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14.10.2019 In Apple, Tecnologia

Recensione Apple Watch 5: la vera novità è il display always-on

Apple Watch capitolo cinque. Lo smartwatch più venduto del mondo si aggiorna, nella sostanza più che nella forma. Con una novità su tutte: lo schermo sempre attivo.

Per la prima volta dal suo arrivo sul mercato, infatti, il Watch integra un display Oled Always on, una caratteristica presente su altri dispositivi della concorrenza ma totalmente inedito per un orologio Made In Cupertino. Lo sa bene chi possiede un Watch 4 o un modello precedente, tutti prodotti che si risvegliano solo dopo una rotazione del polso o un piccolo tap sullo schermo.

CARATTERISTICHE TECNICHE

  • Dimensioni: 44 x 38 x 10.7 mm
  • Peso: 47,8 g
  • Display: Always-On a tecnologia LTPO OLED con touchscreen capacitivo, 16M di colori (~60.0% screen-to-body ratio)
  • Luminosità massima: 1000 nits
  • Risoluzione: 448 x 368 pixel (~326 ppi)
  • Protezione Sapphire crystal 3D Touch display
  • Sistema: WatchOS 6.0 upgradable to 6.0.1
  • Chipset: Apple S5
  • GPU: PowerVR
  • Memoria interna: 32GB
  • Audio: Altoparlante integrato
  • Connettività: GPS, NFC, Rete cellulare (eSIM), Bluetooth 5.0, A2DP, LE, Wi-Fi 802.11 b/g/n
  • Protezione: 5 ATM
  • Sensori: Accelerometro, giroscopio, cardiofrequenzimetro, barometro, bussola
  • Batteria: non-rimovibile Li-Ion (296 mAh) con ricarica Wireless

UNO SCHERMO SEMPRE ATTIVO (MA CHE SA DOSARE LE FORZE)

Il vantaggio di un display always-on si vede e si sente in tutti quei momenti nei quali girare il braccio non è sempre comodo o rappresenta comunque una distrazione: al PC, in sala riunione, sui mezzi di trasporto, durante l’attività fisica. Anche con il braccio a riposo, lo schermo del Watch 5 non nasconde mai l’ora, ma anche le complicazioni presenti sulla homescreen, nonché quelle che riguardano l’attività sportiva durante l’allenamento: metri e chilometri percorsi, vasche in piscina, calorie, battito cardiaco.

A concedere al nuovo Watch 5 la facoltà di non spegnersi mai pur senza dilapidare la batteria è l’Oled LTPO, un display a pixel autoilluminanti con tecnologia Low-Temperature Polycrystalline Oxid gestito da un nuovo controller ad alta efficienza in combinazione con un nuovo sensore di luminosità ambientale. Il risultato è uno schermo che è in grado di dosare le forze passando da un refresh rate di solo 1Hz (a riposo) a un massimo di 60Hz alla massima attività.

Va detto che non tutte le informazioni sono sempre visibili sul quadrante. Apple ha deciso di nascondere o lasciare sfocate in secondo piano alcune notifiche – come quelle relative ai messaggi provenienti dalle app di posta o messaggistica – in alcuni casi per ragioni di privacy, in altre per limitare i consumi. Rientrano fra queste anche le cartine di Mappe, che vanno sempre risvegliate con una rotazione del polso dopo una quindicina di secondi. Il che non è sempre comodo, soprattutto quando si è in sella a una bici o un motorino.

Visualizza a Schermo Pieno

QUANTO DURA LA BATTERIA

Ma veniamo subito al sodo: quanto pesa la presenza di un nuovo schermo sempre attivo sui consumi energetici? La differenza rispetto ai modelli precedenti c’è ma non è tale da richiedere una seconda carica durante il giorno. In linea di massima si può dire che l’extra consumo è quantificabile in un 10% in più rispetto al Watch 4. Se con quest’ultimo riuscivamo ad arrivare a fine giornata – dalle 7 a mezzanotte – con circa il 35% di batteria residua, con il Watch 5 ci fermiamo a un 25% circa.

La giornata insomma non è a rischio ma si tratta comunque di un aspetto su cui prestare un po’ di attenzione, soprattutto per chi fa un uso intensivo delle app più energivore (come quelle di fitness).

Chi non volesse correre rischi, può comunque disattivare la funzione always-on dalle impostazioni dello schermo (accessibili sia da orologio che da iPhone). In questo caso il Watch si comporterà come i precedenti modelli, rimanendo sempre spento e attivandosi solo con la rotazione del polso o un tocco dello schermo.

A COSA SERVE LA BUSSOLA

L’altra grande novità hardware del Watch 5 è rappresentata dalla bussola, un’aggiunta che al di là dell’indicazione dei punti cardinali è mirata per tutti gli sviluppatori che vogliono migliorare le opzioni di orientamento nello spazio all’interno delle loro applicazioni.

Una prima dimostrazione in tal senso ci arriva da un’app nativa di Apple, quella delle Mappe. Che nella navigazione ci offre ora il cono d’ombra della nostra direzione rispetto alla strada. Un’aggiunta senz’altro utile.

Confermata, per il resto, la dotazione del precedente modello: il nuovo sistem-on-chip S5 ha una memoria doppia rispetto al precedente S4 (32GB contro 16GB) ma resta invariato per ciò che riguarda CPU e GPU. Stesso discorso per quanto riguarda la parte di sensoristica, con il cardiofrequenzimetro posto sotto la casa e il sensore sulla corona digitale per chiudere il circuito ed effettuare gli ECG.

DENTRO WATCHOS 6 C’È ANCHE L’APP STORE

Le novità software sono quelle relative a Watch OS6, ultima versione del sistema operativo del Watch che, va detto, è disponibile anche per i precedenti modelli di Watch eccezion fatta per il primissimo. Fra queste vale la pena sottolineare il nuovo App Store per Watch, per accedere alle applicazioni senza passare dall’iPhone, l’app che rileva il rumore presente nell’ambiente circostante (avvisandoci quando l’inquinamento acustico supera una determinata soglia di decibel) e Cycle Tracking, l’applicazione destinata alle donne che vogliono monitorare il proprio ciclo mestruale con tanto di indicazione del periodo fertile.

Non pervenuta, per il momento, la tanto discussa app per il monitoraggio del sonno. La vedremo, forse, in uno dei prossimi aggiornamenti di Watch OS. Chi proprio non riuscisse ad aspettare può sempre cercare fra i vari servizi di terze parti presenti nell’App Store.

CONCLUSIONI

Intelligente, come si conviene ad ogni orologio che punta a definirsi smart, ma anche affidabile, ricco di applicazioni e ora finalmente in grado di non restare mai al buio. Apple Watch si conferma lo smartwatch da battere grazie all’arrivo di due aggiunte attese da tempo: il display always-on e la bussola. È soprattutto il primo a fare la differenza: poter sempre vedere l’orario – ma anche altre informazioni (come quelle relative all’attività fisica) – rappresenta una bella comodità.

Le controindicazioni legate ai consumi extra di batteria sono state fortunatamente limitate dall’impiego di un OLED LTPO in grado di dosare luminosità e informazioni a seconda dell’attenzione. Il maggior dispendio energetico c’è ma non è tale da obbligarci a effettuare una seconda carica in giornata.

Chiudiamo con qualche considerazione sui prezzi. Si parte dai 459 euro per la versione entry-level (cassa da 40 mm in alluminio con connettività GPS) per arrivare ai 589 della versione GPS+Cellular con cassa da 44 mm (quella da noi provata), un costo che non ci appare esorbitante per il livello di cura – estetico e funzionale – che contraddistingue anche questa edizione del Watch. Il discorso ovviamente cambia passando alle versioni con materiali più pregiati (acciaio, ceramica e titanio), laddove il cartellino sale fino a rasentare il migliaio di euro, ma in questo caso si paga il vezzo stilistico.

Acquistare un modello più vecchio? Il Watch 4 poteva essere un’opzione più che interessante se solo Apple non avesse deciso di toglierlo dal mercato. Rimane quindi il solo Watch 3, un prodotto decisamente più scarno rispetto all’ultimo modello – nelle risorse e nel display, che oltre a non essere sempre attivo è anche più ristretto – ma che ha dalla sua un prezzo (239 euro) che a conti fatti è pari alla metà del Watch 5.

CPU e GPU invariate rispetto ad Apple Watch 4Mappe non sempre attiveMancanza di un’app per il monitoraggio del sonnoAutonomia più limitata rispetto al Watch 4

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Articolo originale disponibile qui

Apple
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