più corta e meno larga, risultando quindi decisamente più comoda anche nelle tasche più strette. La plastica bianca lucida rimane esattamente la stessa mentre internamente è lavorata in modo da risultare opaca. Occhio a dove le tenete, senza cover, perché il rischio graffi sulla plastica bianca lucida è dietro l’angolo.

Sul case troviamo il classico tasto per “forzare” il pairing, comodo se ad esempio vogliamo collegarle ad un notebook windows o ad un dispositivo Android. C’è anche un classico LED di stato con colori bianco/verde/arancio. C’è ovviamente la type-c per la ricarica ed un piccolo speaker per ritrovare gli auricolari tramite il “Find My”.

Non abbiamo il chip U1 che invece troviamo a bordo degli AirPods Pro 2, che permette una localizzazione fine tramite app. Con quel chip siamo in grado di determinare la direzione e la distanza dal case, mentre senza di esso l’app “Find My” ci notificherà soltanto quando siamo vicini al case per poi farlo suonare e capire dove sia.

Gli AirPods 4 si estraggono dal case con molta semplicità, grazie al meccanismo di apertura basato su una cerniera leggera ma non esageratamente. Aprire il coperchietto è una operazione fattibile anche ad una mano e richiede pochissima forza, quasi nulla, ma allo stesso tempo basterà anche solo scuotere il case per far richiudere il coperchio in un attimo. Questo ha sia pro e contro: per l’appunto si può operare anche ad una mano abbastanza facilmente ma dall’altro si rischia qualche chiusura involontaria.

COMODITÀ E PIACEVOLEZZA D’USO

Per estrarre gli auricolari il miglior gesto è spingere la cassa verso l’alto, con il pollice, e poi tirare su l’auricolare con l’aiuto dell’indice. Così facendo spesso sono riuscito ad aprire il case, estrarre le cuffiette ed indossarle anche con una sola mano, mentre facevo la spesa ad esempio.

Una volta messe alle orecchie la cosa da fare è trovate la miglior posizione per voi. Sottolineo quel “per voi” dal momento che auricolari come questi semi-in-ear si adattano in modo completamente differente da persona a persona. Nel mio caso il trucco per farle rimanere più stabili possibili, all’interno del padiglione auricolare e con lo speaker principale non troppo distante dal canale uditivo, è inclinarle leggermente di 30-40°C in avanti.

LE “NUOVE” GESTURE

Gli Airpods 4 sposano le stesse gesture già osservate con la precedente generazione. Rispetto alla prima e alla seconda, vi ricordo, ora abbiamo dei sensori di pressione laterale. Andremo quindi a simulare le varie azioni con dei pizzichi ma rispetto agli anni passati abbiamo dei controlli in più. Vi ricordo che possiamo riprodurre la traccia successiva o quella precedente, rispondere ad una chiamata ma su questo specifico modello anche passare da una modalità di gestione dei rumori all’altra.

Da segnalare: purtroppo manca ancora una gestione del volume. Si potevano integrare dei tap con pressione prolungata per effettuare questa gesture ma è stato deciso di non farlo. Il nuovo hardware permette però una cosa: accettare una chiamata facendo “sì” con la testa, muovendola in alto ed in basso, o rifutarla facendo “no”, muovendola a destra e a sinistra. Con un tap prolungato si può attivare Siri. Gli auricolari ora possono anche leggerci il nome del chiamante o di chi ci sta mandando un messaggio, anche whatsapp, ed il contenuto di esso.

ALLENARSI CON GLI AIRPODS 4 E’ POSSIBILE? DIPENDE.

Seppur l’indossabilità sia migliorata, rispetto al passato, nel mio caso specifico è ancora arduo andare a correre senza il rischio di perdermi ogni tanto uno dei due auricolari per strada. Per fare ciò dovrei ricorrere ai classici rinforzi in silicone che avevo testato ai tempi sugli Airpods 1 e sulle FreeBuds 3, una scelta che si porta dietro varie scomodità, per sistemarne una.

La cosa migliore da fare è provarle dal vivo. La forma delle Xiaomi Buds 5 e la plastica opaca utilizzata per realizzarle, ad esempio, hanno un fit perfetto nel mio caso, ma ad alcuni conoscenti risultavano scomode. Se gli Airpods 4 puntano ad essere le vostre cuffiette tuttofare è bene accertarsi di poterle utilizzare in ogni occasione.

PERFORMANCE E ANC

Un fattore da considerare, quando parliamo di indossabilità, è anche la nuova cancellazione attiva dei rumori, o per meglio dire attenuazione. Scordatevi le prestazioni degli AirPods Pro, non veniamo mai isolati completamente dal contesto circostante se non abbiamo in riproduzione della musica o del parlato.

Nelle condizioni appena citate invece l’ANC permette di attenuare quei pochi rumori che potremmo sentire, andando a perfezionare l’esperienza d’ascolto. Se però il fit non è eccellente, l’ANC perde completamente di senso. La funzione di cancellazione si attenua quasi del tutto e anzi, rischia quasi di fare l’effetto contrario e peggiorare l’esperienza d’ascolto.

Una volta appurato ciò ho trovato l’esperienza d’ascolto più che piacevole. La punta di diamante è certamente l’audio spaziale, perfettamente integrato con iOS ed Apple Music, che supporta pienamente i movimenti della testa. Non avevo mai provato l’audio spaziale degli Airpods e devo ammettere che rispetto a quanto ho provato sin ora (metterei le WF-1000XM5 come top, assieme alle Google Pixel Buds Pro 2) qui ho una esperienza decisamente più gradevole.

L’audio per l’appunto sembra circondarci, senza però creare quel brutto effetto d’ascolto come se stessimo in una caverna. Anche i movimenti della testa non inficiano sulla qualità di ascolto, seppur gradirei disattivare l’head tracking. Anche il volume non subisce tagli attivando questa funzione e alcuni brani come “Breezeblocks” degli alt-J sono l’esempio lampante di come funzioni bene.

Nella parte finale del brano, attorno al minuto 2:00, il parlato del cantante, senza praticamente strumenti in sottofondo se non un leggero basso, diventa un flebile sussurro che ruotando la testa a sinistra o destra sembra pervaderci come fosse “veritiero”. L’effetto è stupefacente in queste situazioni.

Per il resto è evidente che ci siano auricolari più potenti, con bassi più corposi ed alti più decisi ma vanno accettati anche dei compromessi in questo calderone di funzioni. Ad esempio è apprezzabile il fatto che gli auricolari siano perfettamente ascoltabili sia al 10% che al 100%: non ha senso forzare un volume altissimo se poi con altri auricolari non si può andare oltre il 70%, previa far diventare l’audio inascoltabile.

SOFTWARE E APPLICAZIONE

Per controllare le nostre Airpods 4 non servirà altro che entrare nelle impostazioni dell’iPhone. Scordatevi quindi app di terze parti che spesso dobbiamo scaricare con altri brand. Abbiamo visto ad esempio come le Xiaomi Buds 5 all’interno delle impostazioni di smartphone Xiaomi hanno molte funzioni, ma non tutte, costringendoci a scaricare anche l’app.

Per quanto riguarda l’utilizzo di Airpods su Android ci sono alcune app di terze parti ma occhio: la grafica non è il massimo, potreste dover pagare per sbloccare alcune funzioni o rimuovere l’invadente pubblicità e non avrete comunque la miglior esperienza del mondo. Lato codec non abbiamo particolari supporti a quelli più recenti e performanti, ma perlomeno il Bluetooth passa dal 5.0 al 5.3.

Tre nuove impostazioni attivabili: il controllo delle varie modalità di gestione rumore, il “volume personalizzato” ed il “rilevamento conversazione” con l'”Audio Adattivo”. Con la seconda impostazione attiva gli auricolari cercheranno di capire il contesto d’uso: passando da una stanza con pochissimi rumori ad una con molto più baccano, ad esempio, gli auricolari tenderanno ad alzare il volume, così da mantenere l’esperienza d’ascolto allo stesso livello.

Il rilevamento conversazione lo avevamo già testato sulle Google Pixel Buds Pro con l’aggiornamento di fine 2023. Il risultato era frustrante: bastava dire mezza parola pronunciata per far mettere tutto in pausa bruscamente ed una volta atteso tot secondi l’ascolto riprendeva altrettanto bruscamente. Sporadicamente il sistema sbagliava anche a capire la nostra voce e la confondeva con altre, andando ad interrompere il contenuto.

Il rilevamento della conversazione di Apple e delle Airpods funziona decisamente meglio. Parlando brevemente, e più che altro a basso tono, il volume calerà nettamente, ma non in modo brusco. Parlando con tono più deciso e a lungo invece l’audio calerà quasi al minimo, senza però interrompere l’ascolto, così facendo dopo il breve scambio di battute con l’altra persona il volume tornerà a salire gradualmente.

Tutto ciò funziona bene ed in modo naturale. Rispetto alle Pixel Buds, sulle quali ho disattivato subito la funzione, qui l’ho lasciata attiva pressoché sempre. Se come me utilizzate Apple Music potrete infatti anche canticchiare le canzoni senza che gli auricolari abbassino il volume, cosa che capitava ininterrottamente con le Pixel Buds.

Essendo gli auricolari perfettamente integrati nel sistema riconoscono la modalità “karaoke” di Apple Music, nella quale possiamo scegliere il volume della voce del cantante, e non andranno ad abbassare il volume in automatico. Disattivando la funzione “karaoke” invece se cantiamo durante la riproduzione musicale il volume si abbasserà e alzerà come descritto in precedenza.

AUTONOMIA E MICROFONI

Gli Airpods 4 con ANC soddisfano lato autonomia, garantendo una autonomia di circa 4h di ascolto ad alto volume, quasi 100%, e ANC adattivo. Sostituendo l’ascolto musicale con delle chiamate vi lascio svariati screen che certificano un consumo di circa il 30% di autonomia con l’ANC adattivo. In questi casi va considerato che oltre alla cancellazione attiva dei rumori abbiano anche i microfoni che entra in funzione con la loro cancellazione dei rumori circostanti.

Mi reputo soddisfatto dall’autonomia, seppur non sia nulla di sorprendente. Siamo esattamente sul livello della scorsa generazione, se disattiviamo l’ANC. Per effettuare una ricarica completa del case ci occorrerà circa un’ora. Una cosa che non abbiamo menzionato prima è la certificazione IP54, rimasta invariata dalla scorsa generazione. Per quanto riguarda il consumo con ascolto musicale molto dipende anche dai brani che andrete a riprodurre.

Chiudiamo il discorso sui microfoni: ne abbiamo tre a disposizione su ciascun auricolare. Uno dei tre è diretto verso l’interno del canale uditivo ed è focalizzato sull’ottimizzazione dell’ascolto, l’equalizzatore adattivo di Apple. Citando Apple stessa: “I microfoni rivolti verso l’interno rilevano ciò che stai ascoltando, quindi regolano le frequenze basse e medie per offrire i dettagli ricchi di ogni canzone, personalizzati per te in tempo reale.”

AUDIO REGISTRATO CON IPHONE 16 PRO DURANTE UN VIDEO CON ULTRAWIDE

AUDIO REGISTRATO DALLE AIRPODS 4 ANC

Gli altri due funzionano in modo più “classico”. Utilizzo le virgolette poiché parliamo in realtà di microfoni “beamforming”, che funzionano “assieme”. Con questa tecnica si utilizzano più microfoni per concentrarsi su un suono, come la nostra voce, riducendo allo stesso tempo il rumore di fondo senza perdita di qualità. La qualità dei microfoni è ottima, come dimostrano i due test caricati.

MICROFONI DELLE AIRPODS 4 ANC IN UNA SITUAZIONE MENO CAOTICA

CONCLUSIONI E PREZZO

Gli AirPods 4 arrivano sul mercato ad un prezzo di 199€ con ANC e 149€ senza ANC (e ricarica wireless e funzioni collegate all’ANC). Se pensiamo al prezzo degli AirPods 2, pari a 229€ con ricarica wireless e 179€ senza, notiamo come il prezzo sia paradossalmente anche sceso nel tempo e sia rimasto perfettamente identico alle AirPods 3, che però non avevano l’ANC e le funzioni collegate. L’acquisto quindi non può che essere consigliato, a maggior ragione se eravate già interessati al modello precedente e ovviamente se avete un iPhone.

Il chip H2, lo stesso del modello Pro, ha sicuramente fatto fare un bel salto avanti a questa nuova generazione, assieme all’U1 sarebbe stata la perfezione. Bene su questo modello con ANC la presenza della ricarica wireless, anche tramite MagSafe. Se difatti tutte queste funzioni extra, come anche l’ANC, non interessano, risparmiare 50€ non è sicuramente qualcosa da trascurare. L’unica incognita? L’indossabilità! Prima di comprarle è sempre bene provarle, se avete l’occasione di farlo!

EXTRA: RIPARABILITA’

Un appunto va fatto come sempre al fattore riparabilità, pressoché inesistente su prodotti come questo in genere. Apple ci permette un cambio batteria a 59€ (sia per gli auricolari sia per il case) mentre la sostituzione completa di un auricolare o del case ci costerà rispettivamente 79€ e 89€. Per altri danni parliamo di 79€ come prezzo generico di riparazione. Non parliamo certamente di prezzi bassi ma cambiare la batteria agli auricolari, dopo due o tre anni, a 59€, non è un prezzo folle.

VIDEO

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Articolo originale disponibile qui

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