Senza pretendere di ricostruire la storia degli smartwatch, possiamo grosso modo dire che sono oramai passati una decina d’anni da quando i primi modelli di successo hanno raggiunto il mercato. Se il mondo dei dispositivi Android sta ancora cercando una sua identità definitiva e offre maggiore varietà, ma anche un panorama più fluido, gli utenti Apple possono contare su un gran numero di certezze in più. Certo non sono mancate le novità nel tempo, come nel caso dell’annuncio di Apple Watch Ultra lo scorso anno, ma quello che oramai è lecito aspettarsi da ogni nuova revisione sono dei guadagni incrementali in grado di rendere l’esperienza sempre più consistente e allineata alle attese degli utenti.
Apple Watch 9 non fa differenza: al netto di alcune modifiche nelle colorazioni e in una sempre maggiore varietà di cinturini, l’estetica è rimasta pressoché invariata rispetto a un anno fa mentre all’interno il nuovo SiP S9 offre comunque un buon numero di migliorie e aggiunte. Alcune di queste novità si sono fatte attendere per settimane dopo il lancio, ragione per cui abbiamo aspettato prima di pubblicare la recensione, mentre altre, come il supporto a Siri on-device in italiano, ancora devono arrivare. Nonostante tutto abbiamo comunque pensato che i tempi fossero maturi per raccontarvi com’è andata la nostra prova e per chi rappresenta un acquisto valido.
SOMMARIO
PARTIAMO DALLE BASI
Apple Watch Series 9 è disponibile con la cassa in due dimensioni, 41 mm e 45 mm, sia in alluminio che in acciaio e con un peso che varia dai 31,9 grammi della versione più piccola in alluminio fino ai 51,5 grammi di quello più grande in acciaio. Tutto praticamente come nella versione precedente e così resta invariato anche lo spessore di 10,7 mm e la certificazione IP6X con una resistenza massima alle immersioni fino a 50 metri.
Se insomma cercavate delle novità estetiche resterete delusi, forse quella più significativa è la presenza di una colorazione rosa molto bella da vedere. Ovviamente resta anche la forma squadrata dello schermo che, più di altri elementi di Apple Watch, nel tempo è stata in grado di polarizzare l’opinione degli utenti: non è detto che piaccia e per molti l’orologio è tondo, ma è indubbio che su un dispositivo che non si pone come unico obiettivo quello di mostrare l’ora, la forma di Apple Watch permette di ottimizzare gli spazi e rendere la lettura sempre ottimale.
Sono stati ottimizzati anche i processi produttivi e la scelta dei materiali al fine di ottenere un prodotto a “emissioni zero” nel caso della versione in alluminio con cinturino Sport Loop, o comunque di avvicinarsi molto in tutti gli altri casi. I colori sono nella maggior parte noti o varianti di colori noti – Mezzanotte, Galassia, Argento e (PRODUCT) RED – a parte il già citato Rosa. Come sempre si può scegliere tra la versione GPS o Cellular. Insomma ci sono una gran quantità di possibili combinazioni che, a seconda dei gusti, dovrebbero far contenti un po’ tutti.
Lo schermo è il medesimo di Apple Watch Series 8 con però alcuni valori differenti in termini di luminosità: in condizione di luce forte può spingersi fino a 2.000 nit mentre quando è attivo l’always on display scende fino a 1 nit. Nella pratica ci si trova davanti a uno schermo in grado di essere visualizzato al meglio sia al chiuso che soprattutto all’aperto quando magari ci si allena sotto la luce diretta del sole e le cose in teoria si fanno un po’ più complesse.
LE NOVITA’ DELL’S9
Le novità principali di Watch Series 9 sono, come detto, dovute alla presenza del System in Package S9: processore dual core che deriva dall’A16 Bionic già visto su iPhone e che qui è stato rivisto per venire incontro alle esigenze di un device molto differente. In termini di performance, Apple dichiara un balzo in avanti del 30% ma, numeri e percentuali a parte, quello che conta è che il nuovo smartwatch si dimostra sempre molto reattivo e senza incertezze, sia quando si naviga tra le app e i widget, sia quando si attivano funzioni come quelle di allenamento.
Il nuovo Neural Engine montato sul SiP permette inoltre un paio di aggiunte interessanti come il Double Tap (migliorato) e l’esecuzione di Siri sul device stesso. Sul primo torneremo più avanti mentre il secondo è interessante sia perché promette di velocizzare l’esecuzione delle richieste a Siri e rendere più precisa la dettatura, sia perché così facendo potrà accedere a dati, come quelli relativi alla salute di chi lo utilizza, altrimenti preclusi. Purtroppo il supporto alla lingua italiana non è ancora stato aggiunto quindi modificheremo l’articolo con le nostre impressioni nel momento in cui arriverà l’aggiornamento.
Interessante anche se non certo capovolgente l’introduzione del chip U2 Ultra Wideband che abilita l’utilizzo del Precision Finding, così da avere istruzioni precise su dove si trova il proprio iPhone 15 (che supporta la stessa tecnologia) anche con un’indicazione a schermo della direzione in cui andarlo a cercare. In base a quanto siete distratti può tornare utile, ma difficilmente andrete a sfruttare questa funzione più di una volta ogni tanto.
Nonostante le aggiunte e la luminosità di picco aumentata, la batteria di Apple Watch Series 9 si è dimostrata in linea con quella del modello precedente. È sempre un po’ soggettivo ma il dispositivo Apple se da una parte potrebbe effettivamente arrivare a due giorni d’utilizzo, rinunciando al tracciamento degli allenamenti e all’analisi del sonno, dall’altra è chiaramente pensato per essere ricaricato quotidianamente. Io mettendolo la mattina e facendo un allenamento con il GPS attivo, normalmente una camminata o una corsa di 30/40 minuti, e poi un allenamento in palestra arrivo a fine giornata con poco meno del 50% di batteria. Valore che si dimezza ancora dopo una notte di analisi del sonno.
Se ricaricare il vostro indossabile tutti i giorni rappresenta un ostacolo insormontabile o comunque una noia eccessiva dipende un po’ dai vostri gusti e dalle abitudini, di certo poterlo ricaricare dell’80% in circa tre quarti d’ora rende piuttosto semplice trovare un momento adatto nel corso della giornata per farlo e togliersi il pensiero.
DUE TOCCHI E VIA
C’è voluto un attimo per averlo a disposizione ma il Double Tap di Apple Watch Series 9 è arrivato e devo dire che è una funzione che mi è piaciuta e che, magari anche un po’ inaspettatamente, utilizzo parecchio.
In pratica basta far toccare due volte indice e pollice della mano che indossa l’orologio per attivare una funzione contestuale. Se ci troviamo sulla schermata principale, si attivano e poi scorrono i vari widget. Se stiamo ascoltando un podcast o una canzone mettiamo in pausa e avviamo la riproduzione. Utilizzando il Double Tap mentre stiamo ricevendo una chiamata possiamo rispondere mentre sfruttandolo con il riconoscimento automatico delle attività sportive, attiviamo la modalità allenamento.
Alcune opzioni, come quella che si attiva quando si riceve un messaggio e fa partire la dettatura oppure quella per scattare le foto, non le ho sfruttate molto spesso ma ciascuno può trovare quelle più adatte al proprio stile d’uso.
Rispetto alla funzione simile che in passato era nascosta tra le opzioni dell’accessibilità, in questo caso la risposta e la precisione di questo doppio tocco è molto più alta e ho riscontrato che funziona parecchio bene. Per far sì che venga letta l’azione bisogna rivolgere il Series 9 verso il proprio volto, così da evitare interazioni indesiderate, ma poi la lettura della gesture è precisa e affidabile.
In futuro mi piacerebbe che funzionasse in più situazioni, ad esempio anche ad allenamenti in corso per controllare la relativa app, e che magari desse un certo margine di personalizzazione delle interazioni contestuali, che in questo momento sono tutte predeterminate.
WATCH OS 10 SEMPLIFICA LE COSE
Non è una novità legata esclusivamente a Apple Watch Series 9, visto che è ovviamente supportato anche dai modelli precedenti, ma contestualmente al lancio del nuovo smartwatch abbiamo anche potuto approfondire la conoscenza con il nuovo sistema operativo.
Le novità sono diverse e vi invitiamo a leggere i nostri articoli dedicati per una panoramica completa. In generale quelle più appariscenti, oltre al redesign di tutta una serie applicazioni, sono l’enfasi posta sui widget, che possono essere richiamati con un semplice swipe, mentre il pulsante laterale richiama il pannello di controllo e premendo due volte sulla corona si possono vedere tutte le app eseguite di recente.
Devo dire che in particolare la nuova disposizione e visualizzazione dei widget mi è sembrata molto pratica e così anche lo sfoglio tra di essi, semplice e intuitivo.
Ci sono nuove watch faces, ovviamente, ed è stata posta sempre più enfasi sulle app relative alla qualità del sonno e alla mindfulness. Il risultato non è un Watch OS tutto nuovo, ovviamente, ma un po’ più ordinato e bello da vedere, oltre che con una manciata di funzioni inedite.
CONCLUSIONI
L’esperienza offerta da Apple Watch Series 9 funziona dall’inizio alla fine. Si tratta di un dispositivo ormai molto maturo i cui principali punti di forza sono stati prima definiti e poi consolidati negli anni precedenti. Il risultato è un prodotto ottimo, con alcune novità interessanti – tra cui il Double Tap e la possibilità di eseguire Siri in locale – ma giocoforza non rivoluzionario.
Le conclusioni sono quindi abbastanza semplici: se non avete un Apple Watch e volete comprarlo, Series 9 è il migliore mai prodotto da Apple, così come se siete rimasti indietro di qualche generazione e volete aggiornarlo, troverete probabilmente sufficienti ragioni sia all’esterno che all’interno per giustificare il passaggio. I prezzi tra l’altro sono scesi se confrontati a dodici mesi or sono e partono ora da 459 euro per la versione da 41 mm e da 489 euro per quella da 45 mm, al netto ovviamente delle promozioni che sono ad esempio in corso in questi giorni.
Viceversa se già possedete un Series 7 o 8, diciamo che ci sono alcuni spunti interessanti ma probabilmente non sufficienti a renderlo un acquisto obbligato, magari potete aspettare ancora un anno per capire cosa porterà con sé Series 10.
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