Dopo gli iPhone 13 e l’iPad Mini è arrivata l’ora anche del nuovo Watch. L’ultimissima versione dell’orologione di Apple – al secolo Series 7 – è arrivata da qualche giorno sul mercato presentandosi quasi in punta di piedi, senza voler impressionare, quanto piuttosto con l’intenzione di ribadire la sua supremazia a colpi di piccole ma continue migliorie.
Stiamo parlando, infatti, di un prodotto davvero simile al precedente modello da cui, in buona sostanza, differisce per tre aspetti principali: un display più grande, un sistema di ricarica più rapida e una maggiore resistenza agli urti e agli agenti atmosferici. Troppo poco per giustificare la qualifica di “nuovo”? Forse. O piuttosto sono proprio questi i dettagli che fanno la differenza a livello di esperienza d’uso. Qui di seguito vi dico la mia.
INDICE
CRESCE DI 1 MILLIMETRO, MA IL DESIGN CAMBIA POCO
Prima di concentrarmi sulla novità principale, il display, mi soffermo un attimo sul design di questo Watch Serie 7. La differenza con i modelli precedenti – il 6, ma anche il 5 e il 4 – sta soprattutto nell’ampliamento della cassa, che passa da 40 a 41 mm nella variante “piccola” e da 44 a 45 mm in quella più grande. Il tutto mantenendo la compatibilità con i vecchi cinturini.
Da notare come il formato da 41 sia ora a solo un millimetro di distanza dalla versione L del primissimo Watch, che, lo ricordiamo, debuttò nella duplice taglia da 38 e 42 mm. Questo solo per dire che la differenza fra i due modelli non è più caratterizzante come un tempo: la soluzione da 41 pollici, insomma, non è più quella versione ristretta che un tempo sacrificava la leggibilità in ragione della grazia.
C’è un’altra differenza a livello estetico: il disegno più arrotondato agli angoli e un raccordo più avvolgente con lo schermo. Apple parla addirittura di bordi “rifrangenti”, un aspetto che è difficile notare (soprattutto da chi non ha vestito le precedenti versioni dell’orologio), ma che come vedremo mira a migliorare la visibilità sulle cornici, ora diventate parte utile del display.
PIÙ RESISTENTE (ANCHE AGLI URTI)
Merita qualcosa di più di una semplice notazione l’aspetto della resistenza alla polvere e agli urti. Per ovvie ragioni ci dobbiamo fidare di quello che dice Apple, che parla di una struttura rinforzata che nel suo punto più alto è più spessa del 50% e un grado di resistenza alla polvere IP6X, qualità che si aggiungono a quelle già note a livello di water-resistence (fino a 50 metri di immersione in acqua).
Sebbene possa dire di essere stato sempre molto soddisfatto della qualità costruttiva di tutti i Watch del passato, sia per ciò che riguarda la resistenza ai graffi, sia per quella agli agenti atmosferici, come acqua, polvere, si tratta di una buona notizia. Lo sa bene chi in questi anni ha rotto o crepato il display del proprio Watch con una botta o una caduta accidentale: sostituire il display di un Watch costa più di 300 euro. L’alternativa è affidarsi alla garanzia AppleCare+ che consente di avere due anni di assistenza tecnica e protezione in caso di danni accidentali a fronte però di una spesa di poco meno di 100 euro.
UN DISPLAY PIÙ UTILE GRAZIE ALLE CORNICI RIDOTTE
In termini di schermo, Apple dichiara uno spazio utile che cresce del 20% rispetto al Watch 6, un surplus che non è figlio solo dell’ampliamento della cassa visto poc’anzi. No, alla causa giova anche l’opera di ottimizzazione sulle cornici, ridotte del 40% circa rispetto al precedente modello. Questa immagine rende bene l’idea delle differenze fra i tre modelli di Watch – il 3, il 4 e il 7 – che hanno segnato i grandi cambiamenti nella storia del Watch.
Ok, ma cosa cambia in concreto? Nel quotidiano la differenza non è così marcata, o perlomeno non è così evidente come lo fu a suo tempo nel passaggio dal Serie 3 al Serie 4. Potrei quasi dire che l’impatto si noti di più nel passaggio inverso, dal 7 al 6. Quel che è certo è che questo extra a livello di spazio si apprezza di più in certi frangenti: ad esempio nella schermata di home (quella con l’alveare delle applicazioni), nelle mappe, nelle foto, nel codice di sblocco, o ancora in tutte quelle app che contengono una grande quantità di testo, ad esempio le email.
Comunque la si voglia vedere si tratta di una buona notizia: le cornici non piacciono a nessuno, tantomeno su un dispositivo che deve gioco forza limitare i suoi ingombri. I quadranti e le notifiche si leggono davvero bene in tutte le condizioni, anche per via del miglioramento della luminosità in modalità always-on in ambienti indoor: anche a riposo, insomma, lo schermo OLED LTPO del Watch 7 si fa rispettare.
Quel che mi aspetto però da Apple – ma anche dagli sviluppatori – è a questo punto la capacità di sfruttare meglio tutto lo spazio a disposizione. Magari creando applicazioni pensate fin dall’origine per arrivare ai limiti delle cornici. Mi piacerebbe ad esempio vedere qualche opzione in più nella gestione delle complicazioni, oppure la possibilità di vedere la foto del chiamante e non solo il suo nome.
A onor del vero qualcosa su questo fronte è stato fatto, soprattutto a livello di quadranti. Nelle nuova watch-face Contour ad esempio, si vede il tentativo di occupare con i numeri tutto lo spazio un tempo riservato alle cornici, lasciando di fatto libera tutta la porzione centrale. Un buon esperimento, che andrebbe esteso anche su altri fronti.
FUNZIONALITÀ INVARIATE, LA NOVITA È LA TASTIERA QWERTY
A livello di esperienza d’uso il Watch 7 si riconferma lo smartwatch da battere. La connessione con l’iPhone è impeccabile, il risveglio è pronto, l’interazione pulita, senza troppi arzigogoli. Va detto, comunque, che a livello prestazionale non ci sono sostanziali differenze con il precedente Watch 6. Nonostante il nuovo SiP – S7 – la CPU è la stessa per i due modelli, le altre piccole differenze hardware (qui il teardown fatto dai colleghi di iFixit) non hanno impatti significativi sull’esperienza d’uso.
Il sistema operativo WatchOS, giunto alla versione 8.0.1, è il solito (ottimo) software aggiornato con costanza. Fermi restando tutti i limiti delle applicazioni per le quali gli sviluppatori non hanno ancora creato una versione ad hoc – è il caso delle app della galassia Facebook sulle quali il Watch si limita a fare un mirroring delle notifiche con piccole interazioni – c’è tutto quello che serve per fare dello smartwatch un sostituto (surrogato) del telefono: notifiche, mappe, fitness, sistemi per la misurazione di parametri vitali, integrazione con sistemi di pagamento, chiamate (anche stand-alone per chi dispone della versione cellular) e molto altro ancora.
Ammirevole, seppure un po’ azzardato, il tentativo di offrire agli utenti anche una tastiera Qweerty, per il momento solo in inglese. Mettersi a messaggiare cliccando su un orologio non è quasi mai una buona idea, ma in fin dei conti si tratta un’opzione in più da usare in casi di emergenza. Diciamo che se avete attivato la funzione cellulare e siete in giro con il solo smartwatch ora avete tre possibilità per interagire via testo: il messaggio vocale (o meglio lo speech-to-text), la scrittura a mano libera e – appunto – l’opzione della tastiera estesa.
Con l’occasione mi sono cimentato sulla prova di Assisitive Touch, il sistema implementato da Apple in primavera (e disponibile anche per gli altri modelli di Watch) per utilizzare le gesture della mano, dal pinch alla stretta del pugno, per eseguire azioni (conferma/back) o abilitare alcune funzioni, il tutto senza toccare lo schermo o i pulsanti fisici del dispositivo. L’idea è interessante. Quel che manca ancora è lo spunto che renda il sistema preferibile rispetto alla scelta manuale. Prima di riconoscere le gesture, infatti, il Watch deve comunque capire le nostre intenzioni, il rischio sarebbe altrimenti quello di generare falsi positivi. Ed è proprio in questa attivazione che si va a perdere qualcosa a livello di immediatezza.
Specifiche tecniche
- Dimensione della cassa: 41 o 45 mm
- Peso: 30,5 g / 36,4 g (alluminio), 42,3 g / 51,5 g (acciaio), 37 g / 45,1 g (titanio)
- Bordi dello schermo: 1,7 mm
- Display: LTPO OLED Always On Retina Display
- Resistenza: acqua fino a 50 metri, cristallo resistente nella parte frontale, resistenza alla polvere IP6x
- Processore: SiP S7
- Colori: Graphite, Silver, Gold (acciaio), Midnight, Starlight, Green, Blue, (PRODUCT)RED (alluminio)
- Sensori: Misura O2, ECG, cardiofrequenzimetro, accelerometro, giroscopio, GPS/GNN, Bussola, Sensore di luminosità
- Storage: 32GB
- Connettività: USB-C
CON LA RICARICA RAPIDA ORA BASTA UN’ORA PER FARE IL PIENO
La seconda grande novità dell’Apple Watch 7 è rappresentata dalla ricarica rapida grazie al nuovo cavetto a induzione magnetica con connettore USB-C (presente in confezione) e a un alimentatore power delivery da almeno 18W (quest’ultimo purtroppo non presente in confezione).
In fase di presentazione Apple ha dichiarato un tempo di ricarica di 45 minuti per riportare un Watch completamente scarico all’80%, tempi che non sono distanti da quelli riscontrati nell’esperienza reale. Questi i risultati su un Watch 7 da 45 mm con alimentatore Apple da 20W partendo dall’1% di carica residua:
- Da 1 a 25% in poco più di 10 minuti
- 50% in poco più di 20 minuti
- 70% in circa 30 minuti
- 80% in circa 40 minuti
- 95% in circa 50 minuti
- 100% in circa 1 ora
Va detto che il Watch 7 può essere collegato anche ai vecchi dock, ma in questo caso non beneficerà della ricarica rapida. Stessa cosa a ranghi invertiti: se oltre al Watch 7 avete anche un Watch più datato potrete utilizzare lo stesso caricatore del Serie 7 ma anche in questo caso senza alcun beneficio in termini di velocità.
Ok ma quanto dura il Watch 7 con un pieno? Siamo sui livelli del Watch 6, forse qualche punto in meno. Calcolate un drenaggio del 25-30% ogni 8 ore in condizioni di utilizzo standard e display always on, un po’ di più utilizzando le funzioni più energivore, come le app per l’allenamento.
Il Watch 7, insomma, va ricaricato ogni notte, oppure, se siete fra quelli che lo tengono pure di notte, al mattino appena svegli. Sotto questo profilo, la possibilità di disporre di un sistema di ricarica più rapida garantisce più libertà. In fin dei conti si possono sfruttare anche quei pochi minuti a disposizione prima di uscire di casa per avere molte ore di autonomia.
UNA PICCOLA EVOLUZIONE, QUANTO BASTA PER RESTARE IL MIGLIORE
Per concludere: ha senso acquistare questo Watch 7? Chi ha già un Apple Watch di ultima generazione, come il 6 o il 5, può attendere. Il Watch 7 non è una rivoluzione tale da giustificare una spesa che, lo ricordiamo, parte da 439 e 469 euro a seconda della versione da 41 mm o 45 mm.
Discorso diverso per chi uno smartwatch non ce l’ha ancora (ma ha un iPhone) o parte da un Watch più datato. Apple Watch 7 è comunque un prodotto più interessante del 6: design pulito, essenziale, uno schermo più sfruttabile e resistente, una ricarica più rapida, un sistema operativo un passo sopra gli altri e continuamente aggiornato, oltre alle varie funzioni note come notifiche, timer multipli, pagamenti e un ricco carnet di funzionalità per il monitoraggio degli allenamenti e dei parametri fisici che si completerà a breve con l’arrivo di Fitness+, il servizio sincronizzato con gli altri dispositivi Apple come iPhone, iPad o Apple TV per fare allenamenti di gruppo in casa o da remoto, atteso a breve anche in Italia.
Squadra che vince non si cambia, insomma, o si cambia poco. Comunque la si voglia vedere, il Watch resta il punto di riferimento nel settore. Chi volesse qualcosa di più, o di completamente diverso, dovrà attendere.
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