L’Asus ROG Swift PG49WCD è il nuovo monitor super-ultrawide curvo di Asus, una delle prime soluzioni ad essere equipaggiate con i pannelli Samsung QD-OLED di seconda generazione. Il nuovo display offre una risoluzione di 5120×1440 pixel e un refresh rate massimo di 144Hz. Ma non solo, non manca il supporto alle tecnologie di sincronizzazione adattiva di AMD e NVIDIA oltre ad un tempo di risposta di soli 0,03ms. A livello di qualità dell’immagine abbiamo poi la certificazione DisplayHDR True Black 400 che garantisce un’esperienza visiva di alto livello in termini di contenuti HDR.
Questo ROG Swift PG49WCD non è tuttavia un display dalla vocazione esclusivamente gaming. Grazie infatti ad un’ottima calibrazione e alla tecnolgia KWM è anche un prodotto consigliabile per la produttività, specie per il multitasking. La mancanza più grande? Probabilmente il fatto di non avere un set di speaker integrato, ma con l’immersività data da questo monitor vale la pena dotarsi di un paio di cuffie o di un set di casse di livello.
ERGONOMIA E DESIGN
Iniziamo subito parlando di quella che è la specifica che per prima bisogna tenere in considerazione nel momento in cui si pensa di voler acquistare un monitor di questo tipo, parlo ovviamente delle dimensioni. E allora per farvi un’idea più precisa di quanto sia grande questo monitor dovete immaginare di affiancare due pannelli da 27 pollici con rapporto di forma di 16:9, oppure, tradotto in dati ancora più esaustivi, parliamo di una larghezza complessiva di 120 cm. Insomma, assicuratevi di avere il giusto spazio sulla scrivania prima comprarne uno e portarlo a casa.
L’intera soluzione, compresa di stand, ha un peso di ben 11,7 Kg che non è nemmeno esagerato se consideriamo le dimensioni del prodotto. Lo stand è ovviamente grande, anche perché deve garantire la migliore stabilità possibile per sostenere un pannello di dimensioni così importanti. Il braccio supporta regolazioni fino a 10 centimetri in altezza, 15 gradi in inclinazione laterale e 25 gradi di inclinazione verticale.
Il pannello ha una curvatura 1800R, che significa che forma una sezione di un cerchio di 1,8 metri di diametro. Parliamo quindi di un formato estremamente immersivo, sia in relazione ai videogiochi che per quanto riguarda i contenuti multimediali, ovviamente a patto che supportino i 32:9 o che, comunque occupino tutto lo schermo.
Il design è sostanzialmente in linea con quello di tutti i monitor ROG di ASUS e si caratterizza per linee abbastanza aggressive. Ovviamente non può mancare un bel logo ROG illuminato con una serie di LED RGB con effetti che possono essere personalizzati tramite la suite Aura Sync.
In termini di connettività e porte di espansione abbiamo una dotazione più che completa. Parliamo di una Display Port 1.4, una HDMI 2.1, una USB-C con supporto al power delivery fino a 90W, un connettore audio ottico e tre USB, una di tipo B, e due tipo A (una v2.0 e una v3,2 Gen1). Nella parte alta del monitor troviamo un’altra USB-A 2.0, mentre sempre alla base ma centralmente troviamo un’ulteriore USB-A 3.2 Gen1 e un jack audio da 3,5 mm, oltre ad un joystick per la gestione del menu OSD.
QUALITÀ D’IMMAGINE E ESPERIENZA DI VISIONE
Bene, abbiamo capito che questo monitor ha dimensioni importanti ma ciò che lo rende indubbiamente degno di nota è la qualità delle immagini riprodotte e l’immersività che questo pannello offre. Tecnicamente parliamo di un pannello QD OLED prodotto da Samsung che raggiunge una copertura praticamente completa sia del Gamut sRGB che di quello DCI P3 e Adobe RGB. Tra le impostazioni troviamo anche una modalità controllata sRGB che offre un Delta E medio di soli 0,93, un valore estremamente basso e che testimonia un’invidiabile precisione nella riproduzione dei colori. In questa modalità la luminanza massima è inferiore rispetto alle capacità del pannello, circa 270 nit.
Disattivando la modalità sRGB in SDR si può arrivare fino a oltre 400 nit, un valore molto buono per un pannello OLED. In HDR, invece, la luminanza riceve un ulteriore boost e può arrivare a sfiorare i 900 nit di picco in singole porzioni di schermo di dimensioni contenute. Insomma, non siamo molto lontani dai 1000 nit di picco in HDR dichiarati da Asus. Problemi di visibilità quindi, non ce ne sono, e anzi, la luminanza così elevata, unita ad una finitura anti-riflesso del pannello particolarmente efficace, porta ad una resa assolutamente efficace.
Grazie ai livelli di retroilluminazione pari a zero, propri della tecnologia OLED, il rapporto di contrasto è infinito sia in modalità SDR che HDR. Il PG49WCD ha un certificato VESA DisplayHDR400 TrueBlack, la valutazione TrueBlack più bassa ma che comunque garantisce un ottima resa sia in modalità Gaming che in modalità Cinema. Anche a livello di uniformità questo pannello si dimostra più che buono. In tutte e 25 le zone di misurazione abbiamo riscontrato una luminanza massima che ha superato i 400 nit, con differenze tra una zona e l’altra molto ridotte. Tra l’altro la misurazione è stata effettuata con la funzione di uniformità disattivata, per fare in modo che la luminanza rimanesse effettivamente la più alta possibile in ogni punto dello schermo.
Per quello che riguarda la frequenza di aggiornamento, invece, Asus ha limitato il refresh rate del PG49WCD a 144Hz, una decisione che va contro la strategia dei principali competitor che arrivano invece a 240Hz. Non che questo sia un problema in termini di resa, i 144Hz, insieme al tempo di risposta di soli 0,03 ms gray-to-gray sono comunque più che sufficienti per garantire una fluidità dei movimenti e una reattività sempre ottima, evitando allo stesso tempo eventuali artefatti. Oltre a questo bisogna anche considerare il fatto che, probabilmente, la grande maggioranza dei PC, fatica ancora ad andare oltre i 144 fps alla risoluzione massima di questo schermo e con dettaglio elevato. Onestamente, per come la vedo io, refresh rate sopra i 144Hz son utili in caso di competizioni di eSport dove però non ho mai visto utilizzare monitor di questo genere.
Oltre a quanto detto finora l’Asus ROG Swift OLED PG49WCD è certificato AMD FreeSync Premium Pro e VESA Adaptive Sync, la tecnologia NVIDIA G-Sync non è ufficialmente compatibile ma resta comunque supportata ufficiosamente e funziona come deve. Detto questo non andrete incontro a episodi di tearing, qualsiasi sia la console, o la GPU sorgente.
Parlando invece di performance dal punto di vista non-gaming è giusto sottolineare come questo monitor utilizzi un pannello QD-OLED di seconda generazione, che offre una struttura dei subpixel rivista e migliorata. Nello specifico non cambia la configurazione RGB a triangolo ma è stata cambiata la dimensione dei subpixel per rendere i testi più chiari e definiti. A dire il vero c’è ancora un leggerissimo fringing intorno ai caratteri ma è molto meno evidente di come era con la precedente generazione. Un pannello LCD di pari risoluzione è sicuramente più chiaro da questo punto di vista ma non è una differenza eccessivamente penalizzante e anzi, resta difficilmente individuabile da chi non ha un occhio molto allenato.
SOFTWARE E STRUMENTI
Una delle caratteristiche che ho più apprezzato di questo monitor, al di fuori di quella che è la resa delle immagini, ovviamente, è senza dubbio la funziona KVM che permette passare da una sorgente video all’altra facendo in modo che le periferiche collegate seguano la nostra selezione in maniera istantanea. Si tratta di una funziona molto comoda e resa possibile, in primis, dall’ampia disponibilità di porte I/O. Tutto quanto si configura tramite l’app Smart KVM di Asus che, una volta scaricata permette di effettuare il passaggio delle periferiche da un dispositivo all’altro in maniera del tutto automatica, senza selezionare manualmente la sorgente su cui lavorare.
Anche per quello che riguarda il Menu OSD siamo di fronte ad un esempio di grande efficacia. Le impostazioni sono comodamente raggruppate in una serie di sottomenu e, in generale, è molto semplice individuare ogni singola funzione. Le stesse impostazioni possono essere modificate anche utilizzando un software a schermo, detto Display Widget Center, che consente di regolare le funzioni del monitor direttamente dal desktop.
Oltre a tutte le regolazioni in termini di qualità dell’immagine, luminanza e gestione dello spazio colore, abbiamo anche tutta una serie di immancabili funzioni legate in maniera più specifica al gaming. Tra queste non può mancare un contatore di frame, il classico mirino, un cronometro, il timer, e anche una modalità sniper.
Ma trattandosi di un pannello OLED non mancano nemmeno le funzioni legate alla prevenzione del burn-in. Per chi non ne fosse a conoscenza il burn-in è il grande nemico dei pannelli OLED, che, quando si trovano a riprodurre la stessa immagine per tanto tempo, come ad esempio in presenza di loghi o interfacce di gioco, rischiano di rimanere stampati. Grazie a queste funzioni del monitor, che includono il refresh dei pixel, la riduzione della luminanza in corrispondenza dei loghi, e il pixel shift per le grafiche fisse. Tutte queste funzioni dovrebbero lavorare in background scongiurando così il rischi di burn-in del display.
CONSIDERAZIONI
Ed eccoci al momento di tirare un pochino le somme, come sempre partendo dal prezzo di questo Asus ROG Swift OLED PG49WCD. Il listino parla di 1499 euro, che non è assolutamente un prezzo basso ma che è allineato a quella che è la proposta della concorrenza. Il Samsung Odissey G9 Neo è infatti disponibile ad una cifra molto simile, così come molto simile era anche il listino del modello Philips che adotta lo stesso pannello dei due, ovvero l’Envia 49M2C8900 che è però già sceso a circa 1200 euro.
Rispetto a questi due la differenza più grande sta nel refresh rate che, come già detto, sull’Asus si ferma a 144 Hz, contro i 240 dei due competitor. Per il resto il PG49WCD è certamente una soluzione più che valida e che ha dalla sua parte una resa molto buona in tutte le condizioni e la funziona KVM che, per chi lo vuole utilizzare anche per lavorare, può essere un punto a favore non di poco conto. Io ve lo consiglio? Se potete spendere questa cifra e avete una scrivania molto grande allora assolutamente si, il grado di immersività che è in grado di garantire un prodotto del genere può davvero svoltare la vostra esperienza in alcune tipologie di giochi.
PRO E CONTRO